PROGRAMMA TERNI FESTIVAL
19-29 SETTEMBRE 2013- TERNI
GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE
DALLE ORE 18:00 E DA VENERDÌ 20 SETTEMBRE A DOMENICA 29 SETTEMBRE, DALLE 10:00 ALLE 24:00 – PROJECT ROOM
GIANLUCA COSTANTINI (ITA) MANGIARE SANDWICH DI REALTA’
Di Gianluca Costantini
Curatore: Chiara Ronchini
Attraverso lo specchio della finzione si riflette la realtà di un mondo in continua contraddizione con se stesso. Un mondo confuso e spaesato dove la realtà si veste d’irrealtà, dove la finzione diviene la regola.
Costantini sceglie la politica discussa attraverso l’unico mezzo a lui fedele: Il segno.
Una lotta che al posto di bombe a mano scaglia disegni, parole e linee su di un foglio bianco. Una battaglia che non ha paura ma vuole conseguenze.
In questo progetto Mangiare sandwiches di realtà ritroviamo un lavoro in continua evoluzione parte del progetto Political Comics.
Un diario che viene scritto ed aggiornato giorno per giorno dall’artista, guardando al presente e pensando al futuro. Per non essere mai indifferenti bisogna scegliere da che parte stare, e se certe cose non si accettano, bisogna urlare, reagire e provare a cambiarle. Questo fa Gianluca Costantini, senza mai fermarsi. E i suoi disegni, che sono molto di più e iniziano a prendere parola.
GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE
DALLE ORE 18:00 E DA VENERDÌ 20 SETTEMBRE A DOMENICA 29 SETTEMBRE, DALLE 10:00 ALLE 24:00 – CAOS
MARTIN LEWDEN (FR) TBD
Ideazione e realizzazione Martin Lewden
Supporto tecnico e produzione Indisciplinarte
Lavoro site-specific prodotto nel corso di un periodo di residenza presso gli spazi del CAOS-Centro Arti Opificio Siri
“Il mio lavoro parla dell’Uomo e della sua difficoltà a comprendere il mondo che lo circonda. Nella morsa tra la speranza e la disperazione, i miei personaggi sono intrappolati in situazioni in cui è impossibile trovare una via d’uscita, situazioni quasi tragicomiche in cui il tempo statico della scultura si associa alla assenza di una qualsiasi possibilità di fuga. Io uso le proprietà dell’installazione e le caratteristiche del corpo per creare immagini. La spazialità delle installazioni é allo stesso tempo ridicola e poetica, un’area alternativa in cui l’equilibrio, la fragilità o l’uniformità e la tragicità fanno da testimoni ad un mondo vacillante”. Martin Lewden
Un’installazione di grande formato, robusta ma instabile, imponente ma fragile: l’idea di mascolinità ed eroismo epico passate al vaglio deformante dell’ironia, una dogana che non lascia scampo, ridicolizza le posizioni altisonanti dei nostri tempi e apre una frontiera di malleabilità e ambiguità in cui mettere in discussione certezze date lasciare spazio allo spaesamento e all’interdizione. Siamo essere caduchi, questo é un invito a non aspirare a nulla di diverso ma vivere a pieno il presente.
GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE
DALLE ORE 18:00 E DA VENERDÌ 20 SETTEMBRE A DOMENICA 29 SETTEMBRE, DALLE 10:00 ALLE 24:00 – CAOS
SIGURÐUR ATLI SIGURÐSSON (IS) TBD
Ideazione e realizzazione: Sigurður Atli Sigurðsson
Supporto tecnico e produzione: Indisciplinarte
Lavoro site-specific prodotto nel corso di un periodo di residenza presso gli spazi del CAOS-Centro Arti Opificio Siri
Estratto da “conversazioni con l’artista nel bel mezzo di un concerto rock” 2013
Intervistatore: devo confessarti che in realtà non ho mai visto il tuo lavoro, ne ho solo sentito parlare in giro!
Sigurður Atli: Non riesco a sentirti bene!ma è bello che non abbia mai visto il mio lavoro, questo almeno lo sai!
I: Ho sentito che hai telefonato ad un numero a caso per offrirgli un viaggio tutto incluso per venire alla tua mostra.
S: E’ stata la Dieter Roth Academy a finanziare l’esperimento o il lavoro o come vuoi chiamarlo! L’idea aveva a che fare con la visione artistica di Dieters, che amava coinvolgere chiunque nell’opera d’arte! E questo corrisponde alla mia visione, come ho già detto in un’intervista “la vita è piú arte dell’arte stessa”… Filiou stesso ha detto “ l’arte è ciò che rende la vita più interessante dell’arte stessa” capisci? Opere come queste rientrano nella sfera dell’effimero, è come Jonathan Messe dice, l’arte è come una forza capace di trainare il mondo piú potente della religione e della politica. Mi piace pensare all’arte come una forma di religione o meglio di fede, dato che la religione è un sistema mentre la fede è qualcosa che esiste solo come un credo e un’idea! Proprio come tu conosci il mio lavoro tramite le parole..Forse il sistema dell’arte è la religione mentre l’arte è la fede!!
GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE
ORE 20:45 E 22:00 – STUDIO 1
CAROLINA BALUCANI (ITA) L’AMERICA DENTRO
Regia: Carolina Balucani
Aiuto regia: Giuseppe Albert Montalto
Drammaturgia a cura di: Giuseppe Albert Montalto
Visione coreografica: Lucia Di Pietro
Scrittura scenica :Carolina Balucani e Giuseppe Albert Montalto
In collaborazione con: Francesco Bolo Rossini e Andrea Collavino
Con: Carolina Balucani, Francesco Bolo Rossini, Andrea Collavino
Performer: Lucia Di Pietro
Disegno luci: Fabio Tomaselli e Emiliano Austeri
Fonica: Emiliano Austeri
Organizzazione: Marco Betti
Nell’ambito di Teatri del Tempo Presente, progetto interregionale di promozione dello spettacolo dal vivo, a cura del MIBAC – Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo e delle Regioni: Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto
Soggetti attuatori per la Regione Umbria: Fontemaggiore e Indisciplinarte
Durata: 75 minuti
Un lavoro in due atti, racconti di creature border line, possibili personaggi contemporanei, accomunati dalla paura e dal desiderio di andare al di là del loro personale confine.
Primo Atto: interno di una casa di bamboccione
Ha 30 anni ma nella sua vita il tempo trascorre in modo del tutto personale.
La sua stanza, la stessa da quando era bambina, non è solo il rifugio di un’esistenza in solitudine, ma anche il punto di partenza per irreali viaggi nel tempo e nello spazio.
Allora pensa di essere una reginetta americana. Intrattiene conversazioni immaginarie con i suoi idoli.
Riapre gli armadi dei suoi scheletri
Secondo Atto: c’eravamo abbastanza amati
Due ragazzi americani che si sono amati, si rincontrano un giorno sulla Striscia di Gaza.
Uno sta cercando di avere un appuntamento con un palestinese conosciuto via facebook.
Il palestinese è innamorato dell’altro. L’altro è ancora innamorato di quello innamorato del palestinese. Sembra una fine. Il muro di Gaza chiede alle persone di scomparire.
Un’esperienza di separazione ambientata nel luogo di ogni separazione.
DA GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE A SABATO 28 SETTEMBRE
DALLE ORE 15:00 – STUDIO UP
MARCO AUSTERI E VALENTINA JALALI (ITA) REARVIEW MIRROR
Concept e Regia: Marco Austeri
Testi: Marco Austeri e Stefano Martoni
Con: Marco Austeri, Valentina Jalali, Marta Lucci, Luisa Contessa
Voce: Simone Mazzilli
Traduzioni: Erika Levenson e Tamara Petriachi
Musiche originali: Giacomo Agnifili
Durata della corsa: 40 minuti circa
Per uno spettatore alla volta
Uno sconosciuto
un viaggio
un’avventura
Una corsa e un’avventura, un dialogo e un rischio che si sceglie di correre: una performance in sella ad una moto che ha il suo inizio e la sua fine sulla strada.
E’ la possibilità di partire per un viaggio di cui non conosce la direzione, di vivere un’ avventura in coppia senza sapere chi sia il proprio compagno di viaggio.
Si parte alla ricerca di una possibile interazione, di un contatto con le emozioni più intime e vivide. Nel percorso costante verso un punto di arrivo può sopraggiungere una deviazione inaspettata. Cosa accade in quell’attimo? Un imprevisto può cambiare il punto di vista sulle cose e sul mondo? Ogni volta che si decide di partire si accetta l’intrinseca possibilità di un rischio, una digressione nel flusso costante e più o meno ordinato dell’esistenza che si è scelto di vivere.
DA VENERDÌ 20 SETTEMBRE A DOMENICA 22 SETTEMBRE
ORE 16:00 – STUDIO UP
KATIA GIULIANI (ITA) GLOTER VIAGGI (VIAGGIO A FOLGÒRIA)
Un progetto di: Katia Giuliani
Con la collaborazione drammaturgica di: Caterina Poggesi
E con la partecipazione di: Maria Caterina Frani
Travel soundtrack: Le Schwarz
Un ringraziamento a: Lucio Mattioli, Otello Brunotti, Federico Moriconi, Andrea Fischietti, famiglia Pompili, Antonella Bundu, il Circolo ARCI.
Foto, grafica e immagine Gloter a cura di: Katia Giuliani
Durata: 3 ore
Per 8 partecipanti per volta
Cos’è il viaggio? Smarrirsi non va più di moda o forse necessita un coraggio e una disponibilità ai quali non siamo più avvezzi? Il progetto di Katia Giuliani, si presenta come un evento, un fatto che porta ad un’esperienza, dove la finzione e il gioco sono il canale per accedere ad un luogo fisico, concreto, dove altrimenti non saremmo mai stati. Attraverso un impianto comunicativo quasi banale, riconoscibile nei canoni di un’allegra agenzia di viaggi, i partecipanti si trasformano in viaggiatori, per scivolare dolcemente nell’abîme di un incognita destinazione, per trovarsi in un luogo inaspettato, nelle pieghe della città a loro nota, o ai suoi margini, dove non hanno mai osato avventurarsi.
VENERDÌ 20 SETTEMBRE, ORE 18:30, SABATO 21 SETTEMBRE, ORE 17:00
STUDIO UP
MIND GROUP (IS) MAP OF THE WORLD A COLLABORATIVE THEATRE MACHINE
Un’idea di: Mindgroup
Con: Mindgroup, Aude Busson e Bryndis Bjorgvinsdottir e il pubblico
Collaborazione alla versione italiana: Tamara Petriachi e ..
Durata: 90 minuti
Map of the world è una macchina teatrale open source. Una macchina teatrale è un qualsiasi dispositivo che usa esseri umani per eseguire delle attivitá. Una macchina teatrale ha regole implicite e esplicite che chiedono agli esseri umani di svolgere o supportare l’esecuzione di una qualsiasi azione in una catena di eventi. Il dispositivo di cui Map of the world si avvale è fatto di carta, penne, ricordi, storie o qualsiasi cosa possa servire agli essere umani per disegnare una mappa del mondo. Tutto ció che ricordiamo o evochiamo in merito.
L’obiettivo di Map of the world è produrre una mappa, documentare e condividere. La domanda cui risponde è: “Come parliamo del nostro mondo?”
Ci sono certezze date, ci sono cose che sappiamo di sapere a riguardo. Ma ci sono anche incognite sconosciute, cose che neanche sappiamo di non sapere sul nostro mondo.
La nostra idea è rendere manifesta una visione del mondo piu onesta anche se forse meno precisa di Google Earth. Una mappa che è unica e diversa ogni volta che il dispositivo teatrale si attiva.
VENERDÌ 20 SETTEMBRE
ORE 18:45 – P.zza della Repubblica
SABATO 21 SETTEMBRE
ORE 18:45, L.go Villa Glori
OMSK/LOTTE VAN DEN BERG (NL) AGORAPHOBIA
Ideazione e regia: Lotte van den Berg
Performer: Daria Deflorian
Testo: Rob de Graaf
Traduzione: Elisa Cuciniello
Tecnica e media: Willem Weemhoff
Manager di produzione: Antwan Cornelissen
Business manager: Anneke Tonen
Produzione: OMSK
Coproduzione: Muenchener Kammerspiele, Noord Nederlands Toneel
Con il supporto di: Arkadin
Distribuzione: Frans Brood Production
Spettacolo presentato dalla rete Finestate Festival
DURATA 60 min
per partecipare e’ necessario chiedere un codice al link
http://omskform.puscii.nl/node/5
Agoraphobia affronta il tema della solidarietà e della sicurezza sociale. Nasce dal bisogno profondo di parlare di questi problemi sia punto di vista dell’individuo che della comunità. Agoraphobia si svolge in uno spazio aperto, in una piazza
affollata da qualche parte nel centro città. Attraverso il proprio cellulare ma a debita distanza, il pubblico osserva una donna che sembra parlare da sola. Finché questa donna non si rivolge apertamente agli spettatori coinvolgendoli in una singolare protesta, la sua personale rivolta contro la società. É una performance su una donna che sente il bisogno di far sentire la sua voce in pubblico. É una performance sulle persone che la ignorano, passano, si fermano e ascoltano.
Nel 2013 la performance sarà tradotta in 5 lingue e verrà interpretata da 5 diversi attori in varie piazze d’Europa.
GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE E VENERDÌ 20 SETTEMBRE
ORE 20:45 – TEATRO SECCI
MOTUS (ITA) NELLA TEMPESTA 2011>2068 ANIMALE POLITICO PROJECT
Uno spettacolo di : Motus Ideazione e regia : Enrico Casagrande, Daniela Nicolò
Con: Silvia Calderoni, Glen Çaçi, Ilenia Caleo, Fortunato Leccese, Paola Stella Minni
Drammaturgia: Daniela Nicolò
Ambiente sonoro: Enrico Casagrande
Assistente alla regia: Nerina Cocchi
Luci, suono e video: Andrea Gallo, Alessio Spirli (Aqua Micans Group)
Organizzazione e produzione: Elisa Bartolucci
Comunicazione e promozione: Sandra Angelini, Lisa Gilardino
Logistica: Valentina Zangari
Grazie a : Voina, Judith Malina, Giuliana Sgrena, Darja Stocker, Mohamed Ali Ltaief, Anastudio, Exyzt, Mammafotogramma, Re-Biennale e tutti i partecipanti ai MucchioMisto Workshop
Durata : 90 minuti
Ferite, conflitti di oggi e visioni allucinate del futuro, tra utopie e distopie… Navighiamo un po’ alla deriva fra le epoche, leggendo Huxley, Dick, London, Thoreau… Durante il viaggio troviamo l’innesco: La tempesta di Shakespeare, play-within-the-play, che con stupore e irriverenza decidiamo di sbranare, per andare sempre più a fondo nell’istanza che esonda da tutti i personaggi: il desiderio di libertà. Scegliamo di utilizzare la temporaneità dell’evento scenico per creare una Zona Altra, di fondare una sorta di Istant Community dove anche la comunità-pubblico ha un ruolo attivo e determinante. In quanto animali politici creiamo in scena un’esperienza di riappropriazione, sia degli spazi, sia dell’esperienza in sé, sempre immersi “nella tempesta” dove non si inscena un mondo che finisce, ma un mondo che comincia.
VENERDÌ 20 SETTEMBRE ORE 22:15 e SABATO 21 SETTEMBRE ORE 20:45
STUDIO 1
CRISTINA RIZZO/CAB008 (ITA) LA SAGRA DELLA PRIMAVERA PAURA E DELIRIO A LAS VEGAS
Musica: Igor Fedorovic Stravinskij
Registrazione eseguita da: The Cleveland Orchestra diretta da Pierre Boulez (1992)
Concept coreografia elaborazione sonora: Cristina Rizzo
Danza: Cristina Rizzo
Disegno luci: Carlo Cerri
Produzione: CAB 008
Solo studio version per TerniFestival
Durata: 40 minuti
..Quando il movimento diventa delirio del corpo, ha sulla realtà lo stesso effetto distorsivo, la rende un immaginario malleabile, un territorio costruito per tentativi…Niente profondità ma solo superfici…The time of dance is now..
“Mettiamo che nell’immagine che stiamo guardando improvvisamente, per un millesimo di secondo, l’inquadratura si sposti rovesciandosi od allungandosi facendoci intravedere altri dettagli di una stanza che altrimenti non avremmo mai visto e che forse comunque non vedremo mai. Oppure, ci troviamo ad ascoltare soli della musica ed immaginiamo chi la sta suonando o dove la si sta suonando: un orchestra intera o un esercito di mosche, un’isola deserta e noi allungati sulla spiaggia o il silenzio dopo che è caduta la neve o i tuoni di un temporale in un paese asiatico in mezzo ad una jungla di bambù, oppure niente, una bolla di vuoto dentro cui galleggiamo, o dei tamburi brasiliani che suonano la Samba o una folla di persone che balla o…. La domanda è cosa vedo quando ascolto, cosa ascolto quando vedo?” Cristina Rizzo
DA MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE, ORE 15:00 E 17:00 A SABATO 28 SETTEMBRE, ORE 15:00 E 17:00
PERFORMANCE TELEFONICA. NUMERO DA CHIAMARE: +3907441921507
KINKALERI (ITA) PASTO PUBBLICO
Progetto e realizzazione: Kinkaleri
Produzione: Kinkaleri in collaborazione con Ternifestival
Un progetto di divulgazione poetica che riprende una pratica inventata dallo stesso John Giorno dal titolo Dial A Poem.
Nel 1969 Giorno fondò il Giorno Poetry System Institute e una delle performance proposte era quella di fornire un numero di telefono dove per cinque minuti si poteva ascoltare della poesia al telefono. Pasto Pubblico riprende la sostanza di quell’esperimento sublime di divulgazione poetica adattandolo ai giorni nostri, proponendo una performance immateriale che abbia però il potere di circondare un evento (nella fattispecie un festival o un luogo di eventi) con un alone poetico continuo tramite, questa volta, la potenzialità di un sistema telefonico più capillare e personale: il cellulare.
SABATO 21 SETTEMBRE
ORE 17:00 – AREALAB
MINDGROUP (IS) MAP OF THE WORLD A COLLABORATIVE THEATRE MACHINE (CHILDREN VERSION)
Un’idea di: Mindgroup
Con: Mindgroup, Aude Busson e Bryndis Bjorgvinsdottir e il pubblico
Collaborazione alla versione italiana: Tamara Petriachi e ..
Durata: 60 minuti (versione per bambini)
Map of the world è una macchina teatrale open source. Una macchina teatrale è un qualsiasi dispositivo che usa esseri umani per eseguire delle attivitá. Una macchina teatrale ha regole implicite e esplicite che chiedono agli esseri umani di svolgere o supportare l’esecuzione di una qualsiasi azione in una catena di eventi. Il dispositivo di cui Map of the world si avvale è fatto di carta, penne, ricordi, storie o qualsiasi cosa possa servire agli essere umani per disegnare una mappa del mondo. Tutto ció che ricordiamo o evochiamo in merito.
L’obiettivo di Map of the world è produrre una mappa, documentare e condividere. La domanda cui risponde è: “Come parliamo del nostro mondo?”
Ci sono certezze date, ci sono cose che sappiamo di sapere a riguardo. Ma ci sono anche incognite sconosciute, cose che neanche sappiamo di non sapere sul nostro mondo.
La nostra idea è rendere manifesta una visione del mondo piu onesta anche se forse meno precisa di Google Earth. Una mappa che è unica e diversa ogni volta che il dispositivo teatrale si attiva.
SABATO 21 SETTEMBRE, ORE 17:30 E DOMENICA 22 SETTEMBRE, ORE 17:30
STUDIO UP
TONY CLIFTON CIRCUS (ITA) MISSIONE ROOSEVELT
Un progetto di: Tony Clifton Circus
Con: Nicola Danesi de Luca e Iacopo Fulgi
Direzione tecnica: Davide Clementi
Organizzazione e promozione: Francesca Corona per PAV | Diagonale artistica
Durata: 1 ora e 30 min.
“Partiamo dall’idea che voi non siete un pubblico e che questo di conseguenza non è uno spettacolo. Questa è un’esperienza o forse meglio un esperimento, voi ne sarete allo stesso tempo attori, cavie ed unici fortunati beneficiari.
In MISSIONE ROOSEVELT vogliamo attraversare uno spazio urbano, fare un percorso e lasciare un segno, una traccia colorata al suolo. Vogliamo condividere con voi il piacere del proibito, il piacere di utilizzare un oggetto tabù.
Utilizzare un oggetto per la prima volta, forse solo questo basta, forse solo questo giustifica tutto.
La sedia a rotelle è lo strumento e l’oggetto di MISSIONE ROOSEVELT, il simbolo di tutto ciò che non ci riguarda oggi si fa nostro, la metafora dello svantaggio attraverso la quale conquistare la città. Un’esperienza urbanistica, una performance partecipata in cui il pubblico, accomodato su una sedia a rotelle, si trasforma in un piccolo plotone, una gioiosa macchina da guerra. MISSIONE ROOSEVELT invade la città.” Tony Clifton Circus
SABATO 21 SETTEMBRE, ORE 21:30 E DOMENICA 22 SETTEMBRE, ORE 18:30 E ORE 21:00
CIRCOLO IL DRAGO
CATERINA POGGESI/FOSCA (ITA) RATTINGAN GLUMPHOBOO
Progetto site specific TERNI
liberamente ispirato al romanzo “Orlando” di Virginia Woolf
Ideazione e regia: Caterina Poggesi
Costumi: Laura Dondoli e Caterina Poggesi
Musiche e cura del suono: Matteo Bennici
Editing audio: Spartaco Cortesi e Matteo Bennici
Video: Maria Pecchioli con Laura Dondoli
Laboratorio a cura di: Caterina Poggesi insieme a Laura Dondoli
Produzione: Fosca
Con la partecipazione straordinaria di quaranta cittadini ternani
Durata: 30 min.
Lo spettacolo è la quarta tappa site specific di un percorso di ricerca iniziato nel 2011 su l’Orlando di Virginia Woolf. Il romanzo è reinterpretato e restituito in una forma volutamente frammentaria, dove l’unico elemento che ritorna è la figura androgina di Orlando nelle sue metamorfosi storiche e oniriche e nelle sue trasfigurazioni.La storia si regge su un paradosso archetipico, ovvero la possibilità di vivere un tempo inumano, quasi eterno, attraverso i secoli, cambiando dallo stato di uomo a quello di donna. Il paradosso di questa impossibile trasmigrazione temporale diventa solitudine assoluta cosi come la trasformazione di genere. Sono le pieghe di questa intimità che intessono una narrazione sempre in bilico tra il cambiamento e la permanenza. In questa versione originale pensata per il Circolo Il drago, la dimensione corale restituisce tale viaggio attraverso l’azione coreografica di circa 40 persone dopo un laboratorio intensivo sul gesto e sul romanzo quale traccia drammaturgica, svoltosi durante il Festival 2013.
SABATO 21 SETTEMBRE, ORE 22:00 E DOMENICA 22 SETTEMBRE ORE 19:00
DAVID ESPINOSA(ES) MI GRAN OBRA
Ideazione e regia: David Espinosa
Performance: David Espinosa / Cia. Hekinah Degul
Con la collaborazioene di: Africa Navarro
Souno e musica: Santos Martinez / David Espinosa
Design della scena: David Espinosa / Air Models e Architecture Projects.
Produzione: El Local E.C. / C.A.E.T.
Durata: 60 minuti
“ Mi Gran Obra é ció che farei se avessi un budget illimitato, il teatro più grande del mondo, 300 attori in scena, un’orchestra militare, un gruppo rock, degli animali, automobili e un elicottero. Mi Gran Obra é un’utopia: la nostra condizione di artisti é da sempre caratterizzata da precarietá e povertá di mezzi, il nostro lavoro é sempre stato risolvere queste carenze facendo di necessitá virtù. E ora che stiamo attraversando una fase di crisi economica mi é sembrato il momento migliore per realizzare un progetto grande e ambizioso .
In Mi Gran Obra l’idea é di realizzare una performance colossale senza badare a spese, sviluppando tutte le idee possibili senza preoccuaparci dei costi, come se avessimo risorse materiai e umane illimitate. Ma ovviamente con una piccola sfumatura: il formato. Questo e’ il punto, pensare in grande e agire in piccolo, usando un’approccio e tecniche da architetti abbiamo cercato di dar vita ad una performance che spinga a riflettere sul senso di grandi progetti artistici dal budget enorme ma dal valore culturale tutto da dimostrare.” David Espinosa
DOMENICA 22 SETTEMBRE
ORE 20:45 – TEATRO SECCI
FRATELLI DALLA VIA (ITA) MIO FIGLIO ERA COME UN PADRE PER ME (PRIMO STUDIO)
Di e con: Marta Dalla Via e Diego Dalla Via
Aiuto regia: Veronica Schiavone
Partitura fisica: Annalisa Ferlini
Scene: Diego Dalla Via
Costumi: Marta Dalla Via
Vincitore Premio Scenario 2013
Durata: 20 minuti
La prima generazione ha lavorato. La seconda ha risparmiato. La terza ha sfondato. Poi noi.
C’è ancora acqua che esce dai rubinetti, c’è corrente elettrica che nutre schermi e lampadine e c’è benzina nei serbatoi. C’è una bella casa, destinata a diventare casa nostra.
È qui che abbiamo immaginato di far fuori i nostri genitori.
Per diventare noi i padroni. Non della casa, padroni delle nostre vite.
Niente armi, niente sangue. Un omicidio 2.0. Fuori dalle statistiche, fuori dalla cronaca, un atto terroristico nascosto tra le smagliature del quotidiano vivere borghese.
Il modo migliore per uccidere un genitore è ammazzargli i figli e lasciarlo poi morire di crepacuore: era il nostro piano perfetto ma papà e mamma ci hanno preceduto e si sono suicidati per primi. Ora ci tocca di seppellirli. Ora ci tocca di vestirli. Ora ci tocca rispettare le ultime volontà di due cadaveri. Hanno vinto loro, di nuovo. I morti sono i padroni. Di nuovo.
DOMENICA 22 SETTEMBRE
ORE 21:10 – TEATRO SECCI
COLLETTIVO INTERNOENKI (ITA) M.E.D.E.A. BIG OIL (STUDIO)
Testo e regia: Terry Paternoster
Con: Maria Vittoria Argenti, Teresa Campus, Ramona Fiorini, Chiara Lombardo, Terry Paternoster, Mauro F. Cardinali, Gianni D’Addario, Donato Paternoster, Alessandro Vichi
Vincitore Premio Scenario per Ustica 2013
Durata: 20 minuti
Il mito di Medea riambientato in una Basilicata petrolizzata. La ricostruzione di un innamoramento senza corresponsione d’amore. L’eroina tragica è una donna lucana tradita dallo straniero: il Big Oil-Giasone, ruolo simbolico affidato a una compagnia petrolifera.
Sullo sfondo del dissesto ambientale della Val d’Agri, Il mormorio animalesco di un popolo-branco si fa evocazione di un’umanità divisa fra miseri e potenti, a raccontare una realtà del tragico in cui oggi M.E.D.E.A. è l’acronimo di un Master organizzato e gestito dalla Scuola Enrico Mattei e fortemente voluto da Eni. Fatalità.
DOMENICA 22 SETTEMBRE E LUNEDÌ 23 SETTEMBRE
ORE 21:45 – STUDIO 1
THEATRE REPLACEMENT/NEWORLD THEATRE (CND) WINNERS AND LOSERS
Ideazione e performance: Marcus Youssef eJames Long
Regia: Chris Abraham
Luci: Jonathan Ryder
Produzione e Manager di palco: Elia Kirby
Durata: 90 minuti
Gli artisti e amici di vecchia data Marcus Youssef e James Long sono seduti intorno ad un tavolo e giocano ad un gioco di propria invenzione chiamato Winners and losers. In questo gioco nominano persone, luoghi o cose per poi discutere se queste siano vincenti o perdenti. Come cercassero di avere la meglio uno sull’altro, il dibattito scende sempre piú nel personale fino a dissezionare a vicenda le loro storie private, familiari e sociali. E dal momento che uno dei due é figlio di una classe economicamente agiata, mentre l’altro no, quasi da subito la gara inizia ad avere un prezzo.
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE
ORE 20:45 – TEATRO SECCI
DANIELE NINARELLO (ITA) ROCK ROSE WOW
Concept e coreografia: Daniele Ninarello
Performance: Annamaria Ajmone, Marta Ciàppina e Daniele Ninarello
Drammaturgia: Carlotta Scioldo
Musiche: Mauro Casappa
Set: Paolomatteo Patrucco
Disegno luci Cristian Perria
Produzione: Associazione Culturale CodedUomo
Prodotto nell’ambito di Teatri del Tempo Presente progetto interregionale di promozione dello spettacolo dal vivo a cura del MIBAC – Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo e delle Regioni: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto
Dal progetto Trois Corps studio presentato all’interno del Premio Prospettiva Danza 2012 e selezionato per la vetrina DNA – Romaeuropa Festival 2012
Durata: 60 minuti
Rock Rose WoW tenta di scolpire il profilo di tre distinti corpi che eccedono verso il proprio ego facendo tutto ciò che possono. In mostra silenziose rivoluzioni volontariamente spogliate di pathos romantico e dietro le quali si celano, come sostegno invisibile, le pieghe grottesche dell’animo umano. Il gioco è leggero e candido.
Analizzando da diverse prospettive il tema della corsa alla realizzazione del sé, si riflette sulle molteplici personalità che si formano in noi, tutte differenti, e sulle infinite potenzialità sigillate e perse nel tempo. Il tentativo è di indagare questo territorio per tradurre nel corpo e sulla scena il tutto ciò che posso, dove il corpo si duplica, triplica per raccontare la fragile bellezza e le tracce di una caduta innocenza, celate dietro la necessità di essere importanti, riconosciuti qui ed ora, lasciando affiorare il timore di non esistere negli occhi di chi osserva.
L’uso di Rock Rose permette di convertire la paura in coraggio ed il panico in capacità di razionalizzare le situazioni.
MARTEDÌ 24 SETTEMBRE
ORE 16:30 E 18:30 – SALA DELL’OROLOGIO
SILVIA COSTA (ITA) LA GINNASTICA DEL GUERRIERO
Ideazione: Silvia Costa
Cura del suono: Lorenzo Tomio
Co-produzione: UovoKids 2012
Per bambini dai sei anni in su
Durata: 60 minuti
Bambino, stai pronto. Allerta. Guardati sempre alle spalle. Non distogliere mai l’attenzione dal nemico (che non c’è). Bambino, la battaglia che ci inventiamo vuole solo eroi; e quando inizierà non potremo sottrarci al ritmo della lotta, alla danza del corpo a corpo, del testa a testa.
E allora Bambino presto! Indossiamo la nostra divisa e alleniamoci come facevano gli antichi guerrieri prima di affrontare il campo di battaglia; eseguiamo gli esercizi, stiriamo i nostri piccoli muscoli, mettiamo alla prova i riflessi, proviamo fino a dove possono arrivare la nostra superpotenza e la nostra immaginazione. Bambino, voglio dirti che questa è una ginnastica di guerra che non cerca nessuna vittoria, nessuna gloria; e voglio anche dirti che non ci saranno feriti a morte qui, ma solo delle piccole persone vive – noi- che seriamente combattono il gioco del gioco.
MARTEDÌ 24 SETTEMBRE
ORE 20:45 – TEATRO SECCI
PATHOSFORMEL (ITA) T.E.R.R.Y.
Di e con: Daniel Blanga-Gubbay, Paola Villani
Con la collaborazione di: Michele Bazzana (T.E.R.R.Y.) e Lucia Ferroni (T.E.R.R.Y#2)
E con: Giuseppe Scibilia
Produzione: pathosformel
Realizzato nell’ambito di TEATRI DEL TEMPO PRESENTE – progetto interregionale di promozione dello spettacolo dal vivo, a cura del MiBAC – Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo e delle Regioni: Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto;
Produttore delegato: Emilia Romagna Teatro Fondazione
Pathosformel fa parte del progetto Fies Factory.
Durata: 60 min.
T.E.R.R.Y. é un progetto che indaga dinamiche e sfumature della competizione e la soglia sottile e mobile tra tensione alla sopravvivenza e sopraffa-zione dell’altro. Il lavoro si articola in un progetto performativo e in tre esperimenti sulla competizione che ne costituiscono la base. Il risultato é un sistema scientifico in cui le regole meccaniche parlano delle parlano delle dinamiche umane della concorrenza e che interagisce con la presenza, il corpo e il movimento umano stesso.
In scena diverse fonti di luce si accendono alternativamente, connesse l’una all’altra e attaccate ad un unico generatore: una costante intensità della luce in movimento tra diverse fonti e tra queste contesa. Ad ogni nuova configurazione, un movimento scomposto di piante attraversa lo spazio e in questo stesso spazio agiscono quattro bambini rimodellando le regole del gioco a noi ignoto, ridisegnare la disposizione di uno spazio libero che potrebbe distaccarsi dalle regole violente della natura.
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE
ORE 17:00 E 22:15 – STUDIO 1
RINKOGUN (J) YANEURA
Di: Yoji Sakate
Regia di: Yoji Sakate
Stage designer: John Manjiro
Light designer: Isao Takebayashi
Light staff: Misaki Nekajima
Sound: John Manjiro/ Tokoha Utsumi
Stage Manager: Norihiko Morishita
Management e amministrazione: Michihiro Furumoto
Con: Aya Enjoji, Mari Nakayama, Tenshi Kamogawa, Kenjiro Kawanaka, Tsunekazu Inokuma, Lee Ju-Won, Hideyuki Sugiyama, Yoko Matsuoka, Maiko Hio, Yosuke Suzuki, Naofumi Takeyama, Takashi Kobayashi, Yuka Tanaka, Yoko Fukuda, Syoko Munakata
Traduzione: Alessandro Clementi
Tagli: Yoko Fukuda
Durata: 130 minuti
Yaneura è un insieme di circa ventiquattro episodi apparentemente slegati l’uno dall’altro, che hanno lo scopo di gettare uno sguardo indagatore sul fenomeno degli hikikomori sempre più diffuso nella società giapponese.
Il termine si riferisce ad adolescenti fino ai venti, trent’anni che scelgono di autorecludersi nelle loro camere rifiutando qualsiasi contatto con il mondo esterno. Tutte le scene si svolgono all’interno di uno spazio comicamente claustrofobico lo yaneura appunto.
Con tocco leggero e umorismo, il fenomeno hikikomori è affrontato da prospettive diverse, attraverso lo sguardo di chi vive l’isolamento autoimposto o attraverso le testimonianze di familiari e amici. Per la varietà di approcci narrativi, questa pièce gonfia di black humor, esplora le implicazioni del fenomeno hikikomori evidenziandone il carattere sintomatico di disfunzione sociale del Giappone della postmodernità.
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE
ORE 20:45 – TEATRO SECCI
MARA CASSIANI (ITA) L’UOMO PERFETTO
Ideazione e coreografia: Mara Cassiani
Interpreti: Mara Cassiani, Francesco Vecchi, Egidio Egidi, Roberta Mattei
Interprete alla videocamera: Alessandra Giampaoli
Nell’ambito di Teatri del Tempo Presente progetto interregionale di promozione dello spettacolo dal vivo a cura del MIBAC – Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo e delle Regioni: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto
Soggetto attuatore: CMS – Consorzio Marche Spettacolo
Produzione: Inteatro
In collaborazione con: AMAT
Durata: 50 minuti
L’uomo Perfetto si ispira, rielaborandolo, all’omonimo cortometraggio del danese Jorgen Leth, Det perfekte Menneske, e alle sue variazioni elaborate nel 2001 da Leth e Lars Von Trier. In scena un set televisivo: una voce e delle immagini ci descrivono “l’essere umano perfetto”. L’uomo perfetto viene osservato nella sua funzionalità e nel suo esistere. Uno sguardo sulla commedia dell’umanità e su cosa sia per l’uomo, l’essere umano perfetto.
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE
ORE 21:45 – TEATRO SECCI
7/8 CHILI (ITA) HAND PLAY
Ideazione e coreografia: Davide Calvaresi
Interpreti: Davide Calvaresi, Giulia Capriotti
Osservazione: Valeria Colonnella
Nell’ambito di Teatri del Tempo Presente progetto interregionale di promozione dello spettacolo dal vivo
a cura del MIBAC – Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo e delle Regioni: Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto
Soggetto attuatore: CMS – Consorzio Marche Spettacolo
Produzione: Inteatro, in collaborazione con AMAT
Durata: 30 minuti
Hand Play è la tappa finale di un percorso visivo portato avanti dalla compagnia 7-8 chili che riflette sulla dimensione relazionale tra un uomo e una donna.
L’idea centrale è il dialogo tra una figura in scena e la proiezione di una mano gigante, un dialogo tra due mondi, tra due visioni, tra due personaggi che interagiscono a due dimensioni.
Il gioco di immagini è visibile solo attraverso una proiezione video che svela le crudeli dinamiche del rapporto di coppia.
VENERDÌ 27 SETTEMBRE E SABATO 28 SETTEMBRE
ORE 16:00, 18:00, 20:00 E 22:00 – SALA DELL’OROLOGIO
RABIH MROUÉ (LB) PIXELATED REVOLUTION
Una conferenza non-accademica in video
Di Rabih Mroué
Tradotto in inglese da: Ziad Nawfal
Commissionato da: dOCUMENTA 13, Kassel/Germania
Durata: 22 minuti
In lingua inglese senza sottotitoli
“I siriani stanno filmando la propria morte” così comincia the Pixelated Revolution con l’intento di condurre uno studio sul ruolo dei cellulari nelle proteste dei primi mesi della rivoluzione in Siria.
Si parte dal punto di vista dei siriani che stanno registrando le immagini “qui e ora”, si riflette sulla relazione di questa atto di documentazione con la morte e si approda a come noi percepiamo queste immagini come “ora ma altrove”…
VENERDÌ 27 SETTEMBRE E SABATO 28 SETTEMBRE
ORE 17:00, 19:00 E 21:00 – SALA DELL’OROLOGIO
ZIMMERFREI (ITA) LKN CONFIDENTIAL
Soggetto ZimmerFrei
Produzione Kunstenfestivaldesarts
Regia Anna de Manincor e Anna Rispoli / ZimmerFrei
Ricerche e interviste Anna Rispoli
Fotografia e montaggio Anna de Manincor
Suono Massimo Carozzi
Con la partecipazione di Aquarium Desbarax, Bloemen Jettie, Boucherie Olbrechts, Café El Che, Café Henry Stella, China Products, Coiffure International Tonino, Coiffure Maxime, Droguerie Le Lion, Galerie Athena, La Palette Gourmande, Militaria, Neon Signs, Patisserie Michel, Rotor asbl, Stock-Ham, Stella Solaris, Studio 80/Chichina, Wash Club e il Musée Belge de la Francs-Maçonnerie.
Direttrice di produzione Helga Baert
Assistente di produzione Séverine Janssen
Assistente operatore Chiara Balsamo
Assistente al montaggio Philippe Chatelain
Durata: 40 minuti
Lingua francese, fiammingo, italiano
Sottotitoli inglese/italiano
Ritratto di un quartiere di Bruxelles visto da dentro le vetrine di negozi e pubblici esercizi, LKN Confidential è girato in una singola e apparentemente normalissima strada: rue de Laeken/Lakensestraat. La decadenza commerciale della strada, finita la belle époque degli anni Sessanta, si è assestata in un “tempo lento” in cui convivono botteghe tramandate da generazioni, famiglie di panettieri e barbieri che abitano nel retrobottega, prostitute e papponi, bar di habitué, spacciatori, negozi per collezionisti, il teatro fiammingo e il museo della massoneria. Il film entra ed esce da questi luoghi pubblici di proprietà privata chiedendosi cosa si vede da dietro il bancone, cosa succederà dopo, cosa resta del lavoro e della vita stessa.
DOMENICA 29 SETTEMBRE
ORE 17:30 – STUDIO 1
ALESSANDRO SCIARRONI (ITA) JOSEPH_KIDS
Di: Alessandro Sciarroni
Con: Michele Di Stefano
E performer online: Marco D’Agostin
Consulenza drammaturgica: Antonio Rinaldi
Cura del progetto e promozione: Lisa Gilardino
Comunicazione: Beatrice Giongo
Produzione: Corpoceleste_C.C.00#
Durata: 30 minuti
Per bambini > di 6 anni
JOSEPH_kids vede in scena la presenza di un unico interprete, un uomo solo, davanti ad un computer portatile. Come nella precedente versione per il pubblico adulto, l’interprete va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l’evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l’uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce fino a inglobare in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell’infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione.
DA GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE A SABATO 28 SETTEMBRE
ORE 17:45 – STUDIO UP
CUOCOLO/BOSETTI IRAA THEATRE (ITA/AU) THE WALK
The Walk Terni. Studio 2
Di e con Roberta Bosetti & Renato Cuocolo
Collaboratori: Max Bottino, Calos Saladino, Cristina Marras, Stefania Bertola e Serena Bertetto.
Coproduzione: IRAA Theatre, Australia Council for the Arts, Festival dell CollineTorinesi Creazione Contemporanea.
Per 15 spettatori alla volta
Poi li nel letto mi hai detto: Credi? Dobbiamo andare?
Avevamo paura ti ricordi?
Si, paura di tante cose, di rimanere lì, che tutto potesse cambiare da un momento all’altro, di non avere tempo. Poi ci siamo addormentati.
Abbiamo sognato e quando ci siamo risvegliati ci siamo raccontati i sogni ed venuto fuori come un sogno unico. Due persone ed un unico sogno e la storia di una roccia, una stanza, un bar e una strada. E’ lì che abbiamo deciso che dovevamo partire, almeno per un po’, riprendere ad andare in giro, uscire, non fermarci.
Signore e signori benvenuti la Cuocolo/Bosetti è lieta di presentarvi The Walk
Sei Pronta?
Andate con lei.
Al centro del progetto il mistero che tiene insieme viaggio, memoria e narrazione.
In The Walk il pubblico, composto da quindici spettatori, è invitato a un viaggio a piedi nella città. Mettersi in cammino significa da sempre un rivolgimento, verso se stessi e il proprio mondo.
GIOVEDÌ, 26 SETTEMBRE
ORE 19:00 – STUDIO 1
SIMONA BERTOZZI & ENRICO PITOZZI BIRD’S EYE VIEW + CHROMA
BIRD’S EYE VIEW
da Homo Ludens
Progetto: Simona Bertozzi, Marcello Briguglio
Coreografia e danza: Simona Bertozzi
Musiche: ¾ had been eliminated
Progetto luci e set: Antonio Rinaldi
Produzione: Nexus 2011
Concept: Enrico Pitozzi
BIRD’S EYE VIEW – A volo d’uccello
si dispiega come una specie di danza con i fantasmi, una narrazione del corpo che, tra gioco di presenze e prove di mimetismo, popola di visioni e pulsioni atmosferiche il proprio paesaggio ludico. È il viaggio di un esploratore solitario in un paesaggio visionario, il viaggio di un superstite in bilico tra umano e animale teso a riscoprire il movimento primordiale seguendo le leggi del corpo stesso, che si annidano nelle giunture, nelle ossa e nella pelle.
CHROMA è un gesto del pensiero concepito per il luogo che lo ospita.
CHROMA è un pensiero del corpo che si misura con le sue intensità, fratture e torsioni, effetti ed efferente, maniere e modi d’essere che disegnano gradi di presenza.
BIRD’S EYE VIEW e CHROMA, insieme ad un workshop di 2 giorni sono parte del progetto PNEUMA. PNEUMA è un progetto multidisciplinare che fonda il suo statuto sull’analisi del movimento e sul funzionamento della
percezione, là dove la composizione coreografica incontra il pensiero in azione per disegnare le traiettorie di una nuova estetica del corpo.
VENERDÌ, 27 SETTEMBRE
ORE 21:45 – STUDIO 1
N0 (DANCE FIRST. THINK LATER) / (ITA) TRENOFERMO A-KATZELMACHER
Ideazione: Dario Aita
Coreografie: Elena Gigliotti
Interpreti: Dario Aita, Emmanuele Aita, Maria Alterno, Lucio De Francesco, Damien Escudier, Flavio Furno, Melania Genna, Elena Gigliotti, Giovanni Serratore, Daniela Vitale.
Costumi: Giovanna Stinga
Consulenza Scene: Paola Castrignanò
Consulenza tecnica audio/video: Ludovico Bessegato
Segnalazione Speciale Premio Scenario 2013
Durata: 20 minuti
Venti occhi. 10 teste. 9 cafoni, e uno straniero. Si riconoscono sul loro sempr’eterno, sempr’arrugginito marciapiede. Non hanno una città, la vivono. In modo parassitario, ma non lo sanno. E per l’esattezza, questo ammasso di case in cui sono nati: nuova destinazione. Purchè: Si balli. La trama è facilissima nei fatti, incomprensibile nei motivi che la mandano avanti (e indietro).
Storia di motorini, ragazze madri, amori, bastunate, sogni. Sogni facili.
Nelle camerette con poster di neomelodici.
Il sud. Il sud che è niente. Che siamo noi.
Attraverso gli occhi di uno straniero. Occhi sporchi di terra straniera.
Che hanno paura e fanno paura.
Che aspettano ‘o sule e trovano u sangu. E l’amuri.
Un amuri diverso come lui. L’amuri che ci rende uguali.
VENERDÌ 27 SETTEMBRE
ORE 22:10 – STUDIO 1
BEATRICE BARUFFINI (ITA) W (PROVA DI RESISTENZA)
Di e con: Beatrice Baruffini
Luci e audio: Dario Alberici
Dicitura scenario
Segnalazione Speciale Premio Scenario 2013
Durata: 20 minuti
La prova di resistenza è una prova caratteristica del mattone forato.
“W” è il grido di vittoria di chi supera quella prova senza morire.
Parma 1922: prova di resistenza. Nei quartieri popolari dell’Oltretorrente e del Naviglio, a Parma, gli abitanti resistettero, innalzando le barricate, all’aggressione dei fascisti guidati da Italo Balbo.
Furono cinque giorni di scontri in cui quasi tutta la città si schierò unita contro un comune nemico.
Questa è una storia di povertà e di vendetta. Di buoni e cattivi. Di rossi e neri. E’ un racconto dove le passioni nascono in strada, fuori dalla finestra, perché in casa si sta stretti. E in strada, in fila per il bagno, davanti all’unica fontana che pompa acqua, sugli scalini a giocare a carte, sulla porta delle osterie, si vive. Si fa l’appello dei figli per vedere quanti sono. Si fischietta Verdi, ci si prende a pugni, ci si allena alla lotta. Si sceglie la guerra. Si alzano marciapiedi. Muri. Barricate.
E’ una storia di ribellione e di resistenza. Di mattoni forati e di donne e uomini tutti d’un pezzo.
GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE
ORE 20:45 – TEATRO SECCI
MARLENE MONTEIRO FREITAS (PT) PARAÍSO – COLECÇÃO PRIVADA
Coreografia: Marlene Monteiro Freitas
Con: Yair Barelli, Lorenzo de Angelis, Marlene Monteiro Freitas, Luís Guerra e Andreas Merk
Musica: Marlene Monteiro Freitas in collaborazione con Nosfell eTiago Cerqueira
Luci e suono: Yannick Fouassier
Ricerca visiva: João Francisco Figueira e Marlene Monteiro Freitas
Costumi: Marlene Monteiro Freitas
Produzione e distribuzione: Andreia Carneiro (Bomba Suicida, PT), Erell Melscoet (FR).
Si ringraziano: Cédric Cherdel, L’A./Rachid Ouramdane, Neusa Freitas , Heloisa Monteiro
Durata: 125 min.
In Paradiso, un luogo immaginario dalle radici Cristiane, la vita si svolge libera dalle costrizioni terrene e quotidiane. Alla scarsità di cibo risponde con l’opulenza, al fardello del lavoro con una vita priva di sfrozi e obblighi. Esiste un paradiso prima della creazione, innocente e senza regole che precede il peccato originale, e un paradiso della virtù, la terra promessa in cielo per coloro che hanno condotto una vita virtuosa. Ma, appena si epura il paradiso dalla sfera morale e religiosa del Giudizio Universale e si entra pian piano nell’ambito delle arti, questo diventa il luogo dell’esotico e della meraviglia. Lo stesso può dirsi per l’infero, e infatti entrambi costituiscono un riferimento centrale per l’immaginario degli artisti. Paraíso – colecção privada é un concerto coreografico che attraversa il giardino dell’immaginazione, puntellato di materiali discontinui ed eterogenei a volte in maniera inspiegabile, é una macchina per suscitare emozioni qualora si verificassero incontri inattesi con aghi.
VENERDÌ 27 SETTEMBRE
ORE 20:45 – TEATRO SECCI
MARCO D’AGOSTIN (ITA) PER NON SVEGLIARE I DRAGHI ADDORMENTATI/LET SLEEPING DRAGONS LIE
Un progetto ideato e condotto da: Marco D’Agostin
Materiale elaborato a partire da: Progetto Choreoroam Europe
In collaborazione con: Francesca Foscarini, Remo Ramponi, Floor Robert
Luci: Remo Ramponi
Scrittura musicale: Paolo Persia
Consulenza tecnica: Enrico Fabris
Costumi: Edda Binotto
In scena: Marco D’Agostin, Francesca Foscarini, Floor Robert
Progetto vincitore del Premio Prospettiva Danza Teatro 2012
Progetto parte del progetto Teatri del Tempo Presente – Mibac
Durata 55 minuti
“Noi non abbiamo alcuna ragione di diffidare del nostro mondo, perché non è esso contro di noi.
E se esso ha terrori, sono nostri terrori, se ha abissi, appartengono a noi questi abissi, se vi sono pericoli, dobbiamo tentare di amarli.
(…) Come possiamo dimenticarci di quegli antichi miti, che stanno alle origini di tutti i popoli?
I miti dei draghi, che si tramutano nel momento supremo in principesse; sono forse tutti i draghi della nostra vita principesse, che attendono solo di vederci un giorno belli e coraggiosi.
Forse ogni terrore è nel fondo ultimo l’inermità che vuole aiuto da noi.” R. M. Rilke
“Not fare well
But fare forward, voyagers” T. S. Eliot
Per non svegliare i draghi addormentati racconta due storie, accomunate dal solo desiderio di galoppare veloci. Il suo andamento è simile a quello della memoria: qualcosa arriva da lontano, si accende e poi d’improvviso si spegne, a volte un’amnesia interrompe il racconto, altre il ricordo è tanto forte da accecare il paesaggio. Sulle teste di principi e cavalieri, animali e regine, resta sospeso l’augurio che Eliot faceva ai naviganti: non fate un buon viaggio, ma viaggiate lontano.
SABATO 28 SETTEMBRE
ORE 17:30 – TEATRO SECCI
TPO (ITA) KINDUR
Vita avventurosa delle pecore in Islanda
Direzione artistica: Francesco Gandi, Davide Venturini
Coreografia: Anna Balducci, Erika Faccini, Paola Lattanzi
Danza: Valentina Consoli, Martina Gregori, Valentina Caini
Digital design: Elsa Mersi
Computer engineering: Rossano Monti, Martin Von Günten
Sound design: Spartaco Cortesi
Costumi: Fiamma Ciotti Farulli
Oggetti: Livia Cortesi
Collaborazione ai testi: Stefania Zampiga
Organizzazione: Chiara Saponari, Valentina Martini, Francesca Nunziati
Durata: 50 minuti
Per 230 bambini massimo che indosseranno il cuore interattivo in lana fornito dalla compagnia /Gli adulti possono entrare con i bambini anche senza indossare il cuore.
Kindur in islandese significa pecore e questo è uno spettacolo dedicato all’Islanda vista attraverso gli occhi delle sue pecore avventurose. Tutto il territorio di quest’isola è pervaso da un’aura fiabesca, un luogo dove ogni elemento naturale sembra animato da forze misteriose. Le pecore, chiuse dentro all’ovile per la stagione fredda, possono poi gustarsi la piena libertà, viaggiando solitarie o a piccoli gruppi, dalla primavera all’autunno. Nel loro cammino ci mostrano questo mondo segreto capace di comunicare ai bambini la straordinaria bellezza della natura. Seguendo le tre danzatrici, tutto il pubblico è invitato a far parte di un grande gregge, all’ingresso infatti viene consegnato ad ogni bambino un cuore speciale, un cuore di lana che si illumina invitandoli a partecipare attivamente.
SABATO 28 SETTEMBRE
ORE 21:30 – ANFITEATRO ROMANO (SPAZIO DA CONFERMARE)
JULIE NIOCHE/A.I.M.E. (FR) NOS SOLITUDES
Concept, coreografia e performance: Julie Nioche
Musica, creazione e interpretazione: Alexandre Meyer
Scenografia: Virginie Mira
Luci: Gilles Gentner
Costumi: Anna Rizza
Direzione tecnica: Christian Le Moulinier
Stage manager: Gaétan Lebret
Produzione: A.I.M.E. con Le Manège de Reims – scène nationale. E.
Durata: 55 min.
Nos solitudes è un’opera immaginata da Julie Nioche intorno ad un corpo sospeso. In un nuovo rapporto con lo spazio e con la gravità, questo corpo vive l’esperienza della solitudine grazie a un sistema di riferimento inusuale.
La danza si spinge verso una metafora scenica dei nostri legami e dei nostri appoggi.
Nos solitudes parla di questi tempi, dove ci si raccoglie in se stessi per trovare un po’ di conforto, per trovare una soluzione che non dipenda da nessuno, la soluzione più vicina a sé. È attraverso il tempo e la misura dello spettacolo che la danza si insinua in ciascuna delle nostre solitudini, tentando di riportare gli spettatori ad un ascolto di se stessi attraverso un decollo, perché ascoltarsi, darsi fiducia e esserne soddisfatti è un salto nel vuoto.
SABATO 28 SETTEMBRE
ORE 19:00 – STUDIO 1
COMPANYIA PERE FAURA (ES) DIARI D’ACCIONS
Ideazione e regia: Iñaki Alvarez e Pere Faura
Disegno luci e tecnica: Israel Quintero
Produzione: Pere Faura e Iñaki Alvarez
Con il supporto di: Beca ciutat de vic, Centro Coreográfico La Gomera, Conca, L’Estruch
Durata: 60 minuti
Adottando la pratica di sottolineatura dei quotidiani come binario creativo, la performance mette in scena questo processo come manifestazione poetica e coreografica.
Un esercizio fisico, poetico e visivo che esplora lo spazio tra linguaggio e azione, tra partitura e esecuzione, tra aspettative iniziali e realizzazione finale tra linguaggio letterale e metafore performative.
DOMENICA 29 SETTEMBRE
ORE 20:45 – TEATRO SECCI
KINKALERI SOMEONE IN HELL LOVES YOU | ALL!
Performance con: Jacopo Jenna, Simona Rossi, Marco Mazzoni
Con la straordinaria partecipazione di: John Giorno
Realizzato da: Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco
Produzione: Kinkaleri
Durata: 40 minuti
All! è un’opera modulare, sviluppata a partire dal 2012 e ispirata alla figura di William S. Burroughs che prevede la creazione di formati indipendenti che condividono la stessa volontà di agire sul linguaggio e sul suo potere.
In questo nuovo episodio, Someone In Hell Loves You | All!, si aggiunge al progetto un tassello di verità: la carne, il respiro, i capelli e le labbra di John Giorno. Poeta in attività, noto per le sue performance in bilico tra arte e letteratura, amico fraterno di Burroughs, di Ginsberg, di Warhol, Giorno lavora con Kinkaleri nello spirito e nella terrestre presenza per portare insieme ai danzatori un nuovo momento dove le parole, le cose, il reale, il codice, la danza, il suono, costruiscono una partitura aperta di relazioni variabili. Come per le altre occasioni anche questa volta l’oggetto della coreografia è la comunicazione del testo poetico, ma stavolta vedremo dal vero, finalmente, danzare la poesia e il poeta che l’ha scritta.
info su www.ternifestival.it