RGOT OFF 2012
Membri della giuria
Maurizio Panici direttore artistico di Ar.Tè, Enrico Paolini direttore organizzativo di Ar.Tè, Antonio Audino giornalista e critico del Sole 24 ore, Luca Ricci presidente C.Re.S.Co. e direttore Kilowatt Festival, Andrea Pocosgnich fondatore e redattore della rivista online Teatro e Critica, Francesco Frangipane direzione artistica Argot Studio, Maria Bolasco
Motivazioni giuria
La giuria intende sottolineare la particolare difficoltà della scelta motivata dal fatto che i 5 spettacoli avessero caratteristiche completamente diverse tra di loro, inoltre il livello qualitativo e professionale espresso si è rivelato elevato e compiuto in tuti e cinque i casi. Ci fa dunque piacere sottolineare alcune caratteristiche dei singoli spettacoli che hanno colpito i membri della giuria.
Macellum – Matuta Teatro
Un lavoro sulla lingua, in rapporto con il dialetto, capace di generare azione e gesto, trasportando il testo di Heiner Muller in una dimensione del tutto particolare, in stretta connessione con le proprie origini.
Quando saremo grandi – La Fabbrica
Per la particolare coerenza formale e l’utilizzo consapevole di alcuni codici della ricerca storica e per la capacità di indicare alcune importanti tematiche inerenti allo smarrimento non solo giovanile, ma più in generale relativo ai nostri tempi.
Noi non siamo qui – Baby Gang
Per l’accurato lavoro dei singoli attori e del musicista nella creazione di una riconoscibile individualità scenica, con l’obiettivo di comporre un quadro articolato e movimentato intorno alle fragilità dell’essere contemporaneo.
Vanity Fair’s Snow White – Collettivo Pirate Jenny
Per le fratture ironiche di un possibile percorso narrativo e per la ricerca di una stilizzazione del gesto e dello spazio scenico.
Orlando Orlando – Indigena Teatro
Per una prospettiva tutta personale di lettura del testo, capace di suggerire lo smarrimento della propria identità fisica e interiore, questione tuttora irrisolta della nostra presenza nel mondo contemporaneo.
La giuria ha quindi determinato la possibilità di offrire un’occasione d’incontro con il pubblico romano, nell’ambito della stagione 2012/2013 del Teatro Argot, a Indigena Teatro con Orlando Orlando per la compiutezza formale del lavoro. Inoltre il lavoro realizzato dall’attore Stefano Scandaletti coglie a pieno la sospensione fisica e temporale che il testo e il lavoro registico-scenico intendono suggerire.
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