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Cinque allegri ragazzi morti da vedere e ascoltare al Vascello

Cinque allegri ragazzi morti IL MUSICAL LO-FI arriva al Vascello, qui la recensione dopo la prima

 

cinque Allegri ragazzi Morti
cinque Allegri ragazzi Morti

In principio c’era il fumetto, Cinque Allegri Ragazzi Morti,  pubblicato a puntate dal 1999 al 2001 sulla rivista Fandango (edizioni Panini) e tornato in vita con il volume edito nel 2011 da Coconino Press nel quale è possibile ritrovare tutte le avventure degli antieroi adolescenti creati da Davide Toffolo. Ma c’erano e ci sono tutt’ora i Tre allegri ragazzi morti, la band musicale che dal 1994 è tra i capofila dell’indie italiano. A pensarci ora, che accanto a queste due cose o forse in mezzo, per come si è svolta la prima dell’evento, ci sia il teatro, non stupisce. La pratica scenica in questo caso funge quasi da fluidificante di senso, galleria del vento in cui testare personaggi, emozioni, storie e sentimenti cominciati a girare nella testa dell’autore in un’altra epoca; fare teatro vuol dire costruir loro i muscoli attorno allo scheletro evanescente del segno grafico e della musica. Eccoli gli allegri ragazzi morti nella carne e nelle ossa di performer straordinari con uno spettacolo che ha debuttato la scorsa stagione al Teatro Litta di Milano (qui la cronaca di Graziano Graziani) e che a Roma è approdato anche con il secondo episodio al Teatro Vascello, dopo l’anteprima avuta a Carrozzerie Not.

Cinque Allegri ragazzi Morti _ foto di scena 5
foto Ilaria Magliocchetti Lombi

Eleonora Pippo, alla regia, è l’artefice di un’ operazione unica nel panorama teatrale italiano, non solo in quanto trasposizione a partire dell’opera grafica, ma anche per la scelta formale che ricade su un involucro aperto, un musical che la produzione chiama LO-FI, con una struttura libera da qualsiasi briglia che dal genere potrebbe scaturire. Alla prima romana (rimarrà al Vascello fino al 12 ottobre) un pubblico di adolescenti e di trenta/quarantenni, ha lasciato qualche sedile vuoto in platea, ma solo perché per loro vi erano anche i due lati della scena da occupare. Luci in sala che rimangono accese, niente cambi, semplicemente, un piazzato illumina il palco dal boccascena e un altro spiove dietro gli attori. Niente scenografia se non gli strumenti musicali utilizzati durante lo spettacolo (e quelli della band sistemati alla meglio sul fondale), una pedana, qualche mascherina/teschio e il copricapo che trasformerà una dolce ragazza in una specie di lupo mannaro. Questa povertà – che richiede al pubblico di instaurare una relazione ben diversa dal classico e tranquillizzante rifugio nella sala buia – è però una strada solcata con passo sicuro dalla regista, fino alla conseguenza, estrema per i performer ma vincente, di farli recitare e cantare senza nessun ausilio di amplificazione. Il risultato è qualcosa a metà tra la prova aperta e lo spettacolo vero e proprio, i puristi di primo acchito potrebbero storcere il naso, ma nell’ironia la regista riesce a sciogliere qualsiasi dubbio: le coreografie spingono l’acceleratore sulla forma parodica e in questa leggerezza dell’azione si ritrova anche quel sorriso beffardo che percorre le canzoni di Toffolo e compagni.

cinque Allegri ragazzi Morti
foto ufficio stampa

Sullo sfondo una Milano atroce, durissima, nella quale si muovono ragazzi alle prese coi primi amori, la solitudine come un marchio li trasforma in “ragazzi morti”, diversi, che non si allineano. La morte è un volto truccato di nero, un Otello urbano senza nessuno Jago da cui guardarsi, maschera impaurita in una città nella quale bisogna aver paura dei vivi più che dei defunti. E allora i morti viventi sono proprio dei giovani che però si rifiuteranno di mangiare carne umana… insomma un mix di horror e tematiche adolescenziali che equilibrando corpose dosi di ironia e sincerità fa di tutto per tenere lontano proprio una certa retorica della nostalgia affidando l’emozione al lirismo delle canzoni. D’altronde bastano i primi versi di uno dei pezzi cult del gruppo friulano, I cacciatori, per inquadrare le atmosfere sentimentali di questo immaginario: non guardarmi cosi perché ho 15 anni / sono io quello di cui parla la tv / dissotterrato dal giardino dopo quasi 20 anni / riconosciuto dai denti e dai capelli blu.

Procede per salti la prima puntata di Cinque allegri ragazzi morti IL MUSICAL LO-FI, che è anche esperimento seriale (durante le repliche romane oltre a L’alternativa si potrà vedere il secondo capitolo La festa dei morti) e del fumetto si riconoscono subito certi nuclei narrativi interconnessi dalle più celebri canzoni. Ad accompagnare le voci giovanissime, ma solide e preparate di Mimosa Campironi (anche alla tastiera), Libero Stelluti, Maria Roveran e Matteo Vignati (chitarra in spalla) c’è proprio Davide Toffolo che dalla platea scende in scena con la consueta mascherina da teschio che ha reso celebre l’immagine della rock band.

Ma i due livelli, quello musicale e quello rappresentato dalla graphic novel sono profondamente intrecciati e a impreziosire la prima dell’evento alla sala Nanni ci ha pensato proprio un live del gruppo, a fine spettacolo: il tempo di far scendere dalla platea gli spettatori e di farli stringere attorno agli strumenti e al Teatro Vascello la serata si è trasformata in un appuntamento di musica unplugged imperdibile per i fan e utile alla scoperta per i neofiti. E quando Toffolo, Molteni e Masseroni si dispongono nella consueta formazione (assente la chitarra di Maglia), le luci in sala questa volta si spengono, ma il teatro noi continuiamo a vederlo chiaramente, come lo vorremmo vedere sempre, luogo di incontro e condivisione.

Andrea Pocosgnich


Twitter @andreapox

in scena fino al 12 ottobre Teatro Vascello
Roma

venerdì 3 Ottobre – L’alternativa + TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI Unplugged
sabato 4 Ottobre – L’alternativa
domenica 5 Ottobre – L’alternativa
martedì 7 Ottobre – La festa dei morti
mercoledì 8 Ottobre – La festa dei morti
giovedì 9 Ottobre – La festa dei morti
venerdì 10 Ottobre – L’alternativa ft. MELLOW MOOD
sabato 11 Ottobre – La festa dei morti ft. IL PAN DEL DIAVOLO
domenica 12 Ottobre – L’alternativa + La festa dei morti (evento unico)

Episodio 1/L’alternativa + Episodio 2/La festa dei morti

Uno spettacolo di Eleonora Pippo
Dall’omonimo romanzo a fumetti di Davide Toffolo
Musiche di Tre allegri ragazzi morti

CINQUE ALLEGRI RAGAZZI MORTI
Basato sull’omonima graphic novel di Davide Toffolo
Musiche – Tre Allegri Ragazzi Morti
Movimenti coreografici – Simona Rossi
Adattamento e Regia – Eleonora Pippo
Con
Davide Toffolo | Mimosa Campironi | Maria Roveran | Libero Stelluti | Matteo Vignati
una produzione Pubblico Teatro (Elena Arcuri & Eleonora Pippo) | LA TEMPESTA DISCHI | Centro cult. mobilità delle arti / Corrado Russo
con il sostegno di Regione Siciliana – Ass.to Turismo, Sport e Spettacolo

CAST
Davide Toffolo – chitarra e voce (Dylan)
Mimosa Campironi – tastiere e voce (Mimosa, Elisa)
Maria Roveran – voce (Maria, Sabina)
Libero Stelluti – voce (Mario)
Matteo Vignati – chitarra e voce (Il Ragazzo)
Il Pubblico – voce

PERSONAGGI
Dylan – Un suicida
Mario – Allegro ragazzo morto
Elisa – Spirito di una ragazza in coma
Sabina – Una ragazza lupo
Un ragazzo – Un ragazzo dal cuore troppo debole
Mimosa, Maria – Fans

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Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnichhttp://www.poxmediacult.com
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

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