Luogo dell’altrove per eccellenza, anche “senza spazi” il teatro è capace di farsi sentire. Da oggi 29 ottobre e per un intero mese Radio 3 presenterà la seconda edizione del programma Tutto Esaurito!, trasmettendo ogni sera spettacoli teatrali, letture e radiodrammi, sia in diretta dalle sale della sede di Roma, che presentando interessantissimi brani d’archivio, alcuni dei quali mai proposti integralmente (è il caso della seconda serata in cui verrà trasmessa La Tempesta di Shakespeare, tradotta e interpretata nel 1985 da Eduardo de Filippo). Anche per questa edizione i curatori Antonio Audino e Laura Palmieri, oltre a proporre quel teatro le cui declinazioni in radio trovano la propria ragion d’essere come i radiodrammi o spettacoli la cui regia è stata pensata esclusivamente per esser ascoltata, scelgono di presentare spettacoli che si svolgono sul palco, in diretta dalle sale della radio – in questo caso aperte al pubblico – o mandando in onda registrazioni effettuate recentemente in teatri.
Proporre in radio uno spettacolo pensato per la scena non è affatto una scelta banale. Certamente i titoli proposti, legati alla drammaturgia contemporanea, presentano un impianto sonoro e verbale molto forte – anzi rispetto alla scorsa edizione la parola sembra aver ripreso maggiore centralità. Eppure trattandosi di spettacoli “visti” oltre che ascoltati, non si può non pensare al grande compito da parte degli attori che agiscono sulla scena di sostenere quel senso mancante in una fruizione solo uditiva. Il suono e ancor di più la parola scritta ed espressa diventano allora fondamentali supporti comunicativi, necessita quindi d’essere “incarnata”. Non a caso in apertura al programma troveremo in una delle due sale-teatro della radio Claudio Morganti con la sua Lettura del Woyzeck, recentemente proposto a Roma nell’ambito dell’ultimo Short Theatre. Seguiranno altri artisti della scena contemporanea, presentando sia opere originali (è il caso ad esempio di Stefano Massini che il 26 novembre proporrà frammenti della sua Lehman Trilogy con I capitoli del crollo oppure quello di Andrea Cosentino che il 23 novembre presenterà il suo Primi passi sulla luna), che riadattamenti di opere preesistenti (come l’appuntamento del 9 novembre con Il rosario – Una favola nera scritto e diretto da Clara Gebbia ed Enrico Roccaforte avendo come punto di partenza lo scrittore Federico De Roberto, oppure Il diario di un pazzo di Gogol’, per la regia di Andrea Renzi in onda il 27 novembre).
Durante i trenta giorni di programmazione ascolteremo otto tra radiodrammi originali – come il Diario di bordo di Gigio Brunello in onda il 4 novembre o il doppio incontro del 25 novembre con L’uomo osservato dal cotone di Elisa Strinna e Point on the Music to Find di Enrico Vezzi – e radiodrammi d’archivio tra i quali La giustizia di Giuseppe Dessì il 10 novembre. Per le regie radiofoniche d’archivio – dieci in tutto – verranno presentate registrazioni recenti (ne è un esempio l’adattamento curato da Roberto Latini e Gianluca Misiti nel 2006 di Cavalleria Rusticana che andrà in onda il 7 novembre, oppure nel giorno successivo il sartriano Porte chiuse con la regia di Nanni Garella del 2004 con le voci di Luca Zingaretti e Galatea Ranzi, tra gli altri) e registrazioni storicamente importanti, come Il pomeriggio del signor Andesmas diretto da Giandomenico Giagni nel ’69 – in onda il 15 novembre – o l’Amleto letto da Vittorio Gassman nel ’52 per la regia di Luigi Squarzina, che verrà presentato il 29 novembre.
Confermando il valore della parola teatrale evocativa, Shakespeare torna anche nella sezione dedicata alla drammaturgia contemporanea, dove verrà presentato durante la serata finale del 30 novembre il poemetto Lo stupro di Lucrezia, per la regia di Valter Malosti, con alcuni giovani attori diplomati alla scuola del Teatro Stabile di Torino. E la collaborazione con le scuole di recitazione si ripropone anche per una delle serate in diretta, il 20 novembre, alla quale parteciperanno gli allievi del corso in drammaturgia radiofonica al centro sperimentale di cinematografia con la presentazione di cinque radiodrammi raccolti dal titolo collettivo Choosey Stories.
Altra dedica particolare va al teatro di De Filippo per cui oltre alla già citata Tempesta shakespeariana in versione napoletana, verranno proposte due sue opere: Sik Sik l’artefice magico per la regia di Carlo Cecchi – il 13 novembre – e l’atto unico, nella registrazione del ‘74 con lo stesso autore alla regia e sul campo assieme a Pupella Maggio – il successivo 16.
Ma teatro in radio vuol dire anche ascoltare opere – il 18 novembre dal Teatro La Fenice di Venezia il Tristan und Isolde di Wagner diretto da Paul Curran o il 21 in diretta dall’Auditorium Parco Della Musica Il Flauto Magico di Mozart per la regia di René Jacobs – e durante l’ascolto immaginare le messe in scena di queste o di altri spettacoli registrati per l’occasione; esempio fra tutti all’interno della sezione Drammaturgia Contemporanea la messa in onda (19 novembre) della registrazione in teatro degli studi scenici di Wake up! bagliori dalla primavera araba coordinati da Lisa Ferlazzo Natoli.
Ciò che lega la varietà di questo intenso programma è l’idea che il teatro, nelle sue diverse sfaccettature, anche in radio, non sia semplice cronaca o ancor peggio intrattenimento, da vedere a mezz’occhio, da ascoltare a mezz’orecchio, ma cultura da condividere. Spaziando tra i generi, da testi classici a testi contemporanei, tra spettacoli in diretta a pezzi d’archivio si crea una rete di interconnessioni spaziotemporali, in grado di collegare tra loro tempi luoghi e persone in una nuova presentazione e secondo nuove prospettive. Per tutti.
Viviana Raciti