Un triangolo si staglia alto nel cielo i cui lati ricadono verso il basso poggiando dolcemente su piloni. Luci, musica, vociare indistinto di bambini…
Colorata atmosfera di un pomeriggio d’ inverno, l’epifania fuggevole e precaria di un caro e sbiadito ricordo d’infanzia.
Grazie alla Fondazione Musica per Roma l’immaginario circense rivive nella capitale con la prima edizione di ECCÌ! EL Grito Christmas Circus, festival del circo contemporaneo italiano curato dal direttore artistico della compagnia El Grito Giacomo Costantini e in programma da oggi fino al 6 gennaio 2014 nell’ambito della rassegna di eventi Natale all’Auditorium.
Il Circo El Grito, una delle più importanti compagnie italiane di circo contemporaneo a livello europeo, presenta una rassegna di spettacoli in cui l’arte circense dialoga ibridandosi con quella teatrale. Lo chapiteau del circo è allestito nei pressi dell’Auditorium Parco della Musica, in Via Norvegia al Villaggio Olimpico, quartiere abbandonato dalle politiche municipali e con numerosi problemi di degrado ai quali si sommano quelli relativi all’allestimento di questa struttura, che dovrebbe incontrare il favore popolare, ma che per ora non è ben vista da una parte della cittadinanza (leggi l’articolo di abitarearoma.net).
“Popolare” è infatti il carattere tanto celebrato da questo festival, come sottolineano alla conferenza stampa Aurelio Regina, Presidente della Fondazione Musica per Roma, Carlo Fuortes, l’Amministratore delegato e il giovane e appassionato Giacomo Costantini. L’incontro coi giornalisti è organizzato all’interno dello chapiteau dove si è accolti dallo stesso Costantini, che con una giacca rosso fuoco ci invita a prendere posto.
Spettacolo? Presentazione formale? Il confine (signore e signori) appare subito labile e forse si vorrebbe confuso. Prima che le personalità intervenute prendano la parola, un video ci mostra il dietro le quinte della quotidianità del Circo El Grito: immagini di lavoro, fatica, sudore e stanchezza. La vita circense è anche e soprattutto dedizione affinché si possa «portare in scena l’autentico», ci racconta il giovane direttore artistico parlandoci inoltre della necessità di dover imparare a portare il camion, resistere al vento quando infuria durante il montaggio del tendone, o passare la notte in bianco se è previsto l’arrivo della neve. L’avventura è iniziata nel 2006 insieme a Fernanda Ruiz Diaz con la quale Costantini, dopo un viaggio in Sud America, realizza il lavoro Scratch & Stretch grazie al sostegno dell’ Espace Catastrophe di Bruxelles (punto di riferimento internazionale per il circo contemporaneo).
Natale all’ Auditorium ha per finalità, come ribadisce Fuortes, «avvicinare l’eccellenza culturale alla popolarità » promuovendo una politica di prezzi accessibili: 12 euro per l’intero e 8 per il ridotto, in previsione di circa 350.000 presenze stimate . Otto gli spettacoli in programma e trentacinque le repliche, durante le quali andranno in scena tre loro lavori: Drums and Circus, 20 Decibel e Scratch & Stretch.
La nuova produzione Drums and Circus sarà in anteprima italiana da questa sera a domenica, per poi debuttare a Marzo a Bruxelles alla Biennale Internazionale di Circo Festival Up!. A causa dell’infortunio di un artista questo spettacolo, a differenza di quanto stabilito in precedenza, non verrà replicato il prossimo weekend ma sarà sostituito da 20 Decibel in versione chapiteau. Altre le compagnie ospitate ovvero il teatro di figura Girovago e Rondella, il trio comico-musicale Teatro Necessario, la clown di rilievo internazionale Jessica Arpin e il duo di teatro fisico Donati-Olesen. Inoltre due importanti iniziative: la prima legata alle tematiche relative all’eco-sostenibilità, la seconda riguardante un contest fotografico su Instagram.
Al termine della conferenza stampa i due artisti ci sorprendono inscenando una breve performance nella quale teatro, acrobazia e clownerie si fondono in un’emozionante sintesi poetica.
Dopo il Cirque Buren che ha inaugurato Apripista nel 2012 e il Festival di Villa Adriana nel quale è stata ospitata negli anni passati la poliedrica Victoria Chaplin, quest’anno è la volta della tradizione circense italiana: El Grito «circo contemporaneo fatto all’antica ».
Se il circo è l’arte popolare per antonomasia, ci auspichiamo possa dialogare attivamente e culturalmente con i residenti del quartiere Villaggio Olimpico, evitando di cadere in quella becera ma ancora favorita politica del panem et circenses.
Lucia Medri