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Proxima Res sulla linea di Fuorigioco

Il secondo lavoro del percorso monografico Proxima Res registra il tutto esaurito al Teatro Orologio. Recensione in Taccuino Critico

 

Foto Manuela Giusto
Foto Manuela Giusto

Essere in posizione di Fuorigioco non è di per sé un’infrazione. Lo dice la Regola n. 11 del Giuoco del Calcio. Un calciatore in posizione di fuorigioco deve essere punito solo se interviene nel gioco, influenza un avversario, o trae vantaggio da tale posizione. Da tenere bene a mente.

Lisa Nur Sultan con la regia di Emiliano Masala, nello spettacolo messo in scena dalla compagnia Proxima Res nella rinnovata sala Orfeo del Teatro Orologio, traccia una linea – un cornicione – davanti all’esistenza di due coppie e le lascia lì a misurarsi sul filo del fuorigioco per «novanta minuti» mentre l’Italia calcistica, reagendo in tempo reale davanti alla semifinale dei Campionati Europei del 2012, amplifica l’identificazione tra il rettangolo verde e il perimetro d’indagine sull’essere una coppia. La partita Italia-Germania, chiaramente, non è scelta a caso. Quella del 28 giugno si faceva a sua volta metafora dell’incontro tra Angela Merkel e Mario Monti nel pieno della crisi comunitaria tra spread, Grecia al collasso, e piazze piene di Indignados. L’Italia, come sempre, guardava gli Europei. Ma non i quattro protagonisti dello spettacolo, costretti a controllare e forse a ridefinire per sempre la propria posizione.

Questa la cornice (appunto) costruita fisicamente ad apertura spettacolo, in diretta davanti agli occhi degli spettatori: sia sulla scena, che sotto l’avvitatore dello scenografo volge a esterno di un palazzo qualunque, sia attraverso l’audio delle voci che quel momento ce l’hanno raccontato davvero, trasportando gli spettatori sulle poltrone di tre anni fa. All’interno di casa sua Mario (non Monti e nemmeno Balotelli, qui proprio Masala) si prepara alla serata calcistica con la sua compagna Anna (Elisa Lucarelli) quando una coppia ormai in fuorigioco (Adriano/Giampiero Judica e Laura/Francesca Porrini) interviene provando a buttarsi giù proprio dal cornicione adiacente alla sua finestra, mentre in televisione si cantano gli inni nazionali. L’incontro tra i quattro, giocato sul ritmo di riflessioni divertenti e amare sull’amore al tempo della crisi – economica ed esistenziale – influenzerà vicendevolmente le parti e lascerà scoprire che forse c’è chi trae vantaggio dalla propria posizione ai danni del/la compagno/a. La Regola 11 del gioco del calcio condannerebbe entrambi le coppie. Eppure la partita non è ancora finita.

Il meccanismo dello spettacolo, azionato con puntualità dai quattro interpreti mattatori e finalizzatori della serata, intercetta gli spettatori in quella zona di distrazione e abbandono nella quale tra una risata e l’altra l’autrice riesce a segnalare come e quando la società ci ha lasciato fuori dall’azione reale, abbandonati a una rincorsa esistenziale che rischia di farci fare un salto nel vuoto. Interessante, per il dialogo, la scelta di una linea orizzontale che chiede agli attori un gioco di interpretazione abbastanza fuori dal comune, e allo spettatore di interiorizzare la dimensione della profondità. Il testo a sua volta, funzionale nel suo genere e senza grandi pretese di originalità, regala risate e ci invita a rimanere su quel filo, assieme, a partire dalle nostre difese per poi superarle. Eludere il fuorigioco insomma, fino a godersi l’applauso e la festa del pubblico. In fondo quella sera Mario Balotelli ce l’ha fatta. E Proxima Res anche.

Luca Lòtano
Twitter @Luca_Lotano

Visto al Teatro Orologio – ottobre 2015

Questa recensione fa parte del Taccuino Critico

di Lisa Nur Sultan
con Giampiero Judica, Elisa Lucarelli, Emiliano Masala, Francesca Porrini
progetto e regia Emiliano Masala
disegno luci Javier Delle Monache
suono Alessandro Ferroni
assistente alla regia Mauro Santopietro
produzione Proxima Res e Progetto Goldstein

 

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Luca Lòtano
Luca Lòtano
Luca Lòtano è giornalista pubblicista e laureato in giurisprudenza con tesi sul giornalismo e sul diritto d’autore nel digitale. Si avvicina al teatro come attore e autore, concedendosi poi la costruzione di uno sguardo critico sulla scena contemporanea. Insegnante di italiano per stranieri (Università per Stranieri di Siena e di Perugia), lavora come docente di italiano L2 in centri di accoglienza per richiedenti asilo politico, all'interno dei quali sviluppa il progetto di sguardo critico e cittadinanza Spettatori Migranti/Attori Sociali; è impegnato in progetti di formazione e creazione scenica per migranti. Dal 2015 fa parte del progetto Radio Ghetto e sempre dal 2015 è redattore presso la testata online Teatro e Critica.

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