STAGIONE 2012/2013 TEATRO TIEFFE MENOTTI DI MILANO
dal 26 al 28 ottobre 2012
Teatro Kismet OperA
LA MANOMISSIONE DELLE PAROLE
di e con Gianrico Carofiglio
musiche dal vivo di Michele Di Lallo maestro di fagotto
spazio scenico e luci Vincent Longuemare
regia Teresa Ludovico
La manomissione delle parole è una riflessione sull’uso dei termini, sulla loro funzione, sul valore che essi hanno nella costruzione delle storie di ciascuno di noi, tanto da essere pilastri della nostra vita etica e civile. In scena Carofiglio, l’attore-autore dell’opera, in costante dialogo con la versatilità espressiva del fagotto di Michele Di Lallo, intreccerà brani tratti dal libro a improvvisazioni tematiche in una partitura fluida e lieve.
L’autore costruisce un’indagine letteraria politica e giudiziaria a partire da alcune citazioni di personaggi diversissimi tra loro, da Aristotele a Cicerone, da Dante a Primo Levi, da Calvino a Nadine Gordimer, da Obama a Bob Dylan. L’importanza delle parole, delle parole al potere, è al centro del testo di Carofiglio che ci ricorda che dire è fare.
dall’8 al 18 novembre 2012
Il Contato/Teatro Giacosa di Ivrea
IL VENTAGLIO
di Carlo Goldoni
con Mino Manni, Raffaele Berardi, Ivana Cravero, Desirée Giorgetti, Alessandro Lussiana, Federico Manfredi, Barbara Mazzi, Francesco Meola, Davide Palla, Michele Schiano di Cola, Valeria Perdonò, Angela Tronca
regia Alberto Oliva
Il Ventaglio è una commedia corale, animata da dodici bizzarri abitanti di un borgo lombardo senza tempo. Dietro il mostruoso attivismo di tutti i personaggi, che battono, picchiano, pestano, leggono, mangiano, bevono, spazzano, si nasconde una insanabile inerzia del vivere. Nella piazza delle Case Nuove convivono aristocratici decaduti che pretendono di controllare le vite degli altri, contadini laboriosi che chiedono “pane, pane e non protezione”, e borghesi che ostentano un gran daffare per nascondere la loro incapacità di agire. Serpeggia una rivalità fra le classi sociali, un’invidia condita di accidia o di superbia, che rende instabile e precaria la convivenza.
Un’aria di festa dionisiaca fa saltare gli schemi, in una girandola di follia dal ritmo travolgente.
dal 20 al 25 novembre 2012
Musikeria/Officina Teatrale
BARBERIA
Barba, capiddi e mandulinu
di Gianni Clementi
con Massimo Venturiello
e l’orchestrina “da barba” siciliana diretta da Ruggiero Mascellino
regia di Massimo Venturiello
Massimo Venturiello è ‘u varveri (il barbiere), il protagonista di questo spettacolo ambientato in una barberia siciliana d’altri tempi, abitata da personaggi obsoleti, depositari di una cultura antica, narratori eccezionali, anziani cantastorie, suonatori per diletto di mandolini, fisarmoniche…
Una piccola orchestra di autentici vecchi barbieri siciliani interagisce con lui suonando, talvolta dialogando, cantando, accompagnando il suo racconto (a metà tra Andrea Camilleri e Buena vista social club) attraverso brani tipici della tradizione siciliana delle barberie, ma anche di un’intera epoca, che ha visto ‘u varveri, ancora ragazzo, emigrare a New York e poi, per motivi oscuri, scappare in Sicilia, sua terra d’origine, dove ha continuato vivere.
dal 27 novembre al 6 dicembre 2012
Orchestra di Via Padova/TieffeTeatro
EL NOST MILAN
CONCERTO TEATRALE PER UNA CITTÁ
elaborazione drammaturgica e regia Emilio Russo
direzione musicale Massimo Latronico
Dopo il grande successo della scorsa stagione, torna lo spettacolo teatrale/musicale El nost Milan. In scena con gli attori della compagnia Tieffe, i suoni, i colori e i sapori della straordinaria Orchestra di via Padova per un concerto di musica e parole dedicato alla nostra città all’insegna della convivenza civile e della tolleranza.
In scena 5 attori e 17 musicisti di nove nazionalità differenti per raccontare Milano attraverso le canzoni di Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Adriano Celentano, Fiorenzo Carpi, Nino Rota e tanti altri. Il progetto El nost Milan intende andare nella direzione di una contaminazione tra le culture e i linguaggi, così il repertorio etnico dell’Orchestra di via Padova e le canzoni milanesi si incroceranno con i testi letterari e teatrali di Carlo Bertolazzi, Emilio De Marchi, ma anche di Pier Paolo Pasolini, Franco Fortini, Michele Serra e Stefano Benni e del grande poeta africano Leopold Senghor, per un percorso dal forte impatto emozionale tra riflessione civile, ironia, poesia.
dal 13 al 31 dicembre 2012
TieffeTeatro
CHIAMATEMI GROUCHO
elaborazione drammaturgica Emilio Russo
con Andrea Lapi, Gianni Quillico, Giovanna Rossi, Nicola Stravalaci
al pianoforte Vicky Schaetzinger
regia Marco Balbi
Ritorna, per la prima volta sul palcoscenico del Teatro Menotti, un grande successo della Compagnia Tieffe. Chiamatemi Groucho rende omaggio ai giochi di parole, alle battute paradossali, al teatro dell’assurdo dei fratelli Marx. Un tributo all’ironia demenziale di Groucho Marx a cui l’intero umorismo contemporaneo, cinematografico e non solo, deve qualcosa di immenso: da Woody Allen ai Fratelli Cohen, da Zucker-abrahams-zucker a tutti i comici venuti fuori dal Saturday Night Live, tutti hanno guardato al nonsense surreale dei fratelli Marx come a un faro.
Un percorso in apnea tra musica dal vivo, canzoni, sketches, dialoghi e sceneggiature assurde, per ritrovare quell’urlo liberatorio e di scherno che lui e i suoi fratelli hanno saputo scagliare con il loro fantastico umorismo anarchico e surreale alla società vanagloriosa, alle ipocrite convenzioni e alle tronfie istituzioni.
Intorno a uno sconclusionato avvocato detective dello “Studio legale e investigativo Fratelli Marx” ruotano un assistente idiota, una segretaria oca e un assortimento di clienti improbabili: un marito tradito troverà le prove dell’infedeltà della moglie, ma sarà sconvolto dall’esito delle indagini; gli ambasciatori di due nazioni confinanti trattano per un accordo di pace e tolleranza, ma trovano la guerra; un quadro di grande valore è stato rubato, ma verrà ritrovato in circostanze ancora più misteriose. C´è chi suona il pianoforte, chi canta in coro, chi sviene. L’happy-end c’é, ma non per tutti. A vincere in questo ritratto dell’America a testa in giù sarà sempre la follia e lo scarto dalla norma. Sconfitte le convenzioni, il perbenismo, la retorica. Non rimane che ridere.
dal 10 al 27 gennaio 2013
TieffeTeatro/Proxima Res/Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato/Festival dello Spirito di Varese
ANIMA ERRANTE
di Roberto Cavosi
con Maddalena Crippa
Francesco Colella, Francesca Mària, Raffaella Tagliabue, Stefania Medri, Carlotta Viscovo
regia Carmelo Rifici
1976, è estate, a Seveso un guasto alla ciminiera di una fabbrica di profumi causa la fuoriuscita di una grande nube di diossina. La diossina è una sostanza estremamente tossica: ustionante, cancerogena e teratogena. Veniva usata in Vietnam per le bombe al napalm.
Sara è una donna di Seveso, è felicemente sposata ed aspetta un figlio. Quella nube cambia la sua vita. Nessuno, nel 1976, conosceva esattamente quali fossero le conseguenze della diossina per il feto. Dal Vietnam arrivavano solo poche, imprecise, ed allarmanti notizie di gravissime malformazioni genetiche. A Seveso adulti e bambini vengono ricoverati in ospedale con gravi forme di cloracne. Il paese viene fatto evacuare. Sara, non ottenendo risposte dalla scienza, si rivolge alla Beata Vergine pregandola di venirle in soccorso. Sara vorrebbe che Maria scendesse dal cielo per aiutarla. E Maria acconsente, ma le propone uno scambio: “Se il tuo fardello è troppo pesante – le dice – lo prenderò io e tu prenderai il mio”. Sara, pensando che si sarebbe assisa tra gli angeli in trono, accetta lo scambio. Ma la sua felicità dura poco e nei panni di Maria si trova sul Golgota davanti a suo figlio in croce. Ancora davanti ad un figlio che lei non è in grado di difendere.
dal 29 gennaio al 10 febbraio 2013
Compagnia Gli Ipocriti/Associazione Teatrale Pistoiese
OCCIDENTE SOLITARIO
di Martin Mc Donagh
con Claudio Santamaria e Filippo Nigro
di Martin McDonagh
e con Nicole Murgia, Massimo De Santis
regia Juan Diego Puerta Lopez
Al centro della pièce due fratelli in eterno conflitto per la recente morte del padre, nell’impossibilità di vivere senza dispute e aggressioni in un’atmosfera quotidiana fatta di litigi e piccole vendette. Uno dei fratelli pensa solo a marcare con la sua iniziale tutto quello che c’è in casa per sottolineare al fratello le sue proprietà, a cominciare dalla sua collezione di statuine religiose fino alla stufa a legna di cui ne controlla l’uso. L’altro pensa solo a scroccare cibo partecipando ai funerali solo per i buffet o, meglio ancora, facendo dispetto al fratello mangiando i suo pacchetti di patatine. Frequentatore assiduo della casa è il giovane prete locale, fragile, debole, che beve come una spugna, spesso in compagnia dei due fratelli, di cui cerca invano di appianare la relazione avendo paura che le loro piccole liti finiscano in una strage insanguinata e irreparabile, ma i suoi consigli non saranno mai ascoltati. L’unica figura femminile in mezzo a questo sfacelo è una giovane ragazza, che fa il corriere del villaggio vendendo whisky a domicilio. È lei che, tentando di confortare il prete turbato, gioca con una miscela toccante di ingenuità e di malizia celando un interesse nascosto, ma il prete ormai riconosce il suo fallimento: non essere riuscito a portare avanti la sua missione, dare forza e speranza fra i suoi parrocchiani. Travolto dalla sua depressione compierà un gesto estremo…
dal 12 al 17 febbraio 2013
Fondazione Salerno Contemporanea – Teatro Stabile d’Innovazione
FERDINANDO
di Annibale Ruccello
con Nino Bruno, Arturo Cirillo, Monica Piseddu, Sabrina Scuccimarra
regia Arturo Cirillo
Capolavoro della drammaturgia di Annibale Ruccello, Ferdinando è giudicato uno degli spettacoli più significativi della drammaturgia novecentesca. Con questo nuovo allestimento, Arturo Cirillo è al suo terzo incontro col drammaturgo stabiese, dopo le fortunate prove de Le cinque rose di Jennifer e L’ereditiera (Premio Ubu a entrambi gli spettacoli).
Agosto 1870: il Regno delle Due Sicilie è caduto e la baronessa borbonica Donna Clotilde, nella sua villa vesuviana, si è “ammalata” di disprezzo per il re sabaudo e per l’Italia piccolo-borghese nata dalla recente unificazione. A fare da infermiera all’ipocondriaca nobildonna è Gesualda, cugina povera e inacidita dal nubilato, ma segreta amante di Don Catellino, prete corrotto. A sconvolgere l’equilibrio domestico sarà Ferdinando, sedicenne dalla bellezza efebica, che getterà la casa nello scompiglio, riaccendendo passioni sopite e smascherando vecchi delitti.
dal 21 febbraio al 3 marzo 2013
Abalone Production/Casa degli Alfieri
GABER, IO E LE COSE
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
con Maria Laura Baccarini (voce) e Régis Huby (violino)
da un’idea di Maria Laura Baccarini e Elena Torre
regia Maria Laura Baccarini e Elena Bono
si ringrazia la Fondazione Giorgio Gaber
Il concerto/spettacolo Gaber, io e le cose nasce dalla volontà di rendere omaggio a Giorgio Gaber, e di fare conoscere il suo personalissimo e sempre attuale modo di interpretare la realtà. Gaber e Luporini, infatti, con il teatro canzone hanno saputo raccontare storie universali, attraverso una costante e spietata analisi del sentire. Questo viaggio personale nell’immensa produzione di Gaber vuole partire dall’uomo: indagando i rapporti con la famiglia e con lo stato, i legami con se stessi e con le cose, le relazioni con l’altro sesso e con l’amore.
dal 12 al 17 marzo 2013
TieffeTeatro
AGNES BROWNE
liberamente ispirato ai romanzi di Brendan O’Carroll
con Lucia Vasini
Agnes Browne, trentaquattro anni, bella, proletaria, simpatia irresistibile. Ha un banco di frutta e verdura al mercato del Jarro, turbolento quartiere popolare di Dublino, sette figli come sette gocce di mercurio e un’autentica venerazione per Cliff Richard. Purtroppo ha anche un marito che lascia i suoi guadagni agli allibratori, per poi rifarsi con lei a suon di ceffoni. Ogni mattina Agnes esce di casa alle cinque per incontrare l’amica Marion e iniziare insieme la giornata in allegria. Ogni venerdì gioca a bingo, per poi finire al pub di fronte a una pinta di birra e a un bicchiere di sidro. Non ha una gran vita, a parte le risate con Marion e le altre, al mercato. Finché, un bel giorno, Rosso Browne muore, lei rimane sola e comincia a godersi davvero l’esistenza. E l’inizio di un carosello di vicende esilaranti, in coppia con Marion, autentico genio comico. Insomma, senza quel treppiede del marito attorno la nostra Agnes pare tornata la ragazza dublinese che è stata – tanto che non manca uno spasimante, un affascinante bell’imbusto francese ignaro degli equivoci della lingua inglese. Intanto la vita continua, nella Dublino di fine anni settanta, tra gioie e dolori, un colpo basso della sorte e un girotondo di risate con Marion, i figli che crescono e, in testa, un sogno che sembra irrealizzabile.
Ma Dublino è anche carica di suoni, voci e di una irresistibile umanità che questa versione teatrale della saga del geniale Brendan O’Carroll prova a restituire con l’appassionata duttilità trasformista di Lucia Vasini, impegnata in tanti racconti trasversali per delineare una delle figure più tenere e comiche della letteratura degli ultimi anni.
dal 21 al 23 marzo 2013
Màlbeck Teatro/La Compagnia della Luna
UNA CENA ARMENA
di Paola Ponti
consulenza Sonya Orfalian
con Danilo Nigrelli e Rosa Diletta Rossi
regia Danilo Nigrelli
Può lo sterminio di un popolo non lasciare traccia? Può, una volta stabilita la veridicità dell’accaduto, non averne il riconoscimento unanime? Può, un evento simile, essere interiorizzato e perdonato? Una cena armena è la volontà di affrontare, raccontare e superare una grande tragedia della portata dei più noti stermini che, purtroppo, hanno fatto storia, attraverso gli occhi di due generazioni a confronto e le rispettive tradizioni culinarie.
dal 12 al 21 aprile 2013
TieffeTeatro/Centro Teatrale MaMiMò
OTELLO
Ancora un tango… ed è l’ultimo
di William Shakespeare
con Sara Bellodi, Cecilia Di Donato, Giusto Cucchiarini, Marco Maccieri, Luca Mammoli, Giovanni Rossi e i tangueros di Otello
adattamento e regia Massimo Navone
La milonga con il suo linguaggio particolare, fatto di sguardi, piccoli gesti, attese, che creano intorno alla danza un rituale misterioso e seduttivo. Il tango colpisce per la qualità ossessiva della tensione che si instaura nella coppia, per quella sensazione di ineluttabile necessità reciproca, d’impossibilità di distacco. In questa dimensione emotiva di densa e scura vitalità, vedo radicarsi molto bene i temi e la patologia della vicenda shakespeariana, famosa nell’immaginario popolare come “dramma della gelosia”, ma meglio definibile come “dramma dell’invidia”. È questo infatti il sentimento velenoso che accende ed alimenta il motore della tragedia. E mentre lo spettatore è costretto ad essere complice suo malgrado della macchinazione, il rito del tango prosegue implacabile, scandisce col suo ritmo i movimenti della trama, crea una scenografia umana che trasforma lo spazio e amplifica gli scarti emotivi.
Massimo Navone
dal 3 al 19 maggio 2013
TieffeTeatro
BENNI SUITE
da Stefano Benni
con Marcella Formenti e Nicola Stravalaci (il resto del cast in via di definizione)
drammaturgia e regia Emilio Russo
Benni Suite nasce dal lavoro iniziato da Tieffe (nella stagione Vado al MIL 2012) con gli spettacoli La Misteriosa scomparsa di W e Jack – la storia di Jack Manosola e altri blues, due testi di Benni nati per il teatro. Ma la comicità paradossale di questo autore ci ha conquistato a tal punto da voler approfondire il lavoro traendo spunto dall’intera opera di Benni – o quasi – per costruire un unico spettacolo, omaggio ai suoi trentacinque anni di parole sempre al limite del paradosso.
dal 28 maggio al 16 giugno 2013
TieffeTeatro/AstiTeatro
ALL’OMBRA DELL’ULTIMO SOLE
Parole e musica per Fabrizio De André
di Massimo Cotto
con Chiara Buratti, Daniele Gaggianesi, Francesca Gemma, Vanessa Korn, Silvia Giulia Mendola, Alberto Onofrietti, Valeria Perdonò, Simone Poncino, Francesco Visconti, Zibba, Fabio Zulli
arrangiamenti e direzione musicale Alessandro Nidi
consulenza musicale Marianna Storelli
regia Emilio Russo
con il patrocinio morale della Fondazione De André Onlus
Lo spettacolo è un racconto musicale basato sulle canzoni, le storie e i personaggi raccontati da Fabrizio De André. Un musical anomalo, sulla nostra storia recente, su quegli anni ‘70 caratterizzati da profonde trasformazioni e contraddizioni, ma già anni “mitici” per le generazioni successive.
Protagonista della storia è un gruppo di giovani che vive un momento storico di grandi speranze e di gravi conseguenze: è il 1975 e i ragazzi decidono di aprire un bar in un magazzino dietro Via del Campo, dove fare musica e parlare di rivoluzione. Il locale, diventa luogo di ritrovo di giovani, ma le cose non vanno nel verso giusto e anche se il “sogno” sembra vicino, la strada per il cambiamento è ancora lunga…
All’ombra dell’ultimo sole è un musical sul mondo di Faber, la cui musica non solo segna il ritmo dello spettacolo, ma dà anche il nome ai protagonisti del racconto (da Bocca di Rosa a Nancy, da Michè a Pasquale Cafiero) e permea le atmosfere dei carruggi di una Genova immaginaria illuminata dalle luci del bar “La cattiva strada” fino ai fuochi della rivolta nel carcere scandita dal ritmo della “Canzone del Maggio”.
BIGLIETTERIA
Teatro Menotti, via Ciro Menotti, 11 Milano
tel. 02 36592544 – biglietteria@tieffeteatro.it
www.tieffeteatro.it
PREZZI
Intero: 24,00 euro *
L’acquisto di un biglietto intero dà diritto allo sconto di 6,00 euro sull’acquisto di un biglietto per un successivo spettacolo. Lo sconto è stampato sul retro del biglietto, da esibire alla cassa.
Ridotto convenzioni: 18,00 euro *
Ridotto under/over: 12,00 euro *
Giovani fino ai 20 anni, adulti oltre i 60 anni.
Scuole: 8,00 euro
Abbonamento a 2 spettacoli 14 euro
Abbonamento a 3 spettacoli 18 euro
* prevendita 1,50 euro