Teatri di Vetro 2015 al Vascello. Focus su tre spettacoli.
Tra le molteplici offerte teatrali, sul Taccuino Critico si appuntano segni di sguardi diversi che rispondono a un’unica necessità: osservare, testimoniare, dar conto dell’espressione pura, del piccolo e grande teatro…
Menoventi e la calda indifferenza di Roma
di Luca Lòtano
«Roma è un’impressione. È una Sindone. Sbiadita. E dentro non c’è nessun dio» *
Che Roma fosse un’impressione lo hanno capito sin da subito Gianni Farina e Consuelo Battiston di Menoventi, scegliendo come comunità di riferimento rappresentativa della città eterna, per il loro Ascoltate! Cartoline a Roma, i turisti. Ossia i beati che al nome di Roma avevano creduto senza aver visto e che durante la discesa e il passaggio terreno tra le vie della suburra faranno i conti con ciò che ne resta… [continua a leggere]
Andrea Cosentino e Roberto Castello. L’arteconomia
di Simone Nebbia
C’è una frase che mi sono detto subito dopo aver visto il Trattato di economia di Roberto Castello e Andrea Cosentino, è una frase che non hanno detto loro ma che mi pare abbia attraversato l’intera messa in scena, salutata da un grande trasporto di pubblico per Teatri di Vetro 9 in prima nazionale al Teatro Vascello. Ho pensato che il teatro ha come intimo fine il senso, là dove lo spettacolo si accontenta di avere come obiettivo primario il consenso, che gli somiglia. Ma non è.
Il tono e l’ambientazione sono inizialmente quelli di una conferenza in cui verrà non solo analizzato ma trasposto in forma scenica, quindi con una dote di fruibilità accresciuta dal potere visuale, il tema della teoria economica, applicata in forma pratica… [continua a leggere]
Lab121: una scrittura scenica per Agota Kristof
di Lucia Medri
Riduttivo sarebbe iniziare a parlare di uno spettacolo partendo dalla sua cartella stampa. Sarebbe, condizionale. Non lo è quando in quelle formali pagine si percepisce la volontà di comunicare la cura pratica di un’idea teorica sulla quale poggia l’intera struttura de L’Insonne, vincitore del Premio In-Box 2015 e della selezione Visionari Kilowatt Festival, sempre 2015. Scritto da Raffaele Rezzonico e Claudio Autelli, anche regista, con Alice Conti e Francesco Villano; il lavoro è il «tentativo di restituire scenicamente la potenza» del romanzo Ieri di Agota Kristof ungherese di nascita ma espatriata in Svizzera nel 1956, dopo l’intervento dell’Armata Rossa volto a spegnere l’insurrezione ungherese contro il dominio sovietico… [continua a leggere]
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