“In uno spazio completamente bianco se ne stanno i tre coreografi/danzatori, immobili come manichini nell’ultima vetrina della Benetton, o – dato il taglio vintage che caratterizza il loro abbigliamento – in uno dei cataloghi dell’American Apparel. Arancione e verde, celeste e rosa, viola e giallo sono i colori delle magliette e dei Jeans che i tre abbinano a perfezione con un orologio di gomma e delle scarpe in stile Superga dai colori fluo. La scena è patina, superficie Pop (di un Pop scivolato via dalle mani di Andy Warhol in forma di Brillo Box e recuperato con nuovissima autoironia e leggerezza nella bottiglietta dello Spic & Span), la copertina di un Cosmopolitan sulla quale i corpi dei danzatori scivolano in pose impersonali e senza anima.” Così Matteo Antonaci parla dello spettacolo di Francesca Foscarini, Giorgia Nardin e Marco D’Agostin nella sua personale cronaca di una serata a Teatri di Vetro 2012. Proprio in quella serata, accanto alla platea, lontano da occhi indiscreti, era appostata Futura, ecco alcuni scatti inediti. Leggi anche la recensione di Simone Nebbia
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