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I Sacchi di Sabbia e Dumas, dalla radio alla scena libro

I Sacchi di Sabbia portano a Kilowatt Festival I 4 moschettieri in America Radiodramma animato dedicato a Nizza e Morbelli. Recensione

Foto di Andrea Settanni
Foto di Andrea Settanni

La mia generazione non ha avuto appuntamenti con la radio, semmai sporadici incontri dettati dalla necessità di allietare lunghi viaggi in macchina o infiniti ingorghi nel traffico, piuttosto che veri e propri momenti di ritrovo davanti a quelle enormi scatole rettangolari con tanto di valvole prominenti. Ricordo di una Telefunken di mia nonna che, come la televisione in seguito, aveva una propria e precisa collocazione nella sala da pranzo: un angolo della stanza non centrale ma dedicato esclusivamente a contenerla e attorno al quale ci si raccoglieva. Almeno così mi raccontava. Una di queste occasioni sarà stata sicuramente la prima puntata della trasmissione radiofonica I Quattro Moschettieri ideata da Angelo Nizza e Riccardo Morbelli, con le musiche originali composte e dirette da Egidio Storaci; andata in onda giovedì 18 ottobre del 1934. Il programma inaugurerà il genere della rivista radiofonica parodistica e, riscuotendo grande successo, diventerà poi un film nel 1936 con la regia di Carlo Campogalliani.

Foto di Andrea Settanni
Foto di Andrea Settanni

Mantenendo il tratto imprevedibile di uno stile che ha fatto della contaminazione la sua cifra, sempre pronto a commistioni inattese tra diversi codici linguistici, I Sacchi di Sabbia arrivano nel weekend conclusivo di Kilowatt Festival con I 4 moschettieri in America – Radiodramma animato dedicato a Nizza e Morbelli, ultima produzione della compagnia pisana che segue il progetto Radio Days per Santarcangelo 14. Dopo vari tentativi di suicidio mal riusciti e subdoli affari con la mafia, tra café chantant dove è possibile incontrare la femme fatale Marlene Dietrich, i quattro eroi ormai caduti in fallimento cercano di tornare in auge nell’America degli anni Trenta sperando di trovare fortuna nell’industria cinematografica. Un «teatro giocattolo» per una drammaturgia pop up – ricordiamo tra i lavori proprio Pop Up Un fossile di cartone animato – orchestrata quadro dopo quadro da Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Giulia Solano e la partecipazione del pittore Guido Bartoli. Sullo sfondo, bacheche di legno fungono da scenografia animata perché su di esse verranno disegnati da Bartoli i personaggi e le ambientazioni della storia. Nella chiesa sconsacrata di Santa Chiara, nel centro storico di Sansepolcro, assistiamo incantati alla costruzione di una grande “scena libro” dalle cui pagine, sfogliate dalle mani caute e premurose di attori che sanno padroneggiare la delicatezza della narrazione per bambini, fuoriescono tridimensionali personaggi pop up, grattacieli, ponti e café della Grande Mela.

Foto di Andrea Settanni
Foto di Andrea Settanni

Un gioco che coinvolge non solo i bambini presenti tra il pubblico, attenti ed estasiati, ma anche gli adulti, incuriositi e colti di sorpresa a ogni cambio di quadro: non vi sono orpelli o significati reconditi da ricercare, non c’è simbologia, se non quella attribuibile alla crisi di eroi del passato che non trovano collocazione e lavoro nella modernità (quella degli anni Trenta). Uno spettacolo schiettamente poetico e leggero, diretto nella vocazione dialettica e nella semplicità dialogica. Ancora una volta ritroviamo il gusto preciso e oculato di una regia senza sbavature, abile nel creare giustapposte commistioni: musicali, il canto di Giulia Gallo unito alle note jazz; visive, dalla pittura a mano libera con pennellate di vernice fresca al tratto fumettistico del pennarello, fino ad arrivare alla graphic novel delle meravigliose stampe pop up; vocali, con gli inserimenti delle “voci animate” di Marco Azzurrini, Gabriele Carli, Paolo Castellano, Enzo illiano, Carlo Ipata, Matteo Pizzanelli, Federico Polacci, Daniele Tarini; drammaturgiche, i personaggi/attori muovono i personaggi/fumetto e in alcuni momenti dello spettacolo gli stessi attori indossano le maschere di cartone per dare spessore tridimensionale ai disegni.

Con I 4 moschettieri in America ci si raccoglie attorno a un radiodramma ascoltato prima e guardato poi, si ricrea quel focolare domestico di una volta che adesso non esiste più; con l’azzardo della concertazione eterogenea di materiali provenienti dalle diverse arti, fatti confluire in un’unica scena-libro dalle infinite possibilità teatrali.

Lucia Medri

Kilowatt Festival – Sansepolcro Luglio 2016

I 4 MOSCHETTIERI IN AMERICA
RADIODRAMMA ANIMATO
dedicato a Nizza e Morbelli

testo Giovanni Guerrieri
costruzioni sceniche Giulia Gallo
disegni Guido Bartoli
con Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Giulia Solano
e la partecipazione di Guido Bartoli
con le voci di Marco Azzurrini, Gabriele Carli, Paolo Castellano, Enzo illiano, Carlo Ipata, Matteo Pizzanelli, Federico Polacci, Daniele Tarini
Produzione Associazione Teatrale Pistoiese/I Sacchi di Sabbia
Con il sostegno della Regione Toscana

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Lucia Medri
Lucia Medri
Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Regione Lazio, laureata al DAMS presso l’Università degli Studi di Roma Tre con una tesi magistrale in Antropologia Sociale. Dopo la formazione editoriale in contesti quali agenzie letterarie e case editrici (Einaudi) si specializza in web editing e social media management svolgendo come freelance attività di redazione, ghostwriting e consulenza presso agenzie di comunicazione, testate giornalistiche, e per realtà promotrici in ambito culturale (Fondazione Cinema per Roma). Nel 2018, vince il Premio Nico Garrone come "critica sensibile al teatro che muta".

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