VENERDI 24 E SABATO 25 AGOSTO
PIAZZA SANTA MARIA
ORE 21.30 / 22.15 / 23.00/ 23.45
UnitàC1 Visual Environment.
VIDEO MAPPING
Videoproiezione architetturale sulla facciata
della Cattedrale di S. Maria.
Unità C1 nasce dall’incontro di qualificate e specifiche professionalità operanti nel settore delle Performing Arts. Le esperienze professionali di Visual Design, Scenografia, Light Design, Grafica e Videografica, Videoproiezioni Architetturali, Performance ed Installazioni Interattive, VJSet, Cinema e Broadcasting, si sono integrate nella coscienza che la sinergia produce un insieme speciale la cui forza di approccio alle produzioni creative rende il risultato superiore alla semplice somma delle specifiche competenze. Ciò ha fatto di Unità C1 una formazione unica nel panorama delle produzioni visuali e tecnologiche, producendo un team di lavoro dalle ampie e molteplici potenzialità.
Progettazione e realizzazione di set visivi e sistemi virtuali per opere teatrali e spettacoli dal vivo, eventi, istallazioni, mostre: il risultato è stata una rapida ascesa verso operazioni culturali di alto livello creativo e tecnico con risultati apprezzati e ampiamente riconosciuti.
Nel contesto delle produzioni creative che necessitano di una integrazione-interazione tecnologica, Unità C1 si muove agevolmente, con una naturale inclinazione che le deriva dalla sua natura ipermediale, dal suo applicare costantemente innovazione e ricerca. www.unitac1.com
dalle ORE 16.00
Terrazza delle ExSacramentine
Via F. Petrarca
ULTRASOUND present
2wins
Riccardo e Leonardo Bonanni in arte CYCLOPS nascono a Colleferro (RM) il 10 giugno 1989.
Fin da piccoli grazie al padre musicista ascoltano molti generi musicali, che variano dalla musica classica al rock.
All’età di 12 anni la loro passione per la musica li porta a conoscere nuove sonorità tra cui la musica elettronica che li travolge a tal punto da non lasciare spazio ad altro.
Nel 2005 realizzano le loro prime produzioni seguiti da altri Dj producer e cominciano a frequentare assiduamente i migliori dance floor del centro Italia, entrano così a far parte dell’organizzazione “Circus Music”, qui conoscono i Dj Silvio Isola e Roberto di Fiore che li fanno crescere musicalmente.
Si esibiscono in vari eventi e festival come “Extrimlanza” al fianco di Manuel Vaquero (Spain) e Kadosh Knight (Binari guis), “Summer Breeze”, “WeCanDance” con Dan Ghenacia (Freak N’CHIC), Ernesto Ferreyra (Cadenza), Guido Schneider (Poker Flat) e Andrè Galluzzi (Cocoon), “Visionare” con Nina Kraviz e Francesco Tristano “World wild underground” con i Flashmob “Geometric” con Sasha Carassi
“Mytologhy” con Paco Osuna “UltraSound Night” con Alex Dolby “Mytologhy” con Marc Houle .
Nel 2010 insieme ai loro amici Fabrizio Bonelli, Francesco Iannucci e Nicola Gagliarducci, fondano l’organizzazione “ULTRAsound” con la quale creano numerosi eventi.
Nell’Aprile del 2011 conoscono Massimo Moccia Dj producer e proprietario dell’etichetta discografica RADIOACTIVA RECORDS con la quale tutt’ora lavorano.
info music:
TECH – HOUSE:
La tech-house come dice la definizione stessa è la fusione di due generi differenti, la techno da una parte e la house dall’altra.
Il genere che ne deriva è una techno più ammorbidita, e sonorità mutuate spesso dalla corrente deep house. Mantiene comunque una struttura essenziale, con figure ritmiche elaborate e arrangiamenti estremamente scarni, puntando nella maggior parte dei casi a una raffinata modellazione dei suoni, ottenuta attraverso sinetizzatori e software
ORE 23.00
TERRAZZO DELLE EX SACRAMENTINE
Via F. Petrarca
in concerto
ACRE
Acre è un trio di improvvisazione che lavora su forme, figure e luoghi della musica e dell’ascolto. Il suono del gruppo è costituito da alcune riconoscibili influenze musicali e dal modo in cui queste vengono messe in gioco e lasciate “interferire” : la matrice jazzistica della pratica improvvisativa, l’elaborazione in tempo reale dei suoni sintetici, la ricerca timbrica e gestuale mutuata dalla musica “colta” occidentale. Attraverso queste coordinate di riferimento il “libero gioco” del gruppo resta sempre aperto a nuove modulazioni e configurazioni. Uno degli obiettivi del gruppo è quello di lavorare su una dimensione unitaria del suono che sia in grado di fondere e amalgamare i timbri dei differenti strumenti (laptop, chitarra,batteria) in una nuova sintesi rendendo indistinguibili le loro singole “voci”: la fonte dei suoni resta sempre dubbia e incerta quando si cerca di isolarla dal “gomitolo” dentro cui è intrecciata.
Acre è un flusso di musica (in)costante.
Movimento digitale, elettrico, acustico, si scontrano
formando un momento unico ed irripetibile.
Acre è un virus sonico che sussulta sotto pelle
ed attinge la sua linfa dal passato e dal presente.
Nell’imprevisto… tutto si ri-crea
componenti del gruppo:
Ermanno Baron – batteria, oggetti
Gino Maria Boschi – chitarra, effetti
Marco Bonini – laptop, theremin
SABATO 25 AGOSTO
PIAZZA SANTA MARIA
ORE 21.30 / 22.15 / 23.00/ 23.45
UnitàC1 Visual Environment.
VIDEO MAPPING
Videoproiezione architetturale sulla facciata
della Cattedrale di S. Maria.
EX CHIESA DI SAN MICHELE
in Via F. Petrarca
ORE 21.00/ 23.00
FUOCOFATUO
Suite A – Una Collezione Organizzata di Oggetti
di e con Mirto Baliani e Marco Parollo
Mirto Baliani
Ideazione/Composizione/luci/Sound design
Marco Parollo
Sviluppo sistema piastre/Costruzioni/Sound design
Durata – 40′
FUOCOFATUO è un concerto senza musicisti in carne e ossa.
L’evento sonoro non avviene mediante strumenti classici né attraverso generatori di suono e campionatori.
Le sonorità che danno vita alla partitura di questo particolare concerto
vengono generate da alcuni oggetti messi in una condizione di instabilità fisica.
L’energia che genera questo stato di instabilità è il calore.
Il 25 agosto si potrà ascoltare Suite A – Una Collezione Organizzata di Oggetti prima tappa del progetto FUOCOFATUO ideato da Mirto Baliani insieme a Marco Parollo.
Un concerto spettacolo a partire da oggetti di uso comune, dove ogni cosa viene generata dalla forza del calore, addomesticata in una partitura.
Un Concerto per immagini e suoni intorno a quattro piastre di calore, per vivere nella penombra della chiesa di San Michele, un’esperienza d’ascolto e di visioni.
Prenotazione consigliata
tel. 333 6279043
dalle ORE 19.00
TERRAZZO DELLE EX SACRAMENTINE
in Via F. Petrarca
DJSET a cura di DUST e
KIBU
FèSTA A SEGNI
7 E 8 SETTEMBRE 2012
Il 7 e 8 settembre a Segni, nell’ambito di ContemporaneaTEATRO 2012, i quattro nuclei artistici emiliano-romagnoli che animano la neonata cooperativa E, ErosAntEros, Fanny & Alexander, gruppo nanou e Menoventi, (in questa occasione specifica in collaborazione con Letizia Renzini) si presentano con alcune delle loro più recenti produzioni teatrali. Questo progetto speciale pensato per Segni in collaborazione con Nicola Fagnani, e che in una prima occasione era stato realizzato in forma espansa a Ravenna nel mese di maggio, prende il nome di FèSTA, titolo che mette l’accento sulla lettera simbolo della cooperativa, una E che dà conto dell’idea di congiunzione e della condivisione di sapienze e di competenze poetiche, tecniche e organizzative che in questa nuova realtà confluiscono.
www.e-production.org
VENERDI 7 SETTEMBRE
ORE 18.00 SALA DEL CENTRO SOCIOCULTURALE
Via Traiana, 1
INCONTRO
Contagio mnestico
Tra ErosAntEros e Antonella Sbrilli
Introduce Silvia Mei
Accanto allo spettacolo, ErosAntEros propone un momento pubblico di confronto e approfondimento. L’incontro è parte dei Contagi mnestici, un percorso di contaminazioni sul tema della ninfa ideato in collaborazione con Silvia Mei (ricercatrice presso l’Università di Pisa e curatrice indipendente), al quale partecipa in quest’occasione Antonella Sbrilli, docente di Storia dell’Arte presso La Sapienza di Roma.
I Contagi mnestici, sono un tracciato di incontri, mediante i quali ErosAntEros desidera esporre ed ampliare il proprio immaginario ninfale, attraverso il dialogo con delle figure che sente vicine al proprio percorso artistico, e a cui chiede di collaborare attivamente per generare aperture e contaminazioni.
Per fare ciò, la compagnia espone le immagini che più significativamente hanno nutrito la creazione di Nympha, mane!, all’interno di un dispositivo (mappa – atlante) capace di accogliere testi, immagini, materiali audio e video di diversa provenienza in un unico spazio neutro navigabile in diretta dagli interlocutori.
CAPANNO DELLA CASTANICOLTURA
di Via Roccamassima
ORE 20.30
MENOVENTI
Perdere la faccia [recensione]
UNA QUESTIONE DI PROSPETTIVA
Presentazione del Cortometraggio e incontro con il pubblico
Di: Menoventi – Daniele Ciprì
Regia: Daniele Ciprì
Con: Consuelo Battiston, Alessandro Miele, Rita Felicetti.
Soggetto e sceneggiatura: Consuelo Battiston, Gianni Farina, Alessandro Miele
Fotografia: Daniele Ciprì
Montaggio: Gianni Farina
Immagine di Nicola Samorì
Coproduzione Menoventi e Santarcangelo 41
Accordo GECO 2 Giovani Evoluti e Consapevoli – Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù – Regione Emilia-Romagna in collaborazione con Emilia-Romagna Teatro Fondazione.
Con il sostegno dellla Banca di Romagna
Con il patrocinio del Comune di Faenza
Il fatto è che ad un certo punto la tirannia della prospettiva ci isola.
Noi umani, s’intende.
Magari i personaggi di un film vivono in un altro modo, magari loro non sono prigionieri di un determinato punto di vista.
Del resto, la loro vita è una finzione dichiarata.
Noi invece non potremmo proferire parola senza mentire; quella stramaledetta inquadratura sul mondo che chiamiamo percezione ci obbliga alla solitudine ed alla menzogna. Però…
Forse si potrebbe tentare di raggirare il raggiro inquadrando l’inquadratura e trasformando così la finzione quotidiana in truffa sottile.
In questo modo, almeno, la menzogna si farebbe esplicita, pulita, bianca come lo schermo del cinema.
Proprio questa ricerca di sincerità è la causa generatrice dell’avventura che coinvolge le tre figure principali del cortometraggio, interpretate da attori-cavie che fanno i conti con una regia spietata ed ipnotica, ma allo stesso tempo anche fantastica ed ironica.
Illusioni di ogni genere fanno parte del cammino dei protagonisti, strani esseri che nell’autismo troveranno la purificazione e nell’obbedienza l’unica strada percorribile per raggiungere una verità altrimenti inconcepibile.
Perdere il ruolo per consunzione, gettare la maschera come si getterebbe la spugna, perdere l’identità, perdere il senno, perdere tutto.
www.menoventi.com
Fanny & Alexander
ORE 22.00
INCONTRO con il PUBBLICO
INTRODUZIONE ALLO SPETTACOLO DISCORSO GRIGIO
ORE 22.45
FANNY & ALEXANDER
Discorso Grigio
produzione Fanny & Alexander
ideazione Luigi de Angelis e Chiara Lagani
drammaturgia Chiara Lagani
progetto sonoro The Mad Stork
regia Luigi de Angelis
con Marco Cavalcoli
annunciatrice Chiara Laganiregistrazioni Marco Parollo
abito di scena Tagiuri Abbigliamento
oggetti di scena Simonetta Venturini
maschera Nicola Fagnani
promozione e ufficio stampa Marco Molduzzi e Filomena Volpe
logistica Fabio Sbaraglia
amministrazione Marco Cavalcoli e Debora Pazienza
“Secondo l’agenzia di stampa ufficiale il Presidente si rivolgerà alla Nazione. Non è certo la prima volta, nella Storia, che un Presidente parla a un Paese. Ecco. Il Presidente parlerà. Cosa c’è di strano? Che accadrà? Chi saprà riconoscer la sua voce capirà.”
Terza tappa, dopo il radiodramma “Alla Nazione” andato in onda su Rai Radio3 il 26 novembre 2011, di un lungo progetto teatrale di Fanny & Alexander dedicato ai discorsi rivolti a una comunità, “Discorso Grigio” esplora le forme e le retoriche degli interventi politici ufficiali. Giocando con i luoghi comuni dell’oratoria politica ed esaltando le potenzialità di una parola calata in una drammaturgia intrecciata e volutamente sorprendente, Marco Cavalcoli, già virtuoso interprete del ventriloquo Mago di Oz, incarna qui in chiave concertistica un misterioso Presidente alle prese, tra i tanti riverberi passati e presenti di una memoria storica incancellabile, con un importante discorso inaugurale da pronunciare alla Nazione.
A marzo 2012 ha debuttato “Discorso Alla Nazione” studio per “Discorso Grigio”.
Il progetto sui Discorsi comprende sei spettacoli-monologhi nei prossimi 3 anni e oltre a Marco Cavalcoli, coinvolge le attrici Chiara Lagani, Francesca Mazza e Sonia Bergamasco e gli attori Lorenzo Gleijeses e Fabrizio Gifuni
SABATO 8 SETTEMBRE ORE 20.00, 20.15, 21.45
gruppo nanou / Letizia Renzini
Interno
(video, durata 12 minuti)
concept: gruppo nanou e Letizia Renzini
soggetto: Letizia Renzini
con: Rhuena Bracci
suono: Roberto Rettura
produzione: nanou ass. cult.
realizzato con il sostegno di: Fondazione Fabbrica Europa, Galleria Ninapì
Il lavoro trae ispirazione formale dagli studi teorici del regista sovietico S. M. Ejzenštejn sulla forma cinematografica e ne esaspera la teoria dell’inquadratura perfetta per asservirla al racconto dei mutamenti dell’inconscio.
Un’inquadratura che presuppone – certo – un fuoricampo ma che tutto già racchiude in sé, estinguendo così la sete del montaggio, della progressione, della conseguenza.
Interno racconta il ritrarsi fino alla cancellazione del gesto autoconcluso, racconta del corpo sordo e della sua entropia.
Interno racconta di una negazione alla relazione, esasperata a tal punto da vincere il richiamo della natura.
Una finestra ci sarebbe…
Interno è l’epifania dell’inconscio squallido.
Esperire lo spazio, l’immagine simbolica, la relazione con il sé che subordina la percezione del mondo sono alcuni dei punti in comune nei percorsi artistici di Letizia Renzini e gruppo nanou. Da questi punti in comune è nata la collaborazione.
Qui si osserva lo straniamento che segue il disvelamento di un inconscio schiacciato, chiuso, bidimensionale. Senza uscita e senza profondità. Senza ragione e senza relazione.
SABATO 8 SETTEMBRE
CAPANNO DELLA CASTANICOLTURA
di Via Roccamassima
ORE 21.00
Nympha, mane!
ideazione, regia, drammaturgia, spazio, luci, video: Davide Sacco e Agata Tomsic
testi: Agata Tomsic
music design: Davide Sacco
voci e presenze: Davide Sacco e Agata Tomsic
costumi e sartoria: Laura Dondoli
produzione: E / ErosAntEros
con il sostegno di: Armunia, Drammatico Vegetale / Ravenna Teatro, Fanny & Alexander
ErosAntEros presenta la sua più recente produzione Nympha, mane!, un lavoro che nasce dalle suggestioni filosofiche e mitologiche sul tema della ninfa, in relazione all’uomo e al suo rapporto con le immagini, qui svelata come figura onirica, in perenne movimento, che si manifesta a un soggetto contemplante in un luogo al limite tra la dimensione del sogno e della veglia, dell’allucinazione e della follia.
Nympha è immagine. Appare di rado. A chi si presta a cercarla.
Nympha è riflesso. Specchio. Altra parte della realtà. Al di là di una soglia. Che non si può varcare.
Nympha è allucinazione. Ricordo antico. Vero o soltanto immaginato. Che ci viene a cercare.
Nympha è sogno. Perverso, agognato. Reiterato. Malattia di un ossesso.
Nympha è doppio. Luce, ombra. Peculiare follia.
Nympha è fantasma. Presenza-assenza. Impalpabile. Astratta.
Nympha è frammento. Senza luogo, né tempo. Percepibile per sospensione.
Nympha è movimento. Inafferrabile. Appena imprimibile sulla retina di chi la guarda.
Nympha è conoscenza. Quieta. Incanto che incanta. Terribile.
“Come gli spiriti elementari di Paracelso, le immagini hanno bisogno, per essere veramente vive, che un soggetto, assumendole, si unisca a loro; ma in questo incontro – come nell’unione con la ninfa-ondina – è insito un rischio mortale. Nel corso della tradizione storica, infatti, le immagini si cristallizzano e trasformano in spettri, di cui gli uomini diventano schiavi e da cui sempre di nuovo occorre liberarli.” (Giorgio Agamben)
www.erosanteros.org
ORE 22.15
Fanny & Alexander
Him, if the wizard is a wizard you will see…
produzione E / Fanny & Alexander
con Marco Cavalcoli
drammaturgia Chiara Lagani
regia Luigi de Angelis
promozione Valentina Ciampi e Marco Molduzzi ufficio stampa Marco Molduzzi
logistica Sergio Carioli amministrazione Marco Cavalcoli
«E la voce?». Chiese la bambina. «Oh, io sono ventriloquo», disse lʼomino, «e posso fare uscire il suono della mia voce da dove voglio; per questo hai creduto che venisse fuori dalla testa. E adesso vi mostrerò le altre cose che ho adoperato per ingannarvi…»
F. L. Baum, Il Meraviglioso Mago di Oz
Malgrado la durezza e la crudeltà che mi è sembrato di vedere nel suo viso, ho avuto lʼimpressione che davanti a me ci fosse un uomo di cui ci si poteva fidare, una volta che avesse dato la sua parola.
Dal discorso di N. Chamberlain alla Camera dei Comuni, 28 settembre 1938
Forse delle immagini mi affascina proprio la possibilità di non controllarle mai fino in fondo. Non so esattamente perché, ma mi sembra sempre che le immagini non appartengano mai a nessuno e che invece siano lì, a disposizione di tutti.
Maurizio Cattelan, Lectio magistralis
Al termine della sua famosa storia Dorothy giunge a Oz e, in procinto di essere esaudita, scopre che il suo mago è un falso mago e un vero artista: un ventriloquo, esperto dʼaria e mongolfiere, di illusioni e altre cose inesistenti. Le alterne sembianze del mago – la grande testa, la bella dama, la bestia feroce – si rivelano fittizie e mendaci. Ma erano davvero un inganno?
Se si volesse dar un volto a questo mago, concedere unʼapparenza istantanea al suo smascheramento, forse più cheunʼimmagine occorrerebbe una lacuna, una traccia, un lembo del suo possibile e misterioso aspetto. Questʼistantanea, però, sarebbe lunga quanto la storia che lʼha prodotta, o che dallʼimmagine si è generata, lunga quanto il racconto intero che le è sigillo e che lei sigilla. Il Mago, protagonista indiscusso della storia, artefice dellʼinganno e della realtà dellʼopera, ne è forse il primo e solo committente: inginocchiato, crudele e devoto, esile figurina desunta dalle pale di un altare barocco, spettro tridimensionale rubato alla storia o alla storia dellʼarte, statuetta ambigua sottratta a un più maestoso, ma invisibile, monumento civile.
ORE 00.00
MAMAVEGAS
I Mamavegas nascono fra le pareti di legno di una casa di montagna, a Sud. Ascoltano le storie che racconta il bosco e ne scrivono la colonna sonora immaginaria. Si spostano in città e assimilandone il ritmo e i suoni, diventano quel che sono adesso. Le loro canzoni sono costruzioni imprevedibili di stili, generi, rimandi a diversi background musicali. Scritte a sei teste e tredici mani (la mano in più non è stata ancora identificata), parlano attraverso la forma canzone del pop più ricercato, riuscendo a far convivere l’elettronica con le chitarre acustiche, i sintetizzatori con gli archi e gli strumenti a fiato. La coralità che li contraddistingue la si ritrova sul palco: tutti suonano tutto, i canti diventano cori, i loro live sono esperienze uniche e coinvolgenti.
I Mamavegas sono un collettivo formato da sei musicisti provenienti dalle più disparate esperienze (jazz, musica elettronica, produzioni, colonne sonore), e vivono a Roma. Dopo due Ep usciti per l’etichetta 42 Records, This is the day… I see e Icon Land, apprezzati da pubblico e critica, arrivano al loro primo disco di inediti, in uscita ad Ottobre sempre per 42 Records: “Hymn for the bad things”.
Gli undici brani che compongono l’album sono legati da un unico concept. L’idea è quella di guardare a temi universalmente riconosciuti come positivi (tra cui l’amore, il successo, la bellezza, la speranza), proponendoli da un punto di vista inusuale. Una lente al negativo che ha l’intento di esorcizzare le paure insite in ciascuna di queste esperienze. Canzoni come “Tales from 1946 (Love)” che ruota intorno agli aspetti ossessivi e totalizzanti di un amore, “Black Fire (Trust)” sulla fiducia riposta nel prossimo, che messa alla prova dai grandi cambiamenti della vita, brucia in un fuoco scuro e svanisce, e “Mean and proud (Beauty)” che racconta del conflitto di un corpo che cresce e pur trovandosi a fiorire, perde la sua innocenza.
Registrato all’Igloo Audio Factory di Budrio di Correggio e al White Lodge studio di Roma, masterizzato da Andrea Suriani all’Alpha Dept. di Bologna, vanta il missaggio e la produzione artistica di Giacomo Fiorenza.