La compagnia CampoverdeOttolini con Di A DA – Me e gli uomini al Teatro Tordinona. Recensione in Taccuino Critico
Prima che tutto inizi, nella mia testa ripetuta come un mantra, come una litania per non essere dimenticata, c’è la sequenza di preposizioni che danno il titolo allo spettacolo della Compagnia CampoverdeOttolini: DI A DA – Me e gli uomini, presentato nella sala piccola, dedicata a Lee Strasberg, del Teatro Tordinona. Nel momento che precederà l’avvio della prima romana di questa compagnia milanese, ad attenderla solo in tre, posti di fronte una selva di corde che dal soffitto recano bambole, un tavolo alto con delle costruzioni sparse, una bolla-retino, anch’essa sospesa. Diretto da Elisa Campoverde (che ha curato anche il testo, nato durante le prove), come un bambino, imperatore assoluto del proprio universo, sulla scena ci sarà Me (l’estraniante Marco Ottolini), intento a conferire poteri e afflizioni, distruggere e ricostruire, cullato dal vibrante tappeto sonoro di Stefano De Ponti. Il gioco tra lui e i suoi uomini di pezza – i quali prendono vita, costruiscono città, si sposano, si arrabbiano, compiono anche atti violenti – dovrebbe astrarsi e divenire metafora, racconto in altri termini di un potere che governa ma anche lascia soli; tuttavia, persi tra i dialoghi apparenti verso giocattoli muti, rischiamo di sentirci chiusi nel retino, senza spiccare il volo liberatorio in grado di andare oltre la scena, ché anche i pesci rimarranno impigliati nei fili che qualcun altro ha posto. Il blocco non sembra tanto derivare dalla tessitura scenica, di per sé evocativa e con un’interessante base ideativa, quanto da un sostrato del pensiero non ancora ben espresso. Chi è Me, dio o bambino? Sul crinale delle due identità, non riusciamo a convincerci: troppo poca follia da incutere timore, eccessiva per poter esser credibilmente infante e dittatore. L’amico Spyke, cagnolino giocattolo, verrà scacciato, lo stesso Me si appenderà per l’amo; di chi è il potere, a chi è rivolto, da dove proviene, queste le preposizioni non ancora del tutto risolte.
Viviana Raciti
Twitter @viviana_raciti
Questa recensione appartiene a un Taccuino Critico
Visto al Teatro Tordinona – Aprile 2015
DI A DA – Me e gli uomini
Compagnia CampoverdeOttolini
testo e regia Elisa Campoverde
con Marco Ottolini
ambiente sonoro Stefano De Ponti
aiuto alla drammaturgia Carolina De La Calle Casanova
oggetti di scena Francesca Lombardi e Paola Tintinelli
prodotto da ASSOCIAZIONE K. in collaborazione con CineTeatro AGORÀ di Robecco sul Naviglio