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La ferita. Dentro il teatro di Maurizio Lupinelli

QUINTA DI COPERTINA. La ferita. Dentro il teatro di Maurizio Lupinelli è il primo volume ad essere messo sotto la lente d’ingrandimento della nuova rubrica dedicata all’editoria teatrale

 

foto libro lupinelli 500

«…mostrava una forza autentica, una ferita che veniva da lontano». È a Marco Martinelli che rubiamo questa espressione: il regista del Teatro delle Albe in poche parole cerca di focalizzare l’incontro determinante con Maurizio Lupinelli, attore e regista che proprio allora, agli inizi degli anni ’90 e prima di lavorare insieme per Ravenna Teatro, si aggirava per la città romagnola come un “Lupo”, nome che gli sarebbe rimasto indosso. Si chiama proprio La ferita. Dentro il teatro di Maurizio Lupinelli, il libro curato da Marco Menini per Longo Editore (2015) che intende far luce sul percorso dell’attore ravennate, da solitario a parte del branco e poi solitario di nuovo, nei territori impervi di una creazione mai comoda, interprete di autori magmatici e sinistri, filtro responsabile della violenza espressiva che non teme di farsi delicato soffio dal palco alla platea.

Il libro non può che avviarsi dunque da una sorgente autobiografica, quando già il titolo si presenti come un pertugio tra la circolazione del sangue e la sua materializzazione esteriore, la mostra dell’intimità. Un attore, che lo sia per davvero, è un ferito che genera ferite. Ma sono tante e d’autore le testimonianze raccolte attorno all’attività di Nerval Teatro, la compagnia costituita assieme a Elisa Pol nel 2006, uscito dal Teatro delle Albe; si articolano secondo una linea geografica, utile a definire il percorso di un artista sempre in cerca, diremmo, di tana, ma mai davvero stanziale. Ravenna, città natale narrata da Martinelli e da Lupinelli stesso, lascia il posto a città adottive come La Spezia, Castiglioncello (LI) e Milano, concludendo poi il viaggio proprio sulla costa etrusca del Castello Pasquini dove Lupo ha trovato uno spazio creativo e formativo sempre vitale. Tocca a Renato Bandoli introdurre il tema forte del lavoro con i disabili svolto insieme nella città ligure; due direttori per parlare del rapporto con la riva livornese, da contraltare ai contributi del filosofo Alfonso M. Iacono e la pedagogista Tiziana Cavallini; Milano rivive nelle parole dello psichiatra Thomas Emmenegger, fondatore di Olinda all’ex ospedale Paolo Pini dove Lupinelli ha svolto molte attività, ma anche in quelle del suo autore d’elezione, tra i primi, lo scrittore Antonio Moresco. Un’intensa conversazione, tra l’artista e il critico Massimo Marino, cerca di far emergere punti che una postfazione davvero necessaria, poetica, redatta dallo studioso Gerardo Guccini, rende un ultimo atto di storicizzazione: il nome, sulla tana del lupo.

Simone Nebbia
Twitter @Simone_Nebbia

Leggi gli altri libri di Quinta di Copertina

LA FERITA. DENTRO IL TEATRO DI MAURIZIO LUPINELLI
a cura di Marco Menini
Angelo Longo Editore, Ravenna, 2015
Musica Cinema Immagine Teatro n. 45
pp. 120, 32 ill. bn, ISBN 978-88-8063-807-0
€ 16.00

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Simone Nebbia
Simone Nebbia
Professore di scuola media e scrittore. Animatore di Teatro e Critica fin dai primi mesi, collabora con Radio Onda Rossa e ha fatto parte parte della redazione de "I Quaderni del Teatro di Roma", periodico mensile diretto da Attilio Scarpellini. Nel 2013 è co-autore del volume "Il declino del teatro di regia" (Editoria & Spettacolo, di Franco Cordelli, a cura di Andrea Cortellessa); ha collaborato con il programma di "Rai Scuola Terza Pagina". Uscito a dicembre 2013 per l'editore Titivillus il volume "Teatro Studio Krypton. Trent'anni di solitudine". Suoi testi sono apparsi su numerosi periodici e raccolte saggistiche. È, quando può, un cantautore. Nel 2021 ha pubblicato il romanzo Rosso Antico (Giulio Perrone Editore)

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