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Teatro calabrese nel limbo: proposte in standby

Teatro in Calabria, facciamo il punto di una situazione molto complessa sul piano delle politiche culturali. Un coordinamento è in attesa di avere risposte certe dalla Regione

Tau Teatro Auditorium
Tau Teatro Auditorium

La Calabria è la punta dello stivale che pare nei luoghi comuni essere dimenticata dal mondo e da Dio, figuriamoci quindi se si può parlare di teatro. Molti ignorano l’esistenza di una Calabria teatrale, se non per qualche compagnia o festival di rilievo nazionale. Il teatro però in Calabria esiste, pur non essendoci un Teatro Nazionale, un Tric e neppure un Centro di Produzione. Esiste un sistema teatrale calabrese, o meglio vorrebbe esistere, perché qualcosa si sta muovendo da anni, specie nell’ultimo, l’anno del probabile cambiamento che di fatto rimane ancora in standby, insieme all’attivazione dei nuovi fondi comunitari. La faccenda è complicata e anche piuttosto ingarbugliata. Ma partiamo dal principio, o almeno dagli avvenimenti degli ultimi anni, raccontando brevemente ciò che accade e ciò che al teatro calabrese piacerebbe accadesse.

Attualmente sono quattro le compagnie riconosciute e finanziate dal MiBACT: il Centro Teatrale Meridionale di Rizziconi (Rc) riconosciuto come impresa di produzione, Scena Verticale di Castrovillari (Cs), il Centro R.A.T. di Cosenza (meglio conosciuto come Teatro dell’Acquario, luogo dove la compagnia ha sede), e il Teatro Rossosimona di Rende (Cs), le ultime tre riconosciute come imprese di produzione nel settore innovazione. Quelle invece riconosciute dalla Regione Calabria sono cinque, ovvero le quattro già citate e la compagnia Scena Nuda di Reggio Calabria. Questo significa che sono solo cinque in totale le compagnie “attive” in Calabria? Quali sono le emergenze? Come queste realtà vengono tutelate?

Nel triennio 2012/2014 la Regione Calabria grazie ai fondi comunitari (Por/Fesr 2007/2013) ha attivato 9 progetti di residenza (Rossosimona, Officine teatrali, Dracma, Scena Verticale, Scenari Visibili, Scena Nuda, La Lineasottile, Teatro del Carro, Teatro della Ginestra).
Attualmente quattro di questi progetti sono ancora in piedi grazie al finanziamento Regione-Ministero attuato con il bando del 1° luglio 2014 “per lo Sviluppo e il Consolidamento del Sistema delle Residenze Teatrali in Calabria”, che attinge dalla Legge regionale n.3 del 2004 e dall’articolo 45 del decreto del MIBACT.
Accanto alle compagnie riconosciute dal Mibact e dalla Regione e alle residenze, esiste un altro microcosmo di compagnie e realtà che, pur non usufruendo con continuità dei fondi, è costituito da realtà importanti per il territorio e presenti in tutte le provincie. Da Cosenza a Crotone, da Catanzaro a Reggio, si tratta di soggetti attivi nel campo della programmazione, della gestione degli spazi, della formazione e della produzione.

Ernesto Orrico (Zahir), Iris Balzano (Libero Teatro), Fabio Vincenzi (Sistema Teatrale Unical)
Ernesto Orrico (Zahir), Iris Balzano (Libero Teatro), Fabio Vincenzi (Sistema Teatrale Unical)

Nell’autunno scorso la giunta regionale guidata da Mario Oliverio pareva aprire una finestra di dialogo con le compagnie calabresi che si sono proposte come coordinamento regionale, una trentina circa le firmatarie.
È passato ormai più di un anno da quando il coordinamento ha incontrato per la prima volta il Governatore (anche Assessore alla Cultura della nostra regione) chiedendogli di salvare la legge regionale sul teatro, modificandola e dandole una dotazione adeguata.
La Legge, nata nel 2004 con una dotazione di 1.400.000,00 euro, è andata via via impoverendosi fino allo zero del 2013 e all’attuale dotazione di circa 250.000,00 euro (non proprio un grande investimento!). Nella legge attualmente in vigore i parametri per l’ingresso a contributo sono di 300 giornate lavorative e 40 giornate recitative. La proposta del coordinamento, frutto di un lungo lavoro di mediazione tra chi vorrebbe alzare i paletti d’accesso per avvicinarsi alla media nazionale e chi vorrebbe invece abbassarli per andare incontro alle difficoltà delle piccole compagnie, è quella di prevedere dei parametri “agevolati” per otto nuovi ingressi a 150 giornate lavorative e 15 giornate recitative.

Dopo un nuovo incontro, avvenuto il 14 settembre 2016 tra il Governatore e il coordinamento teatrale, in cui è stata presentata dall’amministrazione regionale un bozza della nuova legge, il coordinamento ha elaborato una controproposta con ulteriori modifiche presentata nei primi giorni di ottobre. Da allora il silenzio, se non una notizia ufficiosa pubblicata il 7 novembre sulla testata Cronache delle Calabrie a firma di Francesco Cangemi. Il giornalista ha incontrato in un noto locale del cosentino il Governatore in persona (pura casualità), il quale ha dichiarato: «La legge sul teatro si farà, sono stato io a volerla». Per la serie “dormite sonni tranquilli!”. Ma qui a dormire pare sia la Regione stessa. Al momento è tutto fermo, anche i fondi comunitari (Por Fesr 2014/2020), che potrebbero sicuramente far rifiorire il sistema di residenze e ridare ossigeno al settore.

«L’urgenza è di creare un sistema teatrale, l’esigenza è quella di valorizzare l’esistente a vari livelli e con diversi livelli di professionalità, ma soprattutto creare una piattaforma che dal basso dia istanza a tutte le realtà presenti, di innescare nuovi criteri, nuove possibilità di fare compagnia, di fare teatro a diversi livelli», dichiara Fabio Vincenzi, uno dei quattro referenti del coordinamento, insieme a Settimio Pisano, Emanuela Bianchi e Claudio Rombolà. «Perché ciò avvenga non basta soltanto sostenere le compagnie – continua Vincenzi – ma occorre creare un sistema che possa permettere alle compagnie di visitare territori, di confrontarsi con dei pubblici che siano diversi da quelli dei parenti o degli amici, solo in questo modo il teatro può crescere».

Di certo la situazione attuale nella Cittadella Regionale non è delle migliori: tra mille impegni il Governatore ha tenuto per sé la carica di Assessore alla Cultura e la struttura del Dipartimento è in fase di transizione. Si attende ancora la nomina di nuovi dirigenti nel settore e di fatto non esiste una figura di riferimento con la quale potersi confrontare in merito alle politiche teatrali. «La prima e più urgente questione da affrontare riguarda la riorganizzazione dell’Assessorato – commenta Settimio Pisano – abbiamo bisogno di interlocutori autorevoli, capaci di sviluppare politiche serie a sostegno del settore. Il problema da affrontare alla radice è la reale considerazione che si ha verso questo settore: finché, al di là dei proclami, si continuerà a considerare quello delle attività culturali un settore di serie C, saremo costretti ad assistere a vicende come quelle del recente avviso sugli eventi culturali e sul circuito regionale, che stanno mettendo in ginocchio le realtà più attive della nostra regione».

C’è dunque bisogno di creare un sistema teatrale solido che possa comunicare col resto d’Italia. Necessitano confronti tecnici, con il Ministero e con le altre Regioni, per creare un sistema di norme in grado di tutelare e valorizzare tutto il teatro calabrese che, dalla realtà più grande a quella più piccola, rivendica univocamente dignità.

Valeria Bonacci

Le compagnie firmatarie del coordinamento teatrale calabrese
Mana Chuma Teatro, Massimo Barilla
Centro Teatrale Meridionale Soc. Coop., Maria Rosa Gioffrè
Compagnia Teatro del Carro, Anna Maria De Luca
Ass. Art. Cult. Teatro della Maruca, Angelo Gallo
Zahir Ass. Cult., Ernesto Orrico
Scenari Visibili, Dario Natale
Compagnia Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche, Andrea Naso
Il Piccolo Teatro Umano, Nino Racco
Libero Teatro, Max Mazzotta
Ass. Cult. Conimieiocchi, Mariagrazia Bisurgi
Ass. Cult. Nastro di Möbius, Saverio Tavano
Scena Verticale, Settimio Pisano
TeatroP, Piero Bonaccurso
Hermit Crub, Ester Tatangelo
Rossosimona, Lindo Nudo
Spazio Teatro, Gaetano Tramontana
Teatro dell’Acquario – Centro R.A.T. , Antonello Antonante
Teatri Calabresi Associati, Domenico Pantano
Scena Nuda, Teresa Timpano
Officine Jonike delle Arti, Maria Milasi
Teatro Del Grillo, Claudio Rombolà
Confine Incerto, Emanuela Bianchi
Officina Teatrale, Giovanni Carpanzano
Sistema Teatrale Unical, Fabio Vincenzi
Teatro delle Rane, Aldo Zucco
Lorenzo Praticò

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