Teatro Kopó, rassegna estiva, spettacoli e Mondiale di calcio
Al tempo della sua apertura, all’inizio della stagione appena trascorsa, un piccolo teatro sulla Tuscolana dichiarava la propria affiliazione ad un grande maestro, Jaques Copeau. Eppure un sotterfugio aiutava quanti non ne sapessero pronuncia o storia: il teatro è il Kopó che, giunto alla conclusione della sua prima programmazione, propone ora senza interruzione anche una rassegna estiva fino a fine luglio. Durante la conferenza che la presenta, un giusto grado di soddisfazione colora i visi per quello che è stato un anno tutto sommato positivo, dove alla crisi diffusa si sostituisce il desiderio di rimboccarsi le maniche scommettendo in un investimento a lunga gittata e l’utile non si valuta in base alla cassetta ma alla diffusione di valori.
Tra le considerazioni appare una semplice constatazione: il neonato pubblico del Teatro Kopó risponde bene alla risata, e allora anche questa rassegna estiva cerca di andargli incontro, ad esempio proponendo il lavoro di Elisa Tulli che richiama certa romanità tipica della tradizione musicale capitolina. Su altre corde (forse un po’ più a “rischio”) si sposta l’accurata ricerca su Leonardo da Vinci portata in scena con Maturina Fantesca da Patrizia La Fonte o un’opera dal sapore più contemporaneo come Ciò che vide il maggiordomo, della compagnia leccese Alibi, sul testo dell’inglese Joe Orton. Tra le varie proposte alcune mantengono invece un legame con la stagione invernale: in questa categoria rientra La Signorina Papillon dell’emiliano Teatro Parpignol o il Nano Egidio (leggi l’intervista), con la presentazione della Season One (già vista in cartellone) e della Season Two, richiesta a gran voce dal pubblico stesso; da segnalare anche la “scoperta” della stagione invernale, con un nuovo lavoro prodotto del teatro stesso, Giuseppe Arnone e il suo nuovo testo Sono nato per volare, vincitore del concorso Diritti in scena.
È interessante notare come nella mutazione grafica che dà il nome al teatro già si annidi una delle caratteristiche di questo spazio, il quale più che cercare una commistione tra spettacolo d’arte e d’intrattenimento (sempre certo snobismo segna uno strano confine tra i due), tenti d’avvicinare un pubblico teatralmente vergine a una proposta non appartenente ai grandi numeri, con lo scopo di allargare la schiera dei “soliti colti”. In questa ideale direzione andrebbero lette anche le interazioni sul territorio: dal volantinaggio “ispirato” (fatto per strada con abiti simili a quelli dello spettacolo da promuovere), alle collaborazioni con enti commerciali che vogliono creare una rete comune, fino all’accettazione di un ostacolo a prima vista insormontabile come i Mondiali di Calcio.
Chi rifiutasse di credere che le due diverse sfere possano avere in qualche caso gli stessi spettatori farebbe un grande errore di valutazione; altrettanto vero è che una sala come il Kopó risulta all’attivo da troppo poco tempo per potersi permettere «di far calare i riflettori per tutto il periodo estivo». Pre o post spettacolo palco e proiettore si daranno il cambio, confidando in un pubblico dalla duplice richiesta o che di questa doppia possibilità possa far tesoro per le volte successive. Certo gli equilibri sono da testare e magari è un peccato che il 14 giugno ci fossero più presenze per Italia – Inghilterra che non per la replica di Maturina Fantesca, in apertura di rassegna. L’intesa che Patrizia La Fonte crea fin da subito col pubblico però non fa sentire il peso di questa intimità, avvolgendo – con un coinvolgimento che potrebbe essere ancor meno formale – il racconto sul Leonardo da Vinci pittore e scienziato e arricchendo il monologo con un italiano cinquecentesco, il quale intreccia ricette dell’epoca, nomi di allievi e usanze più o meno note del genio del Rinascimento.
Se l’obiettivo non è puntare al ribaltamento tra teatro e calcio, tra massa ed élite, l’alleanza può rivelarsi una buona strategia, come la proposta di un biglietto unico tra spettacolo, pizza e partita proiettata direttamente in teatro, o l’unione di proposte d’ampio respiro. Per il Kopó tutto questo rappresenta la possibilità di diventare un luogo di ritrovo nel quartiere a cui avvicinarsi per un motivo e ritornarvi per un altro, vincendo il caldo, tifando per la partita e magari pensando al prossimo spettacolo.
Viviana Raciti
Twitter @viviana_raciti
Visto al Teatro Kopó in giugno 2014
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Programma rassegna estiva Teatro Kopò 13 giugno – 27 luglio 2014
dal 13 al 15 giugno
Maturina Fantesca
Di e con Patrizia La Fonte
Apertivo ore 20
Spettacolo ore 21
Sabato 14 giugno proiezione partita ore 24
Domestica erede di Leonardo da Vinci per “due ducati e due vestiti”, Maturina è realmente esistita e viene citata nel testamento di Leonardo, ma di lei si sa poco o nulla. Perciò la si immagina semplice, a volte comicamente ingenua, ma saggia e abile, che ha una propria idea su cose e persone e non mancherà di raccontarle al pubblico nel suo monologo, svelando anche molti aspetti della personalità del Maestro.
Dal 19 al 22 giugno
produzione del Teatro Kopò
Sono nato per volare
Di e con Giuseppe Arnone.
venerdì 20 giugno proiezione della partita ore 18
Vincenzo Diodato, bambino di 10 anni siciliano che vive a Bologna, racconta, conpassione e nel suo dialetto siciliano, familiare e comprensibile, il suo grande sogno. Abbandonandosi ai sapori e agli odori delle arancine e della caponata preparate dalla nonna e al suono delle favole raccontate dalla mamma, Vincenzo fa vivere allo spettatore il suo sogno: volare con lo stesso aereo che gli è stato regalato quel natale del 1979.
Dal 26 al 29 giugno
La storia de Giulietto, Marisa e della mano in chiesa
Di e con Elisabetta Tulli
Regia Mauro Simone
Fisarmonica Cristiano Lui
aperitivo ore 19,30
spettacolo ore 20,30
sabato 28 e domenica 29 luglio proiezione della partita ore 22
Lo spettacolo racconta la Roma degli anni ’50, dove Marisa, la protagonista, nel tentativo di opporsi al matrimonio combinato con Giulietto, il pizzicarolo del quartiere, trova l’amore vero. Tra racconti, scherzi e fraintendimenti, non mancheranno le più celebri canzoni della musica romana che accompagneranno la storia.
2 e il 3 luglio – dal 4 al 6 luglio
Compagnia del Nano Egidio
Nano Egidio Season One (2 – 3 luglio)
Nano Egidio Season Two (4 – 6 luglio)
aperitivo ore 19,30
spettacolo ore 20,30
Venerdì 4 e sabato 5 luglio proiezione della partita ore 22
Quella di Nano Egidio è una serie come quelle che si vedono in Tv, solo è che in teatro. Nello specifico la prima stagione pone le sue basi su tre elementi fondanti: i miti, il gioco e i telefilm. Lo spettacolo è modulare e prende di mira i linguaggi delle serie televisive, riorganizzandoli in un format teatrale dalla profonda verve comica. Vengono mescolati sketch, teatro di figura, comicità di situazione in un format che si articola in più episodi: “Un c.a.s.o. piccolo piccolo”; “Dottor Dotto Anatomy” e “Romanzi criminali”. La Season Two ci porta esattamente ad un anno dopo le vicende narrate nella prima stagione. Nano Egidio farà scoprire allo spettatore che il “..vissero tutti felici e contenti” è una bugia, un’illusione, una frase dice quando si è stanchi di raccontare una fiaba. Criminalità, violenze, politici corrotti, droga, rapine fanno il brutto e il bruttissimo tempo, Nano Egidio e tutta l’allegra combriccola avrà il suo bel da farsi.
Dal 17 al 20 luglio
Compagnia Alibi – Lecce
Ciò che vide il maggiordomo
di Joe Orton.
aperitivo ore 20
spettacolo ore 21
Lo studio dello psicanalista – il dottor Pentice – si trasforma in uno spazio teatrale per una serie di situazioni “piccanti” e imbarazzanti, dando vita ad una farsa dal ritmo sferzante e graffiante e mettendo a nudo l’ipocrisia della borghesia degli anni sessanta.
dal 25 al 27 luglio
Compagnia Teatro Parpignol – Reggio Emilia
Madamoiselle Papillon
di Stefano Benni
aperitivo ore 20
spettacolo ore 21
Rose, la protagonista, è una ragazza curiosa e introversa. Vive in campagna catalogando rose e farfalle, nel suo mondo semplice e innocente. Attorno a lei tre strani personaggi “viscidi, corrotti e senza scrupoli” che tenteranno di corrompere la sua purezza. Lo spettacolo lascia lo spettatore fra sogno e realtà e dà spunti di riflessione sulla società attuale e sulle sue contraddizioni più intime e laceranti.
TEATRO KOPÓ
via Vestricio Spurinna 47/49
Per info 06.45.65.00.52
botteghino@teatrokopo.it
www.teatrokopo.it