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Un nano di nome Egidio, maestro di parodia e comicità

Il Nano Egidio al Teatro Studio Uno di Roma con Batman Blues. Recensione

 

foto Francesco Pandolfi
foto Francesco Pandolfi

La parodia è un gioco difficile con regole strettissime eppure il Nano Egidio, trio formato da Marco Ceccotti, Simona Oppedisano e Francesco Picciotti, questo gioco lo porta avanti fino alle estreme conseguenze, come se tendesse un elastico fino al punto di rottura riuscendo però a non perdere mai il controllo.
Sulla locandina hanno scritto: «spettacolo che non è stato preso in considerazione per il Premio Ubu, spettacolo che non si è nemmeno presentato al Premio Scenario». Si prendono gioco del sistema teatrale contemporaneo, ma soprattutto mettono alla berlina l’immaginario narrativo mainstream. Il loro teatro è un pastiche di favole, citazioni cinematografiche e televisive, strizzatine d’occhio e prese in giro ai palcoscenici della ricerca. Questo secondo (ma autonomo) capitolo della fantomatica trilogia del nano è irresistibile per la bravura dei tre interpreti, per il tessuto comico ricamato di ironia demenziale, situazioni surreali e cinica satira. Il ritmo è quello trascinante di un meccanismo a orologeria talmente preciso da lasciare anche lo spazio per l’improvvisazione.

foto Elena Consoli
foto Elena Consoli

È andato in scena al Teatro Studio Uno, spazio proprio al centro di quel quartiere che alcuni vorrebbero far apparire come una polveriera pronta a esplodere e un covo di vecchietti xenofobi, che proprio in questi giorni invece ha risposto con un comunicato firmato da associazioni e cittadini che a Tor Pignattara lavorano quotidianamente. Eleonora Turco e Alessandro Di Somma, al timone del teatrino sotterraneo di via Carlo Della Rocca, raccontano di una realtà ben più complessa di cui il teatro è un esempio, basti pensare ai figli degli immigrati che seguono il cartellone del teatro ragazzi.
Ecco, Batman Blues è adatto anche a un pubblico, certamente adulto, ma di confine, perché quell’immaginario di cui si nutre è ormai un terreno globale. Esilaranti le frecciate lanciate alla scena teatrale sperimentale, come nel caso della danza sfrenata di Dottoressa Nuda (una Barbie svestita) sotto la luce delle strobo o la foto di Carmelo Bene attaccata come un santino al centro del palco, oppure l’immancabile cenno alle 24 ore di Jan Fabre. Per il resto però siamo all’interno di una realtà allucinata nella quale un grande classico della narrativa televisiva, il poliziesco, è visto attraverso un filtro fanta-demenziale nel quale personaggi dei fumetti collaborano con nani da giardino e pupazzi vari per svelare o annodare intrighi di cui solo l’integerrimo poliziotto buono può venire a capo, l’ispettore Batman.

foto Francesco Pandolfi
foto Francesco Pandolfi

È l’autore Marco Ceccotti – evidentemente ispirato dal filone parodistico del cinema americano di fine anni ’80, tanto da ricordare in alcuni atteggiamenti proprio Leslie Nielsen in Una pallottola spuntata – a vestire i panni di un agente per metà eroe dimesso della televisione (con il tipico trench beige alla Colombo) e per l’altra metà il supereroe dark per eccellenza, di cui però porta solo la maschera.
Oltre la sana irriverenza, con cui danno l’idea di poter sfottere qualsiasi mito (alto o basso) della nostra società, Ceccotti, Oppedisano e Picciotti danno prova di maestria teatrale: teatro di figura, recitazione con pupazzi e manovratore nascosto o a vista, tempi comici puntualissimi, e parodia non solo dei cliché ma anche della narrazione, allontanandosi dunque dal più immediato e facile lavoro per sketch. In questa intervista semiseria affermavano: «Non possiamo essere catalogati in nessun genere: marionette, teatro di figura, stand up comedy…. Siamo un ibrido, una commistione di stili. I nostri riferimenti in fondo sono la Pimpa, Rezza e Andrea Cosentino».

Il Nano Egidio è ciò che mancava al teatro comico italiano, ora è compito di certi circuiti (i cosiddetti “templi della risata”, ma non solo) accorgersi della fertile possibilità.

Andrea Pocosgnich

Leggi anche Intervista misteriosa al Nano Egidio di Lucia Medri

BATMAN BLUES
di Marco Ceccotti
con Marco Ceccotti, Francesco Picciotti e Simona Oppedisano
regia Nano Egidio
luci Giacomo Cappucci

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Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnichhttp://www.poxmediacult.com
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

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