Si terrà al Teatro Palladium e al Tearo di Villa Torlonia di Roma, dal 26 al 30 settembre, il Puglia Showcase. Ma oltre alla vetrina di spettacoli per conoscere il teatro e la danza pugliesi, il 28 settembre all’Istituto dell’Enciclopedia Italiana il Teatro Pubblico Pugliese e ARTI, presieduto da Carmelo Grassi, hano organizzato un forum di discussione tra gli operatori e il MIBACT. Contenuto in media partnership.
Che cos’è una vetrina? Una offerta di prodotti, di forme, di contenuti a chi ne possa e voglia acquistare, o meglio, portare tra le proprie cose, offrire a propria volta a chi si pensa ne abbia giovamento e interesse. È in questa ottica che va letto l’arrivo a Roma del Teatro Pubblico Pugliese che con Pugliashowcase 2018, La Puglia a Roma, al Teatro di Villa Torlonia e al Teatro Palladium porterà dodici spettacoli di teatro e danza contemporanea dal territorio pugliese, dal 26 al 30 settembre 2018, offrendoli alla visione del pubblico romano ma soprattutto ad esperti e operatori del settore, italiani e internazionali, con il fine di promuoverne la circuitazione a medi o grandi livelli. È un progetto che si spera, come nelle parole di Giulia Delli Santi in questa intervista, possa essere un esempio di buona pratica perché davvero si possa pensare un modello esportabile per ogni regione, tra le quali la Puglia, dal punto di vista del sistema teatrale, è sempre stata l’avanguardia.
Ma perché sia possibile lo spettacolo dal vivo, l’atto stesso di andare in scena di fronte a un pubblico, lo spettatore più avveduto sa che c’è bisogno di un sistema produttivo e distributivo che poggia su una solida filiera istituzionale, capace di sostenere l’intero percorso dell’idea dall’origine fino alla realizzazione e all’esposizione pubblica. E tuttavia perché il sistema funzioni c’è continuamente bisogno di discutere, dibattere, far nascere soluzioni dalla dichiarazione di esigenze, dal confronto aperto e propositivo. È per questo fine che, attorno all’offerta di spettacoli sul palco, è stato immaginato un appuntamento di condivisione politica, nel senso primario di questa parola: un momento di riflessione collettiva sui temi e le problematiche con cui si misura chi questo sistema deve e vuole farlo vivere nel migliore dei modi.
Sarà l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana a ospitare, venerdì 28 dalle 9,30 alle 13,30, l’incontro sulla condizione attuale del teatro italiano, tra passato presente e futuro; promosso dal Teatro Pubblico Pugliese in collaborazione con ARTI, l’associazione delle reti teatrali italiane che rappresenta i diversi circuiti, il forum sarà introdotto dal sociologo dell’Università di Bari Nicola Schingaro e dagli interventi dell’assessore culturale della Regione Puglia Loredana Capone, del presidente del TPP Giuseppe D’Urso, infine di Carmelo Grassi, presidente di ARTI, che ha fortemente voluto questo appuntamento. Con la moderazione del critico Giulio Baffi, toccherà poi agli interventi di rappresentanti scelti tra tutti gli interessati al sistema del finanziamento pubblico: Gimmi Basilotta, Presidente ANCRIT Agis, Antonio Calbi, direttore generale e artistico Teatro di Roma–Teatro Nazionale, Patrizia Coletta, vicepresidente ADEP, Luisa Cuttini, Coordinatrice A.C.C.I., Lucio D’Amelio, Presidente ASTRA Agis, Pierluca Donin, Coordinatore ARTI, Filippo Fonsatti, Presidente PLATEA, Michele Gentile, Presidente ISP Agis, Gianni Pini e Corrado Beldì, Presidente e vicepresidente I-Jazz, Ruggero Sintoni, Presidente ANTAC – Associazione Nazionale Teatri Arte Contemporanea, Giovanni Vernassa, Componente Ufficio di presidenza ANET; in ultimo è previsto un intervento conclusivo del direttore generale dello spettacolo dal Vivo MIBACT, Onofrio Cutaia.
“Dobbiamo mettere in luce i punti di forza e i punti di debolezza di fronte al Ministero, perché possa venirne a conoscenza in via diretta e correggere eventualmente il tiro di questo nuovo decreto ministeriale che norma il secondo triennio di attività” ci racconta proprio Carmelo Grassi, capofila degli interventi che avranno il fine di mettere sul tavolo, di fronte alle istituzioni, quali siano stati i risultati dell’investimento già avvenuto e quali le prospettive di questo secondo triennio di sovvenzione (di cui il 2018 è un primo anno), ossia di dialogo tra il MIBACT e gli enti che ne abbiano beneficiato, sulla base dei diversi parametri di qualità e quantità posti dal nuovo corso del finanziamento pubblico. Questo pertanto l’obiettivo della riunione, vista come analisi del passato e indirizzo verso il futuro, congiunta da un confronto collettivo tra le parti che possano migliorarne i frutti.
Ma il dialogo tra le forze non è il solo obiettivo perché “c’è in Italia una legge per lo spettacolo rimasta provvisoria fin dal 1985 – ci dice ancora Grassi – mentre ora in discussione c’è una legge ancora di principi che aspetta di essere approvata, in attesa dei decreti legislativi che possa realmente normarla. Aspettiamo dal nuovo governo di sapere se avrà intenzione di dar seguito ai lavori su una legge di settore oppure se vorrà correggere il Fus per permetterci di lavorare meglio”. È dunque un senso di responsabilità di tutti alla base di questa discussione, perché gli operatori sappiano dare indicazioni sul campo a chi detiene la possibilità di fortificare la direzione da prendere. La strada è tracciata, occorre soltanto un bagaglio più sicuro da portare con sé.
Andrea Pocosgnich
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