Lo spettacolo presentato da Walter Leonardi e scritto insieme a Carlo Maria Gabardini gioca sul doppio senso terminologico per significare l’intenzione del ritratto di un uomo. A-men è attraversamento della crisi, sguardo alla cardinalità quasi sacra dei topoi sociali e culturali nell’era contemporanea. Dopo il prologo iniziale e l’interruzione del primo monologo quasi metateatrale, lo sviluppo dell’azione riprende la stessa conduzione, allacciando i fili di una nuova narrazione con dinamiche identiche. La chiave ironica, il registro da varietà si muovono attraverso il montaggio di una serie di assolo che molto denunciano della cifra, dello stile comico di derivazione e formazione meneghina. Nonostante le cautele di nettezza che si devono all’osservazione di uno studio – come questo si presenta – inequivocabile è apparsa la slogatura dei momenti, cesellati da una satira forse un po’ troppo logora per argomenti e modalità, inframmezzati da un paio di quadri in cui la suggestione dell’immagine prende il sopravvento, risultando tuttavia distonici rispetto a una necessità di coerenza drammaturgica. Quanto gravido fu l’apporto del cabaret o le leggerezze amare dei café chantant lo sa bene chi conosce la potenza epurativa e riconciliante del riso. Qui ci resta poca chiarezza di idee da lavorare ancora e ancora, un’occasione sprecata. (Marianna Masselli)
Temperatura di una crisi esistenziale e sociale, A-Men è il racconto goliardico di un percorso involutivo, per cui dall’iniziale fuga dal palco – episodio quasi autobiografico, che proprio per questo ha sentore di autenticità – raggiungerà il suo climax in un gigantesco cuscino di plastica trasparente in cui entrare, perdendosi beatamente in quell’antro uterino, latore di un’ironica (si spera) “filosofia del divano” inteso come soluzione anestetizzante delle ansie quotidiane su una generica perdita di senso. In scena soltanto Walter Leonardi, che assieme a Carlo Maria Gabardini ha sviluppato il testo partendo da alcune situazioni, a volte semplicemente delle immagini, definite. E tuttavia lo spettacolo, ancora in forma di studio, finisce per non avere quell’omogeneità tra le varie sezioni – slegate le une dalle altre – e non trasmettere quell’urgenza in grado di parlare oltre la gag anche se riempie e diverte la sala. Il rischio è di lasciarsi trascinare dal gioco delle trovate divertenti, giustapponendo delle immagini che, sebbene potenzialmente incisive, nell’atto della pratica rimangono al puro stato di idee, con una bellezza fugace che non lascia traccia (Viviana Raciti)
Queste brevi recensioni fanno parte di “Cartoline da Kilowatt 2013”
A-MEN
di / by Walter Leonardi Carlo Maria Gabardini Terzo Segreto di Satira
con / with Walter Leonardi
durata / lenght 40’