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Accademia d’arte drammatica Cassiopea presenta il saggio di Diploma 2019: LE RANE, regia di Licia Lanera, Teatro Biblioteca Quarticciolo. #sponsor

Sabato 6 luglio 2019 h 21.00 * Domenica 7 luglio 2019 h 17.00

TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO

Via Ostuni 8, Roma

Accademia d’Arte Drammatica Cassiopea

presenta

IL SAGGIO DI DIPLOMA DEGLI ALLIEVI DELLA TERZA CLASSE

 

Le rane

di Aristofane

Regia: Licia Lanera

Trainer: Danilo Giuva

Assistente alla regia: Ilaria Bisozzi

Disegno luci: Martin Emanuel Palma

Illustrazione locandina: Laura Petrone

con

MARIA CAMPANA, LUDOVICO CINALLI, AMBRA INNOCENTI, GIAN MARIA LABANCHI, MARIA BEATRICE MITRUCCIO, ANNA PAGNOZZI, PAOLO VITTORIO PERRONE, LAURA PETRONE, MARIA CHIARA SCICOLONE

e con la partecipazione degli Allievi della prima classe

Martina Abbruzzetti, Isolina Annino, Andrea Barocci, Salvatore Cartelli, Elena Contrino, Emanuela Cordova, Ilaria Costa, Annachiara Fanelli, Maria Grazia Mancino, Daniele Mezzasalma, Eleonora Stranges

Comunicazione 369gradi

Sinossi

Dioniso, dio dell’ebbrezza e del teatro, si reca nell’oltretomba per riportare in vita il tragediografo Euripide, da poco defunto. Per agevolare la sua discesa all’Ade, si traveste da Eracle – eroe e semidio della mitologia greca – che aveva già compiuto in passato il temerario viaggio, e chiede lui consigli e indicazioni. Il suo travestimento gli riserva sorprese più o meno gradite, e spesso  il fedele schiavo Xantia, suo compagno di viaggio, si rivela un’ancora di salvezza, in quel mondo popolato di morti e figure grottesche.

Quando i due trovano finalmente Euripide, questi è impegnato in una animata competizione, a suon di versi, con Eschilo -indetta da Plutone, signore degli Inferi- per stabilire chi dei due sia il più grande poeta tragico. Dioniso è chiamato a fare da giudice, e potrà riportare sulla terra il vincitore, perché questi possa salvare la città di Atene e il suo teatro. E ancora oggi, dopo più di duemila anni, questo testo ci diverte e ci parla di dinamiche sociali e politiche proprie del genere umano. Messo in scena con rigoroso equilibrio tra alto e basso, esplosione e sottrazione, LE RANE accende la speranza che gli intellettuali, i maestri e gli artisti possano ancora “salvare una città”.

Note di regia

La mia scelta è stata quella di lavorare su una commedia antica, che mettesse in condizione i ragazzi di sperimentare e di cimentarsi con un teatro che solo apparentemente è lontano da noi, ma in realtà è di una sconcertante contemporaneità. LE RANE DI ARISTOFANE, un testo che ha visto la luce la prima volta nel 405 a.C., dimostra, infatti, quanto siano rimaste sorprendentemente immutate le dinamiche sociali e politiche del genere umano negli ultimi 2500 anni e di quanto, ancora oggi, si possa ridere consapevolmente con un testo cronologicamente così lontano. Dioniso, il dio del teatro, si reca nell’oltretomba per riportare alla vita Euripide. Ma questi è assorto in un furioso litigio con Eschilo per stabilire chi dei due sia il più grande poeta tragico. Dioniso si fa giudice e, scegliendo di anteporre il senso della giustizia e il bene dei cittadini alle proprie preferenze personali, finisce per dare la palma della vittoria ad Eschilo, che dovrà salvare Atene dalla situazione disastrosa in cui si trova. Eschilo accetta di tornare tra i vivi lasciando a Sofocle il trono alla destra di Plutone, a patto che non lo ceda mai a Euripide.

Lavorare sulla comicità mette gli attori in una condizione di totale scomodità. Un testo comico e grottesco come questo, richiede un lavoro rigoroso che si basa sull’equilibrio tra il basso e l’alto e tra l’esplosione e la sottrazione, sull’abbruttimento di sé e l’ironia dei propri vizi. Inoltre richiede una grande attenzione sui tempi: essere consapevoli del ritmo della battuta e dello spettacolo stesso è necessario per una buona riuscita del lavoro. Quello che stiamo facendo dunque, è un lavoro di potenziamento dello strumento corpo e voce, dell’analisi dei processi grotteschi, e della costruzione del personaggio. Sono imponenti questi personaggi: dei, semidei, celebri tragediografi, morti, celebratori di misteri… Come renderli vicini a noi, senza praticare un processo di attualizzazione? L’unica risposta è come sempre nel testo: attraverso la comprensione, l’assimilazione e la pratica del testo, l’attore lo fa suo e lo restituisce allo spettatore in tutta la sua modernità. E qui veniamo all’aspetto che molto mi preme in questa scelta de Le Rane.

La mia storia e il mio rapporto con il teatro mi impongono un continuo occhio al valore sociale del mio lavoro, e anche in questo caso, ho voluto scegliere un testo che assolve al ruolo che il teatro per me deve avere: quello politico. In questo momento storico, nel nostro paese, la cultura vive un momento di tale sconforto, di tale subalternità; la conoscenza non pare più essere un valore, e ha lasciato il suo posto all’analfabetizzazione dei discorsi da tastiera. C’era un tempo, ci dice Aristofane in questa commedia, in cui il ruolo dei poeti, era fondamentale nella società. C’era un tempo in cui il teatro era visto da migliaia di persone e aveva un valore didattico. Portare i ragazzi al diploma d’accademia, con un testo che ci dice che gli intellettuali, i maestri, gli artisti, possono “salvare una città” mi sembra una cosa importante.

LICIA LANERA

Accademia d’Arte Drammatica Cassiopea

Cassiopea è una Scuola di Alta Formazione in Recitazione, diretta da Tenerezza Fattore, che fornisce strumenti solidi e raffinati per entrare da professionisti nel mondo dello spettacolo. Nasce nel 1997 grazie ad un’intesa speciale con un gruppo di allievi del Liceo Classico di Albano Laziale e lì svolge un’intensa attività produttiva e pedagogica fino al 2003, calcando anche palcoscenici internazionali. In seguito la scuola si trasferisce stabilmente nella Capitale, con il bagaglio delle esperienze acquisite sul campo e una speciale vocazione al processo formativo che oggi conta sulla collaborazione e il contributo di alcuni dei massimi esponenti della pedagogia teatrale italiana ed internazionale. Presso la nuova sede a San Giovanni, Roma, l’Accademia Cassiopea propone oggi un percorso formativo triennale di 8 ore al giorno che, all’allenamento tecnico quotidiano e allo studio delle tecniche di recitazione del ‘900, aggiunge una preparazione linguistica, organizzativa, legislativa e tecnologica. Gli aspiranti allievi attori sono selezionati attraverso una settimana di orientamento gratuito con gli insegnanti con cui lavoreranno nel triennio. La natura rigorosa ed esigente di Cassiopea ha permesso l’avviamento di un processo di adeguamento alle direttive del MIUR, nella prospettiva di accreditamento del Corso di Recitazione nell’ambito della Pubblica Istruzione. Ai venti docenti del nucleo didattico, ogni anno si affiancano Maestri della scena contemporanea, che sintonizzano le prestazioni dei ragazzi alle richieste del mondo lavorativo. In questo contesto, gli allievi della terza classe, che l’anno precedente avevano frequentato un laboratorio con Licia Lanera, propongono alla direttrice di realizzare il saggio di Diploma con la sua regia. L’istanza del gruppo incontra la disponibilità e l’apertura della direzione, che coglie nell’incontro con la regista un’opportunità per i ragazzi e per la scuola stessa. Inizia così l’allestimento de LE RANE DI ARISTOFANE, che debutta a Roma, al Teatro Biblioteca Quarticciolo il prossimo 6 e 7 luglio, di cui Licia Lanera firma la regia. La sua prima commedia classica.

Teatro Biblioteca Quarticciolo

Via Ostuni 8, Roma

BIGLIETTI: intero 12 € ; cortesia 5 €

Link prevendita: https://marteticket.it/eventi/tag/45-teatro-quarticciolo

Info e prenotazioni: scuola@cassiopeateatro.org – Tel. 065580827 / 3403029448

www.cassiopeateatro.org

Comunicazione 369gradi

Benedetta Boggio – 3332062996 benedetta.bo@gmail.com

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