Il 22 settembre è stata occupata la Volksbühne. Qualche notizia, in attesa di poter approfondire l’argomento.
“Doch Kunst” (Dopotutto l’arte) è la scritta che oggi campeggia sulla facciata del grande edificio in Rosa-Luxemburg Platz a Berlino, la Volksbühne. Staub zu Glitzer è il nome del gruppo di attivisti che nel pomeriggio del 22 settembre ha occupato lo stabile, ne danno notizia diversi media tedeschi, tra cui Deutsche Welle (in tedesco), che sta seguendo in diretta lo sviluppo dell’azione.
Secondo quanto si legge su Deutsche Welle, il gruppo di attivisti starebbe rivendicando l’edificio come di «proprietà del popolo», «una casa», e la volontà di «liberare» il teatro, protestando contro il cambiamento generale che sta vedendo una classe benestante berlinese prendere il controllo di un’area tradizionalmente popolare. Non vi sono, tuttavia, conferme ufficiali che l’occupazione sia una forma di protesta diretta in risposta al subentro dell’ex direttore della Tate Modern di Londra, il belga Chris Dercon (leggi l’intervista – in inglese), alla direzione artistica dello stabile berlinese, prima guidata dal regista Franz Castorf, fatto che negli ultimi mesi aveva provocato diverse lamentele nella comunità artistica locale e nazionale.
Su VB 61-12, la pagina Facebook di Staub zu Glitzer il cui nome fa riferimento all’ordigno nucleare più grande e tuttora esistente, sono invece disponibili gli aggiornamenti del programma delle attività, tra cui un’assemblea generale alle 16 di oggi 24 settembre e un concerto serale.
Qui sotto copiamo (tradotto da noi dall’inglese) il comunicato ufficiale redatto dal gruppo Staub zu Glitzer:
Che sta succedendo?
Tutti sanno che il cambiamento di direzione artistica della Volksbühne di Berlino non è solo una questione di amministrazione di un teatro.
Di fatto, indica serie questioni come in che tipo di città vogliamo vivere? In quali condizioni vorremmo lavorare e vivere? In altre parole, chi e che cosa determina le nostre vite quotidiane?
Questo porta alla conclusione che non sia soltanto un teatro, ma un simbolo dello sviluppo della città nel suo complesso.
A Berlino la storia ha causato una situazione unica: in passato c’erano molti spazi abbordabili, a volte persino gratuiti. La nostra città, una volta, era un luogo di valore e di attrazione per gli amanti della libertà e per i creativi di tutto il mondo. Era un luogo di possibilità
Eppure il potenziale è andato spegnendosi nel momento in cui l’abbondanza di spazio non è stata preservata da una visione politica. Berlino è stata offerta come un bottino all’elite finanziaria globale, e l’elite ha afferrato al balzo la palla dell’opportunità. Oggi Berlino è di fronte a un percorso che è già stato intrapreso da altre metropoli europee. Un percorso di svuotamento e marginalizzazione che mina il senso di comunità.
Prezzi di affitto esorbitanti e condizioni di lavoro instabili minacciano la vitalità di tutti e causano paralisi, rassegnazione e isolamento. Insieme vogliamo fermare questo disorientamento.
Che cosa accadrà?
Per questi motivi, prenderemo possesso del teatro con un atto performativo. Annunciamo la Volksbühne come proprietà di tutti. Apriamo le porte e occupiamo a lungo termine per mettere lo stabile a disposizione del pubblico generale.
Ci rivolgiamo a tutti coloro che non sopportano più che le proprie vite cadano vittime di un culto economico. Ci rivolgiamo a tutti coloro che vogliono un futuro costruito da se stessi, invece che accettare che il proprio futuro venga derubato dalla pressione al fare carriera. Ci rivolgiamo a tutti coloro che osano compiere un salto fuori dal sistema, che osano creare qualcosa a partire dall’abbondanza delle alternative.
Seguiamo la tradizione originaria di coloro che hanno finanziato, costruito e gestito in maniera indipendente il teatro più di cento anni fa.
Per questo invitiamo caldamente tutti voi a usare questo luogo speciale in Rosa-Luxemburg Platz come un grande palcoscenico per una rinegoziazione politica dello sviluppo delle città, per la produzione e l’intervento artistico. Insieme ci opporremo a un oscuro disegno di crescita sociale con le luci della ribalta e con una bellezza collettiva.
Si tratta di riappropriarsi di uno spazio pubblico in un decennio di privatizzazione e commercializzazione. Con finanziamenti raccolti alla Volksbühne compreremo, costruiremo e organizzeremo più spazio per tutti. Dobbiamo generare attivamente e coscienziosamente l’abbondanza di spazio che c’era in passato.
Per questa ragione, abbiamo fondato un’associazione e stiamo pensando di creare una fondazione. Qui tutti i membri attuali e quelli futuri condividono gli stessi diritti economici. Il nostro concetto finanziario è basato sulla convinzione che la terra appartiene a tutte le persone in maniera egualitaria. Perciò stiamo facendo il possibile perché tutti siano coinvolti nel richiedere in maniera egualitaria finanziamenti per la realizzazione di progetti a breve e lungo termine.
STAUB ZU GLITZER (DUST TO GLITTER)
Come collettivo artistico Staub zu Glitzer, proponiamo la nostra come una gestione a lungo termine del teatro come una performance artistica. Guardiamo alla liberazione dello spazio e alla sua conseguente autogestione come a un atto artistico e di conseguenza politico: la città è teatro, il teatro è la città.
Al momento, il nostro team organizzativo è costituito da 48 persone che hanno lavorato a tempo pieno sul programma della nostra performance. Dal principio il nostro lavoro è stato seguito da un team che ha realizzato un documentario, da giornalisti, in questo modo il nostro interesse può essere condiviso con un largo pubblico nella sua forma più genuina.
Stiamo mettendo insieme un cartellone di tre mesi perseguendo idee di solidarietà, per garantire la programmazione immediata e per garantire con entusiasmo uno spazio agli ospiti. A partecipare già al nostro cartellone sono ospiti che portano performance, concerti, conferenze, congressi, festival, poetry slam, panel discussion, proiezioni cinematografiche, reading e molto altro ancora. Abbiamo ancora spazio! E vogliamo voi!
In nessun modo vogliamo allontanare i colleghi che già lavorano nel teatro, piuttosto speriamo nella loro completa e continuativa integrazione.
Molti teatri nazionali e internazionali e personalità di richiamo nel campo delle arti e della scienza hanno già appoggiato questa performance. Ci dispiace trovarci a osservare ancora oggi una forma di discrezione.
A questo punto vogliamo ringraziare tutte le persone dei differenti settori riguardanti attività legali, cinema, amministrazione, sociologia, psicologia, teatro, letteratura, medicina, economia, ingegneria, arte etc.
Sono stati dalla nostra parte con consigli e azioni durante il periodo di pianificazione. Siamo sopraffatti dalla gratitudine!
Il nostro focus è sui gruppi politici e artistici che si oppongono alle tendenze nazionaliste in Europa. Confidiamo in un’Europa unita, che non continui ad accrescere la propria ricchezza attraverso lo sfruttamento bestiale di esseri umani e ambiente. Rifiutiamo la disumana costruzione e il controllo omicida di muri, confini e recinti. Invece che smantellare le conquiste sociali del nostro continente, noi esigiamo la loro espansione in ogni parte del mondo, in modo che tutti possano vivere insieme in pace sotto condizioni egualitarie.
Nel corso della nostra programmazione, tutti i partecipanti riceveranno un supporto nella pianificazione della parte amministrativa e nell’uso creativo del teatro, liberi da ogni forma di gerarchia.
Garantiamo lo stabilirsi di un gruppo di lavoro costante e impegnato per il nostro teatro, che in futuro produrrà arte secondo delle premesse di uguaglianza.
Mail:vbb-koop@riseup.net
Mobil:+49 152 17805578
***Staub zu Glitzer***
Redazione