Dal 20 al 25 novembre 2018 il Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma propone una rassegna esclusiva sul tema della violenza sulle donne.
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Quante volte ci capita di guardare un telegiornale o di sfogliare le notizie e non trovare la notizia di una donna colpita, assassinata o sfigurata da un uomo? Troppo spesso. Questa è la risposta. Eppure la parola «femminicidio», nel 2018, non ha ancora una valenza giuridica. Il software con cui componiamo questo articolo la sottolinea in rosso, quasi fosse un errore di battitura.
Dal 20 al 25 al Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma va in scena “Giornata contro la violenza sulle donne”, una rassegna tra teatro, cinema e incontri con Michela Murgia, Saverio La Ruina, Ascanio Celestini e Isabella Ferrari.
La stagione di quest’anno si intitola proprio “Cosa può un teatro (?)” e la direttrice artistica Veronica Cruciani ha pensato a un momento interamente dedicato a questa emergenza sociale. «Il femminicidio spesso è solo l’apice tragico di vite che sono mortificanti per la mancanza di diritti, per la dipendenza economica, per la violenza psicologica, per la limitazione della libertà personale». In Italia e nel mondo subisce violenza mediamente una donna su tre dai quindici anni in su. «La violenza – continua Cruciani – avviene tra le mura di casa e avviene nella società, dove gli stereotipi di genere impattano quotidianamente sulla vita delle donne fin dall’infanzia e promuovere il diritto per le donne a una vita senza violenza».
L’apertura è affidata, il 20 novembre alle ore 21.00, a Michela Murgia, con la conferenza spettacolo, Donne e Periferie. Dal 22 novembre Saverio La Ruina (Scena Verticale) partecipa a un incontro pubblico con Laura Palmieri (22 novembre ore 18.30) e si prepara a presentare, la stessa sera, il primo passo di una trilogia dedicata al tema. Due volte Premio Ubu 2007, Dissonorata. Un delitto d’onore in Calabria ragiona sulla condizione della donna in generale. Diverse voci di donne risuonano nello spettacolo, ma la protagonista è la «piccola», tragica e commovente storia di una donna del nostro meridione. Elementi grotteschi e surreali, quasi comici, si intrecciano all’amara ironia di una Calabria che sembra separata dalla religione etica che dovrebbe essere propria del nostro tempo.
Il 23 novembre è la volta de La Borto (Premio UBU nel 2010 come “Migliore testo italiano” e di nuovo del premio Hystrio per la Drammaturgia). Una donna cerca di sopravvivere in una gabbia sociale dominata dallo sguardo maschile: ne è preda, ne misura le colpe e le responsabilità, di cui l’aborto è solo uno dei possibili drammi. La voce di Vittoria, impersonata con candore e sofferenza dall’attore calabro, attraversa toni ironici, realistici e visionari. Ma sarcasmo e commozione lasciano spazio a quella sottile amarezza che caratterizzano La Ruina, mentre il pubblico affronta le agghiaccianti aporie di un sistema sociale ancora non del tutto consapevole.
La trilogia si chiude con l’intenso Polvere. Dialogo tra uomo e donna (Premio Lo Straniero 2015, Premio Enriquez 2015 alla drammaturgia, Premio Enriquez 2015 Miglior Attore, Premio Annibale Ruccello 2015 alla drammaturgia). Essere colpite nel corpo compone la matrice di una violenza domestica che chiude a chiave le porte di un mondo. Ma prima dei lividi, le cicatrici si formano nell’animo: coraggio e forza perdono consistenza e si portano via l’opportunità di sognare. La polvere citata dal titolo è quella delle parole umilianti e dolorose, i piccoli affronti alla dignità che annientano la personalità e solo dopo si trasformano in violenza.
Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetek (2008) è la proiezione che chiude, sempre alle nove di sera, la rassegna; la relazione fredda di una violenza che sembra non trovare motivazioni e senso, se non nel grido della nostra stessa società. Prima della visione collettiva del film, il Teatro Biblioteca Quarticciolo propone un incontro pubblico con la protagonista Isabella Ferrari, curato da Ascanio Celestini.
Uno dei compiti più urgenti del teatro è trovare nuove angolature da cui raccontare il presente. E questa è una delle occasioni più fruttuose per mettere alla prova la nostra coscienza civica.
Andrea Pocosgnich