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Black Reality, i tutorial per la sopravvivenza del migrante

Black Reality. Come si affronta un razzista? Dal teatro ai video tutorial

 

Il lavoro sottratto agli italiani, le abitudini culturali e non, l’integrazione fatta di cose piccole, il rifiuto espresso quotidianamente, l’adattamento, l’accoglienza inaspettata: immaginare un dialogo diretto tra un razzista e un migrante e poi comprimerlo in un video tra sintesi e sarcasmo dello stereotipo.  Come si affronta un razzista? è il primo di tre episodi di una web-serie che verranno distribuiti quali ulteriori costoni del progetto Black Reality iniziando dall’odierna Festa della Repubblica Italiana fino al prossimo 20 giugno, a coincidere con la Giornata Mondiale del Rifugiato. Nata nel 2011 a partire da uno spettacolo diretto da Gianluca Riggi e Valerio Gatto Bonanni, l’iniziativa, non solo laboratoriale, di SemiVolanti (Flavio Ciancio insieme a Riggi e Bonanno) si è poi trasformata – come già raccontato su queste pagine –  in una vera e propria rassegna teatrale, cinematografica, musicale e documentaristica, infine divenuta Officina di Teatro Sociale della Regione Lazio sino al 2016. Nell’epoca della comunicazione e diffusione on line esiste un tutorial per ogni cosa, da quelli pensati per i metallari adepti della cucina vegana a quelli utili a costruire digitali case nei boschi, perché allora non provare a immaginare sintetici vademecum di sopravvivenza più o meno paradossali, più o meno assurdi, più o meno ironici che indaghino da una prospettiva differente, quasi ribaltata, il computo di dinamiche, luoghi comuni, buonismi e crudeltà malcelate, di resistenze comunemente legato alla migrazione?! Fra bombardamenti di barconi affondati e morti rapide a cristalli liquidi, dibattiti eterni e rimpalli ai parlamenti continentali, medaglie al valore auto-attribuite sul veliero prospettico dei risultati elettorali, clamorose espressioni di beatitudine da salotto mediatico, improvvise vocazioni caritatevoli e santificazioni internazionali di facciata, caricature di condottieri post-Ventennio come rigurgiti inconsistenti di depauperazioni ideologiche dell’intolleranza, mentre  alcuni cercano di “risolvere il problema”, altri di “distribuirlo all’intera Comunità Europea”, ora che però nessuno è più razzista, che i diritti internazionali e le battaglie umanitarie sono tanto glamour da non fare più paura, spesso così utili da commutarsi in una faccenda marketing, adesso che ognuno è paladino di qualcosa, che le bandiere si ab-usano con una certa disinvoltura,  prefiggersi l’abolizione del pietismo, della compassione, accontentarsi di essere una goccia è forse un modo per non affogare pur lasciandosi portare dal mare, per proporre a bassa, anche bassissima voce un concetto che non si areni al grido insolubile del lamento.

Marianna Masselli Twitter @Mari_Masselli

Aggiornamento 11 giugno 2015 – 2° video

In questo nuovo video ci si domanda “Chi sono i bravi cittadini oggi? Chi rispetta le regole? Chi cerca la convivenza civile? Chi onora e rispetta la cultura del posto?”

Aggiornamento 20 giugno 2015 – 3° video

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Marianna Masselli
Marianna Masselli
Marianna Masselli, cresciuta in Puglia, terminato dopo anni lo studio del pianoforte e conseguita la maturità classica, si trasferisce a Roma per coltivare l’interesse e gli studi teatrali. Qui ha modo di frequentare diversi seminari e partecipare a progetti collaterali all’avanzamento del percorso accademico. Consegue la laurea magistrale con una tesi sullo spettacolo Ci ragiono e canto (di Dario Fo e Nuovo Canzoniere Italiano) e sul teatro politico degli anni '60 e ’70. Dal luglio del 2012 scrive e collabora in qualità di redattrice con la testata di informazione e approfondimento «Teatro e Critica». Negli ultimi anni ha avuto modo di prendere parte e confrontarsi con ulteriori esperienze o realtà redazionali (v. «Quaderni del Teatro di Roma», «La tempesta», foglio quotidiano della Biennale Teatro 2013).

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