Riceviamo e pubblichiamo un documento firmato da due delle compagnie che hanno partecipato al concorso/rassegna Ne(x)twork, rimaniamo disponibili a pubblicare risposte e opinioni di altre compagnie e della direzione del concorso negli appositi spazi per i commenti o per mezzo di comunicati autonomi. TeC
Il presente comunicato per segnalare che il lavoro “Potevo essere io” della compagnia Dionisi (Mi), spettacolo vincitore della prima edizione del Bando Ne(x)twork, ideato e promosso da Kilowatt Festival di Sansepolcro e Teatro dell’Orologio di Roma, non è un progetto di spettacolo inedito come indicato nei requisiti di partecipazione del bando (Link).
Il progetto è infatti in fase di elaborazione da parte della compagnia dall’anno 2010, presentato in una prima versione al Festival del popolo di Gallarate
http://www3.varesenews.it/comuni/gallarate/articolo.php?id=183670
dell’1/10/2010poi a marzo 2013 a Luoghi Comuni Festival con la nuova attrice Arianna Scommegna in forma di “lettura”
http://www.luoghicomunifestival.com/2013-FocusOn/compagnia-teatrale-dionisi-potevo-essere-io/
del 23/03/2013Questa compagnia quotidiana.com, unitamente ad altre che hanno rilevato l’irregolarità, ha segnalato alla direzione artistica (nella persona di Luca Ricci) il mancato rispetto del regolamento e le sedi in cui la compagnia Dionisi aveva già presentato al pubblico il progetto dal titolo “Potevo essere io”.
La direzione artistica, con una mail indirizzata alle compagnie finaliste, ha dichiarato di confermare comunque l’attribuzione del premio alla compagnia Dionisi.
E’ però nostra opinione che per “progetto di spettacolo inedito”, debba intendersi un progetto non ancora immaginato o esplorato in nessuna misura, e comunque mai proposto al pubblico con sbigliettamento. Probabilmente in tantissimi avrebbero voluto partecipare a questo bando, ma in molti avranno accantonato l’idea perché non conforme all’idea di studio richiesta dal bando.
Riteniamo che il mancato rispetto delle regole date, in primo luogo da parte della direzione artistica, rappresenti un fatto grave che non può in alcun modo essere accolto e accettato.
Paola Vannoni e Roberto Scappin (Quotidiana.com), Matteo Latino (Teatrostalla)
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