Cos’è il teatro infantile? Lo abbiamo chiesto a Chiara Guidi in occasione di una sua nuova pubblicazione sul tema. Intervista
ll 20 novembre si celebra la giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, data in cui la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia venne approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, il 20 novembre del 1989. Una ricorrenza annuale per ricordare questo momento storico capitale in quasi tutti i paesi del mondo e rimettere al centro dell’interesse e delle priorità il bambino e il ragazzo con la relativa carta giuridica, che dovrà tutelare oggi e sempre la felicità e l’espressione di questi.
Quest’anno, edito da Luca Sossella editore, è uscito “TEATRO INFANTILE. L’arte scenica davanti agli occhi di un bambino” di Chiara Guidi e Lucia Amara a cura di Cristina Ventrucci. L’espressione “Teatro infantile” unisce due parole scelte e soppesate, riconnettendosi direttamente alla parola infanzia; Chiara Guidi si concentra su una condizione che sussiste prima del linguaggio, la parola “infantile”, allora, profila esattamente un tipologia di pubblico che vive prima della parola e che contemporaneamente necessita della presenza adulta perché gli venga indicato il luogo dello sguardo.
Un racconto che nasce da trent’anni di ricerca sugli spettacoli rivolti ai bambini, coloro che rinominano le cose attraverso il gioco: un volume rivolto all’attore, che solleva le parole dal libro e le fa camminare, rivolto agli educatori, agli insegnanti e ai genitori, a tutti quelli che freqeutnatno i bambini e hanno vera e propria necessità di apprendere lo sguardo infantile.
Francesca Pierri
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