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Verso Occidente: Wallace dalla letteratura alla scena

Verso Occidente l’Impero dirige il suo corso, presentato da BluTeatro, inserito nel progetto Focus on Wallace. Qui la recensione

Foto Manuela Giusto
Foto Manuela Giusto

Avete presente quella sensazione di appagamento che si prova per aver letto un libro da cui poi è stata tratta un’opera? È come sentirsi a posto con la coscienza, sapere che si è rispettata la fonte e che qualsiasi creazione filiale da essa derivata non avrà segreti. Voi siete quelli scaltri, voi avete letto il testo originale e solo voi potrete quindi unirvi alla schiera di coloro che puntuali, e fidatevi sono sempre in agguato, affermeranno con fare borioso davanti a quanti si sono accontentati del prodotto rifatto: “Beh, c’è da dire però che il libro è decisamente meglio, voi l’avete letto?”.
Mai affermazione fu più sbagliata. Non solo così si fa un torto al testo originale, il cui valore e aura non possono prescindere dall’autore, la sua biografia e contesto storico in cui ha visto la nascita; ma ancor più grave, ci si preclude la conoscenza e il rispetto dell’autonomia di un lavoro che dovrebbe essere considerato di per sé e non etichettato solo come “tratto da”.

Nel 1968 John Barth scrive Lost in the Funhouse, racconto considerato dalla critica post-moderno; nel 1989 lo scrittore statunitense David Foster Wallace pubblica Verso Occidente l’Impero dirige il suo corso traendo spunto dal sopracitato racconto di Barth; nel 2013 la compagnia BluTeatro dà vita a un lungo progetto artistico – finanziato attraverso crowdfunding – che ha come scopo di «proporre al pubblico un autore cult della letteratura contemporanea americana e di farlo offrendo, attraverso il ripetersi di appuntamenti seriali, la visione di uno dei suoi romanzi presentato senza alcun adattamento». Verso Occidente l’Impero dirige il suo corso, dopo l’anteprima al Teatro Piccolo Bellini di Napoli, ha debuttato questo mese al Teatro dell’Orologio; una lunga tenitura alla quale si aggiunge tutta una serie di eventi, reading e incontri che fanno parte del Focus on Wallace, organizzato dalla compagnia insieme alla collaborazione con la casa editrice minimumfax.

Foto Manuela Giusto
Foto Manuela Giusto

I giovani attori (tutti under 35) di BluTeatro, diplomati all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” – che patrocina lo spettacolo insieme all’Ambasciata degli Stati Uniti d’America a Roma – presentano la storia di sei personaggi: «Il capo di una grande agenzia pubblicitaria, un clown scontroso che profuma di cannabis, una poetessa postmoderna, un giovane arciere malato di timidezza, un aspirante attore claustrofobico, una bella hostess che forse non è quello che sembra» diretti potenzialmente verso una cittadina dell’Illinois chiamata Collision, dove avrà luogo la «Riunione di tutti coloro che hanno mai partecipato a uno spot per McDonald’s».
Non aspettatevi che si faccia adesso un parallelo tra il libro e lo spettacolo, per vedere quanto del testo di Wallace viene inserito o omesso in questo lavoro teatrale. La scrittura di Verso Occidente è unica come lo è la sensibilità del suo autore nell’aver creato un ritratto della civiltà occidentale in crisi attraverso la crisi di un linguaggio, quello della postmodernità e della metafiction. Gli interpreti – Valeria Almerighi, Viviana Altieri,Vincenzo D’Amato, Luca Mascolo, Massimo Odierna, Sara Putignano e Luca Bargagna anche regista – hanno saputo prendere una scrittura complessa, densa di stratificazioni di senso e teatralizzarla, donandole un nuovo e specifico linguaggio, che è quello della scena. Il palco della Sala Orfeo, riempito con alcuni funzionali oggetti, è invaso da questi personaggi così attentamente studiati, peculiari nella loro gestualità, voce, costumi, fobie e incertezze; compatti nell’esplicitare quel mood fatto di jingle, dogmi consumistici, immagini stereotipate e sorrisi truccati. Una carovana di individui che con sensuale drammaticità e semplice ironia rappresenta la tensione verso un approdo irraggiungibile, che sia Collision o il capolinea di noi stessi poco importa, perché quella stessa freccia tanto cara al giovane arciere del romanzo è stata finalmente scagliata, e BluTeatro sembra aver centrato il bersaglio.

La fedeltà a un testo è cosa assai appiccicosa, come i petali di rosa fritti da J.D. Steelritter che imbrigliano in un involucro oleoso e pesante la bellezza pura e originale. BluTeatro tradisce il testo nella misura in cui, rispettandolo pedissequamente, non ne crea un adattamento, ma ne studia il linguaggio per poter crearne un altro, diverso e distante, fatto attraverso il corpo, quello teatrale.

Lucia Medri
Twitter @LuciaMedri

visto al Teatro dell’Orologio nel mese di dicembre 2014

VERSO OCCIDENTE L’IMPERO DIRIGE IL SUO CORSO
di David Foster Wallace
regia Luca Bargagna
con Valeria Almerighi, Viviana Altieri, Luca Bargagna, Vincenzo D’Amato, Luca Mascolo, Massimo Odierna, Sara Putignano
elementi di scena Edoardo Aruta
foto e video Daniele Grillo
progetto grafico Francesco Morgante
organizzazione Maria Piccolo
Produzione BluTeatro in collaborazione con Teatro Orologio
Con il patrocinio dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”e dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America a Roma

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Lucia Medri
Lucia Medri
Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Regione Lazio, laureata al DAMS presso l’Università degli Studi di Roma Tre con una tesi magistrale in Antropologia Sociale. Dopo la formazione editoriale in contesti quali agenzie letterarie e case editrici (Einaudi) si specializza in web editing e social media management svolgendo come freelance attività di redazione, ghostwriting e consulenza presso agenzie di comunicazione, testate giornalistiche, e per realtà promotrici in ambito culturale (Fondazione Cinema per Roma). Nel 2018, vince il Premio Nico Garrone come "critica sensibile al teatro che muta".

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