HomeIn evidenza2Garofano Verde 2014 Programma (Roma, 8-10 settembre)

Garofano Verde 2014 Programma (Roma, 8-10 settembre)

GAROFANO VERDE 2014
8-10 SETTEMBRE
TEATRO ARGENTINA
A CURA DI RODOLFO DI GIAMMARCO

 

8 settembre 2014
IO, MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO [RECENSIONE] scritto e diretto da Joele Anastasi
con Joele Anastasi, Enrico Sortino Federica Carruba Toscano
vucciria teatro

Sicilia. “Io, mai niente con nessuno avevo fatto” è la storia di Giovanni, incarnazione dell’ingenuità e della passione allo stato puro, dell’innocenza che supera tutte le barriere della conoscenza e dell’ignoranza: un pezzo unico di anima che dice tutto quello che pensa, che crede a tutto quello che gli viene detto. Giovanni è la forza e il coraggio di chi non riesce a vedere il mondo se non come uno spartito di note da danzare. L’istinto alla vita, alla sopravvivenza. Al di là della malattia. Al di là del male.
L’universo in cui gravitano i tre personaggi di questa pièce è un universo popolare. Uno scenario pieno di brutalità e d’istinto. Dove nulla è comandato dalla mente ma solo dall’impulso del corpo. Uomini che sono bestie, che sono angeli, che sono demoni.
La violenza si scontra con l’ingenuità, in un mare di brutalità, dove Rosaria, cugina di Giovanni, è tutto per lui. Sorella, fidanzata, madre e figlia.
C’è spazio per l’amore, c’è spazio per la rivalsa. Ma tutto ha un prezzo. Giovanni lo sconterà attraverso gli occhi ambigui e violenti e il corpo pulsante e focoso di Giuseppe, insegnante di danza, unico amore-amante di Giovanni.
E se è vero che tutto il peso ricade proprio su Giovanni, ingenuo e puro, lui sarà l’unico capace di sopportare questo peso e di non sentirne addosso la minima pressione riscattandosi proprio attraverso i corpi e le anime dilaniate di Rosaria e Giuseppe.
Ma saranno tre corpi, quelli dei protagonisti, che non si incontreranno mai. Vivranno uniti solo nel ricordo, nella maledizione, nel tentativo ora di ricordare e ora di dimenticare.

9 settembre 2014
BIRRE E RIVELAZIONI
scritto e diretto da Tony Laudadio
con Roberto De Francesco, Andrea Renzi
teatri uniti

La divisione del testo in otto birre pone subito una questione centrale del testo: è una riflessione seria o è solo un delirio etilico? Come al solito, con quello che amo scrivere, lo spettacolo deve stare sul confine, oltrepassarlo ora da un lato ora dall’altro, ma senza mai discostarsene troppo, e non per il puro gusto della via di mezzo – l’impeccabile e incontestabile aurea mediocritas – ma soprattutto perché su quel confine si gioca, spesso, tutta la partita delle vite umane e dei loro paradossi.
“Birre e rivelazioni” è un testo con due personaggi in scena e uno continuamente evocato che non compare mai. Il protagonista è quest’ultimo. La sua assenza sulla scena, illumina tutto il testo: il figlio, il giovane, la nuova generazione, con i suoi problemi, i suoi turbamenti, le scelte da compiere, la scoperta dei propri anfratti remoti. È per loro, d’altronde, per le nuove generazioni, che gli adulti lavorano, si impegnano, esistono. Ma possono poi gli adulti, i padri, i professori, gli uomini responsabili, avere anche una loro autonomia, un’esistenza individuale, una vita sessuale? E i loro lati oscuri, il pensiero torbido, il dubbio, quanto inficiano il ruolo funzionale?
Non c’è altro: personaggi e dialoghi, quindi attori, questo è quanto.
Una visita che sembra casuale, e non lo è, discorsi che alludono, girano intorno, coprono l’oggetto vero dei pensieri, e poi trasformano le intenzioni, modificano il paesaggio interiore e puntano ad altro, a qualcosa che i protagonisti stessi non controllano e che sfocia in un finale di totale incomprensione. Questo lento e costante svelamento che, birra dopo birra, costituirà la trama di questa relazione umana, è il vero obiettivo del testo. Nell’arco di otto birre si scoprirà che ciò che si crede di conoscere degli altri, di chiunque ma persino del proprio stesso figlio, è il vero mistero, e quando si tratta dei nostri cari è un mistero doppio perché ci toglie lucidità. I sentimenti, pure indispensabili per essere felici, offuscano la lettura della realtà.
Questo dialogo a due diventa una ricerca di verità, dentro i turbamenti che la conoscenza sempre impone, specie se l’oggetto del proprio interesse è qualcuno per cui provi amore. E ad ogni svelamento una porzione di quell’amore viene messa alla prova. Fino alla prova finale e alla conoscenza più difficile: quella di se stessi. Cosa sei disposto a fare?
L’omosessualità è qui un tema centrale – i pregiudizi, le accettazioni umilianti, certi stereotipi – e però, allo stesso tempo, mano a mano diventa marginale. Il sesso, qualunque esso sia, diventa unico, univoco, universale, proprio perché in qualsiasi atto d’amore – e tra questi c’è anche il desiderio di conoscenza – la sostanza assume caratteri che vanno al di là dei corpi.

10 settembre 2014
UN BACIO
di Ivan Cotroneo
con Iaia Forte Enzo Curcurù, Matteo Lai

La storia di “Un bacio” è molto liberamente ispirata ad un fatto di cronaca americano, l’omicidio di Larry King, 15 anni, studente di un liceo californiano.
Sulla nuda spina della cronaca, il racconto costruisce una narrazione a tre voci, ambientata in Italia, in una piccola città del centro nord mai nominata. Le voci sono quelle di Lorenzo e Antonio, due ragazzi liceali, e della loro professoressa, Elena.
Insieme, i tre racconti e i tre punti di vista ricostruiscono una storia unica, una storia di prime volte, di ricerca della felicità, di insicurezza, di vite spezzate dalla incomprensione e dalla paura. Soprattutto una storia in cui la logica del gruppo e il timore di ritrovarsi isolati costituiscono i veri detonatori della violenza che esplode improvvisa e lacerante.

Due giovani studenti e la loro insegnante. Tre punti di vista diversi di uno stesso episodio.
Un omicidio senza senso.
La scrittura asciutta e tesa di Cotroneo restituisce una tale forza agli avvenimenti, che mi ha rapito, come una riscrittura contemporanea della tragedia classica.
Leggendolo mi ha invaso una strana inquietudine.
C’è un assassino, ma si avverte che la vera colpa risiede altrove. Anche in noi stessi, che ci crediamo innocenti lettori.
Iaia Forte

info sul sito del Teatro di Roma

info: 06.684000346 • promozione@teatrodiroma.net
vendita on-line: www.teatrodiroma.net
orario spettacoli: ore 21 • biglietti € 15,00 – 10,00

Telegram

Iscriviti gratuitamente al nostro canale Telegram per ricevere articoli come questo

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Pubblica i tuoi comunicati

Il tuo comunicato su Teatro e Critica e sui nostri social

ULTIMI ARTICOLI

Devozione e smarrimento. Giorgina Pi legge Roberto Zucco

A Romaeuropa Festival un altro atteso debutto: Giorgina Pi, regista del collettivo romano Bluemotion, si confronta con l'ultima opera di Bernard-Marie Koltès, Roberto Zucco....