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Il teatro di Punta Corsara contro la teatralità di regime

foto Valeria Tomasuolo
foto Valeria Tomasuolo

Semplice, rapida e concreta, l’azione teatrale Il Convegno della compagnia Punta Corsara – vincitrice del premio IN-BOX 2013 e andata in scena presso il Teatro Portland di Trento – affronta con leggerezza poetica qualcosa di molto preciso: l’inadeguatezza delle istituzioni attuali nel porre rimedio al degrado civile-morale del nostro tempo. Siamo nello svolgimento di un convegno della FOSTI (Fondazione Sviluppo Territori Infami), sei sedicenti esperti sono chiamati a trovare le cause di una violenta rivolta dei giovani della periferia di Napoli e a individuare un intervento preventivo al sorgere di altri disordini urbani. Tra le fila dei giovani rivoltosi è anche Giuseppina, una “ragazza difficile” ripetutamente invitata a testimoniare sull’accaduto e invece trincerata dietro un ostinato silenzio; a romperlo saranno solo alcune risate isteriche e reazioni violente degli stessi relatori che, nel tentativo di applicare su di lei strampalate teorie esplicative o pratiche educative, le porteranno al collasso e quindi a mostrare la loro vanità.

Il lavoro ha un riconoscibile carattere meta-teatrale, la critica dell’inefficienza delle istituzioni passa per una derisione delle cattive forme di teatro e comunicazione di cui essa è espressione. Prima fra tutte, viene colpita proprio la forma del convegno, che in buona sostanza prevede la successione di alcuni monologhi mediante cui i relatori argomentano una tesi. Gli attori che interpretano gli esperti della FOSTI non fanno altro che interpretare sei brutti quanto incoerenti monologhi a veicolare teorie assurde e improduttive. Ne deriva una recitazione volutamente esagerata, nei toni e nella mimica facciale, che evidenzia i tic e le goffaggini linguistiche in cui spesso cadono i convegnisti, così come la noia solitamente provocata nell’uditorio. Sintomatico in tal senso è l’intervento dell’urbanista Valeria Pollice che addormenta letteralmente i colleghi, facendoli di tanto in tanto sobbalzare durante il sonno nel sottolineare alcune parole con un urlo stridente e acuto. Ma viene colpito anche il cattivo teatro che praticano gli uomini di potere, per esempio l’Assessore all’Ascolto del Comune di Napoli che a metà del convegno si lancia in un monologo strutturalmente ben costruito ma incapace di dire nulla, nascondendo la sua povertà con frasi ad effetto, superlativi inutili, finte espressioni di indignazione morale.

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Foto di Marina Dammacco

Non bisogna però essere troppo unilaterali o semplicistici, correndo all’affrettata conclusione che tutto quello che viene recitato sulla scena consista nella sola parodia. Di tanto in tanto traspaiono negli interventi dei convegnisti alcuni notevoli passaggi lirici o evocativi. È il caso del personaggio di De Magistris, dipendente della FOSTI che descrive in modo toccante la desolazione di Napoli e dei suoi giovani abitanti, che ricorda abbastanza da vicino il resoconto di Dresda bombardata di Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut. È ampio e variegato il materiale cui l’azione scenica attinge, comprensiva degli accenti burleschi de L’inventore del cavallo di Achille Campanile o testi di Valentin e Koolhaas, nonché di alcuni resoconti di cronaca della periferia napoletana.

Il Convegno di Punta Corsara non si propone di assolvere una funzione meramente distruttiva, rivolta contro le ideologie e le facili soluzioni del potere cretino e accentratore. Ne svolge, anzi, una ben più notevole di carattere civile e rivoluzionario. Se, infatti, sulla scena i protagonisti esercitano un’azione prevaricatrice verso Giuseppina, cercando di “curarla” dalla sua «perifericità»,  lo spettacolo prende nei fatti la difesa della “ragazza difficile”, facendo intuire come il suo silenzio sia probabilmente imposto dall’esterno, proprio dai suoi apparenti medici. La domanda «Perché non parli, Giuseppina?» che i convegnisti pongono andrebbe, dunque, riformulata da noi con «Chi ti ha costretta al mutismo, Giuseppina, e come possiamo ridarti voce?».

Enrico Piergiacomi

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Visto al Teatro Portland in ottobre 2013

Il CONVEGNO
azione teatrale con Michele Vitolini; Giuseppina Cervizzi; Christian Giroso: Vincenzo Salzano; Valeria Pollice; Emanuele Valenti; Gianni Vastarella
tecnici Giuseppe Di Lorenzo, Marco Esposito, Enrico Giordano
collaborazione artistica Antonio Calone e Marina Dammacco
regia Emanuele Valenti

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