Ric Festival 2014 porta il teatro nazionale nel Lazio
Il Lazio è una delle regioni più grandi d’Italia, ospita ben cinque province. L’unico “problema” è che una di queste è Roma, dove risiede la metà dei quasi sei milioni di abitanti della regione. Dal punto di osservazione di queste pagine, il risultato è che la Capitale è senza dubbio il fulcro di tutte le attività culturali, con una rete di quasi cento tra teatri e spazi alternativi. Si tratta tuttavia sempre di più di una rete bucata dalle difficoltà economiche, dalla mancanza di garanzie necessarie a produrre fiducia nei fantomatici “imprenditori teatrali”, dalle ben note beghe della sfera pubblica. E però un altro grave problema, che in qualche modo abbraccia tutti gli altri, è quello del pubblico. Spettatori ormai sempre più difficili da fidelizzare, perché l’enorme offerta – spesso latrice di alti standard di qualità per tematiche e linguaggi – vuoi per sfiducia o per impossibilità non punta di fatto a strutturare una comunicazione sufficientemente forte. In fondo, di continuo diciamo che il pubblico è sempre lo stesso, che ricambio non c’è: forse anche perché sempre la stessa è la città.
La ricchissima stagione di festival estivi di arti performative che l’Italia vanta ormai da decenni e che davvero non vede eguali in altri paesi sta entrando nel vivo, ma per la prima volta ci sembra di poter aggiungere alla lista ben nota anche un prodotto tipico laziale, chiamato Ric Festival. Ric, che aveva visto già un’edizione «più povera» lo scorso anno, sta per Regione Invasioni Creative ed è un progetto completamente istituzionale che coinvolge la Regione Lazio, il Mibact, i vari comuni e l’Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio (Atcl), il circuito di promozione, distribuzione e formazione del pubblico già ideatore, in passato, di altri progetti dedicati alla diffusione dei linguaggi del contemporaneo fuori dalla centralità capitolina. Tra questi, Sentieri d’Ascolto; Piccoli Sentieri; Lazio in festival, che posizionava a Viterbo il teatro, a Frosinone la danza, a Rieti il teatro di strada e a Latina la musica; La Provincia va in scena e i progetti di residenza culturale a Montalto di Castro (con stagioni, laboratori e quattro compagnie in residenza artistica).
Il Ric di quest’anno, aveva spiegato lo stesso presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, «può contare su qualche soldo in più» e in effetti il programma, che coinvolte Frosinone, Latina e Rieti, sembra essere riuscito a creare quella famosa rete di scambio, facendo circolare per i tre capoluoghi una bella selezione di artisti giovani e meno giovani, laboratori e spettacoli nuovi e meno nuovi, occupandosi a pieno raggio di tutti i possibili linguaggi: dal teatro ragazzi (tra cui le Apparizioni con Fiabe Pop Up e Matutateatro con Cappuccetto Red) all’ultra tecnologia di Giancarlo Cauteruccio (con Eneide di Krypton e lo speciale Alla velocità della luce). Dai monologhi di Monica Guerritore, Pamela Villoresi e Iaia Forte si passa ai folli progetti popolari de Gli Omini (L’uovo e il pelo e Tappa), dalla folk music degli Agricantus fino a Le belle bandiere (Barnum), Bartolini/Baronio (Redreading), Timpano/Frosini (la performance urbana Walking Zombie), Clinica Mammut (Col tempo) e una messinscena del giovane Alessandro Greco a partire da Io sono il vento di Jon Fosse. Il progetto dedicato da Giorgio Barberio Corsetti a Pier Paolo Pasolini, il Sandokan dei Sacchi di Sabbia, L’uomo nel diluvio di Valerio Malorni, il teatro di figura di Ombre Bianche Teatro (Il libro delle ombre) o l’arte comunitaria di Las Mitocondria sono solo alcuni dei numerosi appuntamenti.
Convinti sostenitori del decentramento come via d’accesso alla circolazione dei linguaggi e dall’altro, dell’importanza del lavoro di visione e ragionamento su e con gli spettatori, della responsabilità delle istituzioni pubbliche in questa ricerca, anche noi di Teatro e Critica daremo il nostro contributo: oltre alla partecipazione alla tavola rotonda del 27 luglio condotta da Guido Di Palma su Per fare il teatro che ho sognato, avremo il piacere di condurre un laboratorio di visione e scrittura critica. Riapre dunque Teatro e Critica Lab (qui potete leggere di che si tratta). Dal 21 al 27 luglio a Rieti lavoreremo intensivamente con una vera e propria redazione, redigendo un giornale cartaceo quotidiano che si occuperàdi raccontare il festival con sguardi critici, interviste e attraversamenti. A questa pagina trovate tutte le informazioni pratiche che vi permettono di partecipare gratuitamente. Le iscrizioni sono aperte fino al 17 luglio. Non solo a Roma, cantava Francesco Baccini nell’omonimo brano del 1993. E infatti.
Sergio Lo Gatto
Twitter @silencio1982
Frosinone dal 2 al 27 agosto
Latina dal 10 al 17 luglio
Rieti dal 21 al 27 luglio [PER IL SERVIZIO NAVETTA CHIAMARE 3398577434 O SCRIVERE E organizzazione@atcllazio.it]