HomeComunicatiPremio Scenario 2017: i vincitori e le motivazioni della giuria

Premio Scenario 2017: i vincitori e le motivazioni della giuria

Premio Scenario 2017. i nomi dei vincitori e le motivazioni della giuria. Il 2 e 3 dicembre a Bologna e  Casalecchio i debutti degli spettacoli completi

< Vincitori ex-aequo del Premio Scenario 2017 (in ordine di presentazione alla Finale):

BAU#2 di Barbara Berti (Bologna) Colpisce la capacità di creare un linguaggio scenico nel quale la fisicità e il lavoro sul corpo creano la parola definendo un’identità artistica innovativa e originale. Il rigore del processo di ricerca, che si nutre anche di pratiche meditative e rituali, definisce una coreografia ipnotica e coinvolgente, un vero e proprio risveglio del corpo, creato da pattern e composizione in tempo reale. Barbara Berti esplora con consapevolezza lo spazio scenico e l’interazione con il pubblico.

UN ESQUIMESE IN AMAZZONIA di The Baby Walk (Cernusco sul Naviglio, MI) Il confronto fra la persona transgender e la società fa propria la metafora dell’Esquimese in Amazzonia, alla quale lo spettacolo dà corpo e voce. Da una parte la presenza imprevista che sfida le regole e impone uno spostamento dello sguardo, raccontandosi con disarmante naturalezza. Dall’altra parte il coro ritmato e incalzante della collettività, che vuole risposte certe ed esprime nel meccanismo del link web il naufragio del pensiero. Un lavoro che colpisce per la scelta di una narrazione che rinuncia ai codici interpretativi per raccontare con ironia e delicata sfrontatezza una tematica alla quale aggiunge nuove risonanze.

Vincitore del Premio Scenario per Ustica 2017:

I VERYFERICI di Shebbab Met Project (Bologna) Viene premiata la contagiosa vitalità di un gruppo che fa della propria presenza in situazioni di periferia urbana il cuore stesso dell’esposizione teatrale. Riuscendo a costruire un affresco di momenti scenici, veicolati dall’elemento musicale, di forte impatto emotivo e di straripante energia. Un teatro che vuole essere usato per “raccontarsi” e che aspira a raggiungere gli abitanti di quei mondi lontani dove la parola teatrale è del tutto sconosciuta.

Vincitore del Premio Scenario infanzia 2017:

DA DOVE GUARDI IL MONDO? di Valentina Dal Mas (Valdagno, VI) Lo spettacolo colpisce per la coerenza dei linguaggi messi in opera, e per il rigore con cui il corpo-voce dell’artista è capace di mostrare, senza retoriche e ideologie, il percorso di crescita di una bambina “diversa”. Attraverso una danza spezzata che diviene parola interpretata, leggera e fluida, per poi tornare al movimento senza soluzione di continuità, Valentina Dal Mas riesce a parlarci non solo della singola bambina quanto della condizione di “minorità” che accompagna ogni infanzia nel confronto con il mondo adulto delle regole e della norma, suggerendo ad ognuno che è sempre possibile cercare e trovare un “punto di allegria”.

Menzioni ai progetti:

INTIMITÀ di Amor Vacui (Padova) (Scenario) Tre attori impegnati in monologhi che non riescono a farsi dialogo, per raccontare un universo di relazioni sentimentali e generazionali bloccato nella coazione a ripetere, come riflesso di un disagio che trova nell’ironia il viatico per una ricerca pressante di attenzione. Un testo irresistibile cui giova la presenza scanzonata di attori affiatati ed efficaci.

ABU SOTTO IL MARE di Pietro Piva (San Giovanni in Marignano, Rn) (Scenario per Ustica) L’artista è capace di farci percepire, con dolorosa ironia e sapiente uso della maschera corporea, il conflitto terribile di un bambino in fuga. Proprio per la delicatezza con cui riesce a trattare le visioni, i sogni e le speranze del piccolo Abu, Pietro Piva ci mostra la terribilità di ogni profugo, costretto a dimenticare il proprio mondo per avventurarsi, magari nascosto dentro una valigia rosa, verso l’ignoto

FAUSTBUCH di Enrico Casale (La Spezia) (Scenario per Ustica) Enrico Casale mette in scena un tema di scottante contemporaneità, come quello dell’ossessione del successo, usando il canovaccio del Faust di Marlowe. E lo fa dando voce ad attori con disabilità, ma consapevoli del progetto che li accomuna, facendo sì che le loro improvvisazioni sceniche divengano tessuto drammaturgico. Lo spettacolo vive così di dialoghi surreali e invenzioni linguistiche che ben si adattano alla dimensione ”diabolica” del protagonista.

TICINA di Teatro nel Baule (Napoli) (Scenario infanzia) Il Teatro nel Baule riesce a toccare un tema ostico e delicato come quello della morte, in una forma giocosa, surreale e grottesca, con atmosfere gotiche che ricordano Tim Burton. Il gruppo è capace di dispiegare una coralità attorale sempre attenta a intrattenersi con oggetti che magicamente appaiono e scompaiono, grazie a un sapiente uso delle luci e delle ombre. Restituendo così agli spettatori bambini quella familiarità con la figura della morte che tanto appartiene alla cultura del mondo napoletano.

Il debutto degli spettacoli nella loro versione completa avverrà a Bologna e Casalecchio di Reno nei giorni di sabato 2 e domenica 3 dicembre 2017, presso Teatri di Vita e Teatro Laura Betti nell’ambito di un’iniziativa promossa e organizzata dall’Associazione Scenario in collaborazione con Ater Circuito Regionale Multidisciplinare.

Telegram

Iscriviti gratuitamente al nostro canale Telegram per ricevere articoli come questo

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Pubblica i tuoi comunicati

Il tuo comunicato su Teatro e Critica e sui nostri social

ULTIMI ARTICOLI

Prospero | Dicembre 2024

PROSPERO | Dicembre 2024 La scena delle donne, di Emilia Costantini e Mario Moretti, BeaT (2022) Scenografe. Storia della scenografia femminile dal Novecento a oggi, di...