«L’Italia con gli occhi aperti nella notte triste. Viva l’Italia, l’Italia che resiste». Se poco più di un mese fa avevamo aperto i Consigli con un verso di una canzone di Lucio Dalla, stavolta tocca al buon Francesco De Gregori. No, state tranquilli. Potete anche evitare di aprire una scheda per andare a verificare la morte del cantautore romano. Vi assicuro che è vivo e sta bene. Citiamo questo brano perché, se in Lettonia si festeggiano due diverse indipendenze, solo una volta l’anno al nostro paese è concesso di ricordare una liberazione. Se e da che cosa ci si sia liberati è ancora tutto da stabilire, ché ultimamente risulta sempre più difficile distinguere la padella dalla brace. Di certo c’è che, ancor prima delle stelle e delle strisce vanno ringraziati i partigiani, coloro che, appunto, hanno fatto la Resistenza. Curioso che, in fisica, la resistenza sia l’unità di misura per una tendenza a “opporsi”. Come se per natura la vocazione delle masse stesse innanzitutto nell’essere “contro”, siano esse viventi o non viventi.
Proviamo allora a immaginare gli eventi teatrali di questa settimana come l’accendersi di tante piccole e meno piccole sommosse, a partire dal Sud su fino a Milano, la cui liberazione avvenuta il 25 aprile 1945 viene festeggiata, quest’anno per la sessantasettesima volta.
Peccato non ci giungano notizie di un teatro aperto a Cassibile, la piccola frazione di Siracusa dove l’8 settembre 1943 il cosidetto armistizio corto sanciva la resa incondizionata dell’Italia agli Alleati, aprendo le porte alla Resistenza antifascista. Ma ci sembra giusto comunque cominciare dalla Sicilia, dove nella stessa provincia, a Noto, arriva l’Accademia degli Artefatti di Spara, trova il tesoro, ripeti di Ravenhill (episodi Le Troiane e Mikado) al Teatro Vittorio Emanuele; Messina invita Leo Muscato per Tutto su mia madre e a Palermo scoppiano le prime agitazioni: Opera_di_Polvere e il Collettivo Pirate Jenny presentano al Teatro Libero ID Identity Code. Al Nuovo di Montevergini si riunisce un comitato che il 27 aprile discuterà il tema de I luoghi e gli strumenti del contemporaneo in Sicilia, tutto sommato una Resistenza anche quella e al Metropolitan di Catania passa la danza spettacolare di Meraviglia.
È a Roma che, la sera stessa dell’8 settembre, Ivanoe Bonomi, Alessandro Casati, Alcide De Gasperi, Mauro Scoccimarro, Pietro Nenni e Ugo La Malfa danno vita al Comitato di Liberazione Nazionale. Qui oggi continua al Teatro Argot il Raep di Santopietro e Panici, al Nuovo Colosseo un progetto di Graziano Graziani va a risfogliare i grandi racconti di fantascienza targati Urania e al Palladium è il turno di Ricci/Forte, con Grimmless e Macadamia Nut Brittle – almeno il secondo, nel bene o nel male, andrebbe visto. Fabio M. Franceschelli porta il secondo studio del suo XXX Pasolini al Defrag ed è dedicato allo stesso scrittore anche il recital di Cosimo Cinieri Pier Paolo, poeta delle ceneri. La Riunione di Condominio organizza qualche azione di guerriglia con Nano Egidio, una storia vera di Marco Ceccotti e Imprecario di un’attrice quasi triste di Patty Olgiati; ci attendono poi Salvataggio, il capitolo conclusivo di The Coast of Utopia all’Argentina e Una cena armena di Danilo Nigrelli all’India. Alla Sala Uno Difesa di dama è sia uno spettacolo che un incontro sulla violenza sulle donne, mentre ci piacerebbe andare a scoprire un altro luogo potenzialmente strategico, il Teatro della Dodicesima, che propone Voci-Medea, da Christa Wolf della Compagnia Aleph. In questa sorta di “settimana della memoria”, vale la pena ascoltare dalla regia di Andrea Murchio la storia di Irene Nemirovsky ne Il ballo di Irene, prima di valutare l’opzione Comprami di Valentina Scocca al Furio Camillo, quartiere che tanti rastrellamenti nazisti aveva visto nei tre anni di Resistenza armata. La storia della località Marina di Melilli, evacuata per il troppo inquinamento ambientale, è raccontata da Un uomo qualunque al Teatro Lo Spazio; al Teatro delle Palline c’è Cicuore, ci vuol cuore a rimanere, ma anche la Casa delle Culture, che sembra risorgere un po’, attira con Frida Suite di Isabel De Lorenzo e, oltre alle 12 donne in scena con The Women di Claire Boothe Luce diretto al Teatro dell’Angelo da Carlotta Corradi, c’è modo di vedere, in maratona, i cinque episodi di Satyricon al Vascello, per chi non preferisce il Music Hall di Lagarce all’Auditorium Radio Tre.
Dalle parti di Pistoia Non lontano da dove Pippo Ducceschi guidava le sue brigate, il Funaro ospita lo spettacolo del clown Jos Houben L’art du rire; passando per Sesto Fiorentino a vedere il Maskarad di Karpov e per Sarebbe comico se non fosse tragico di Gogmagog al Krypton di Scandicci, seguiamo poi la Divisione Garibaldi “Arno” fino alle colline di Firenze: alla Pergola c’è Il gioco dell’amore e del caso di Maccarinelli e al Teatro di Rifredi un double bill, La passione secondo Shen Te di Nifosì/Pasello e Circo Gulliver di Pedullà/Boldrini. È sempre la “Arno” a pattugliare Arezzo, allora al Moderno di Agliana vediamo il paso doble In via di definizione di Aldes e Assolo di Ambra Senatore mentre a Sansepolcro ci perdiamo Nel bosco di CapoTrave. Sperando non sia un presagio, al Fabbricone di Prato passa Preparatio Mortis di Jan Fabre, mentre di un soffio abbiamo mancato l’appropriatissimo Cultura e Coglioni, che era il 22 al Teatro delle Sfide di Bientina.
Benché le lotte antifasciste abbiano avuto luogo principalmente nel centro-nord, il sud può rivendicare migliaia di partigiani, in gran parte operai emigrati in Piemonte e Liguria. E Napoli ha il pregio di essere stata la prima vera e propria città liberata, nel settembre ’43. Le nostre quattro giornate partenopee le spendiamo tra Spoonface di Lee Hall al Mercadante Ridotto e Dignità autonome di prostituzione di Luciano Melchionna, sparso nei corridoi del Bellini; Beppe Casales è a Cosenza con La spremuta. Rosarno, migranti, ‘ndrangheta un monologo; a Bari Roberto Corradino presenta il primo studio de Le braci al Kismet; Gruppo Nanou si muove dal Motel alla Dancing Hall con il primo passo, Just One Night al Rossini di Gioia del Colle; Michele Mindicini dà corpo al testo di Eduardo Mia famiglia al Vida di Gravina di Puglia e l’Areté Ensemble di Annika Strøhm e Saba Salvemini racconta Medea al Comunale di Palagiano.
Santarcangelo continua la sua neonata stagione, con un incontro sul teatro russo, raccontato da Fausto Malcovati al Lavatoio. In tempo di pace Arrigo Boldrini, detto “Budrow”, comandante dei garibaldini di Ravenna, se ne andrebbe a vedere del teatro al Rasi e troverebbe La solitudine delle ombre, finalista a Scenario per Ustica 2011, mentre il È il tuo momento!, che ragiona sui talent show nell’ambito di un progetto con Berlino e Zagabria, sta per partire per un tour nelle scuole di Parma (liberata anch’essa nel ’45). A Cesena continua la rassegna di puericultura Puerilia, con La bambina dei fiammiferi di Chiara Guidi al Comandini. E ora in marcia verso Bologna. La divisione omonima era guidata da Aldo Cucchi, ma a liberare il capoluogo il 21 aprile fu, entrando da Porta Maggiore, il gruppo di combattimento “Friuli” insieme al “Legnano” e ai polacchi del generale Anders. Oggi, a Casalecchio di Reno passano i Karamazov di César Brie; allo Spazio Notturno Sud va avanti fino al 20 maggio la rassegna Teatro Notturno; alla Cineteca un Omaggio a ZapruderFilmmakersgroup. Al Teatro delle Ariette È festa! con lo spettacolo di Laura Cleri da testi di Renato Lori, mentre al Duse Marcello Fera racconta Storie di una formazione partigiana.
300 erano i partigiani rifugiati nei monti tra Marche e Abruzzo. Isa Danieli e Veronica Pivetti sono Sorelle d’Italia al Teatro Gentile di Fabriano, Serena Sinigaglia regge La fiaccola sotto il moggio al Comunale di Lanciano, dove il 5 ottobre 1943 un tentativo di insurrezione viene brutalmente represso dalla violenza delle truppe tedesche. Il teatro Comunale di Bolzano, che presenta Corsia degli incurabili di Valter Malosti, ha lo stesso nome del campo di concentramento nazista, Gries, attivo dall’estate del ’44 alla liberazione dell’aprile ’45, importante cellula per lavori forzati e centro di smistamento, di cui tuttavia si hanno molte notizie, in quei mesi, di aiuti provenienti dall’esterno da parte di civili e guerriglieri antifascisti, responsabili di diversi tentativi di fuga con esito positivo. Le Fiamme Verdi cattoliche erano attive in quel di Brescia dove prosegue Wonderland Festival allo Spazio Idra, con Deserto; a Conegliano Veneto il Toniolo propone A perdifiato, ritratto in piedi di Tina Merlin di Daniela Mattiuzzi.
Dal 9 aprile 1945 in poi è tutta in (sanguinosa) discesa. A Torino ci arriviamo scendendo le montagne con le Brigate Garibaldi di Giovanni Latilla “Nanni”, Vincenzo Modica “Petralia” e Pompeo Colajanni “Barbato” (circa 3.000 uomini). Lì incontriamo il migliaio di autonomi di Enrico Martini “Mauri” e i reparti “Giustizia e Libertà”. Con loro difendiamo strade e ponti, in attesa degli Alleati (non prima del 1° maggio). Nel frattempo passiamo all’Espace per Questo Pinocchio è differente di Elena Campanella e al Gobetti per Madame Bovary del Teatro della Caduta. Al Civico di Caraglio, poco distante da Cuneo, dove uccidono Duccio Galimberti, si apre La casa di Bernarda Alba di Lorca/Diaz-Floriàn. A Trieste ci fermiamo per rivedere Il Catalogo all’Orazio Bobbio, Padova diventa una Città fragile. Seppellitemi in piedi, chiede Beppe Rosso, mentre noi ci avviamo verso Genova. Qui il 25 aprile il capo del CLN locale Remo Scappini raccolse la firma della resa con lo sconfitto generale Meinhold. Per noi c’è Antonio Latella con Don Giovanni, a cenar teco alla Tosse, Il convegno di Punta Corsara a Villa Bombrini e Amor fati, Anticristo e Morte di Zarathustra al Teatro Akropolis, dove cogliamo l’occasione di celebrare il primo compleanno dei colleghi di Rumor(s)cena.
Giulio Cesare (qui di Carmelo Rifici al Piccolo) deve morire, prima o poi. Doppio biglietto all’Area Pergolesi con L’idiota di Corrado Accordino e la danza di Menabò Performing stuff e la Contraddizione con lo spettacolo di physical poetry The World’s Wife con Linda Marlowe. Finalmente eccoci a Milano. Luigi Longo, Sandro Pertini e Leo Valiani hanno già formato il Comitato Insurrezionale quando, dopo le buone notizie genovesi, il 24 aprile decidono di sferrare il colpo finale. I successi del giorno dopo identificano per questo paese la data di anniversario della liberazione. Noi la celebriamo al Festival Resistente al Teatro Oscar con I colori del partigiano di Silvano Piccardi e Le rotaie della memoria di Giulia Viana, per poi unirci a tutti voi, al Teatro Comunale di Basiano, in quelle periferie dove l’insurrezione ultima aveva preso le mosse, per i Canti di lotta e libertà di Luca Spinelli.
Karl Marx direbbe che la conquista da parte delle «masse indistinte» di una «coscienza di classe» è in gran parte effetto del flusso stesso della Storia, che abbiamo spesso visto seguire corsi inaspettati. Ma ci piace pensare che in questa forma di resistenza viva ancora una forte componente di scelta volontaria. Allora stavolta sì, viva l’Italia che resiste.
Abbiamo consigliato o parlato di:
Le troiane / Mikado
26 aprile 2012
Teatro Vittorio Emanuele
Noto (SR)
Tutto su mia madre
26-29 aprile 2012
Teatro Vittorio Emanuele
Messina
ID Identity Code
26-28 aprile 2012
Teatro Libero Controazione [cartellone]
Palermo
I luoghi e gli strumenti del contemporaneo in Sicilia [programma]
27 aprile 2012
Teatro Nuovo
Montevergini (PA)
Meraviglia
28 aprile 2012
Teatro Metropolitan
Catania
RAEP Racconto al presente [recensione]
fino al 29 aprile 2012
Teatro Argot Studio [cartellone]
Roma
Urania, racconti ritrovati [programma]
27-28 aprile 2012
Teatro Nuovo Colosseo
Roma
Grimmless [recensione]
24-25 aprile 2012
+
Macadamia Nut Brittle [recensione]
27-28 aprile 2012
Teatro Palladium [cartellone]
Roma
XXX Pasolini [secondo studio]
26 aprile 2012
Defrag
Roma
Pier Paolo, poeta delle ceneri
26 aprile 2012
Auditorium Parco della Musica
Roma
Nano Egidio. Una storia vera
23 aprile 2012
+
Imprecario di un’attrice quasi triste
29 aprile 2012
La Riunione di Condominio [cartellone]
Roma
The Coast of Utopia – Salvataggio [recensioni di Viaggio e Naufragio]
24-29 aprile 2012
Teatro Argentina [cartellone]
Roma
Una cena armena
24-29 aprile 2012
Teatro India [cartellone]
Roma
Difesa di dama
24 aprile 2012
Teatro Sala Uno
Roma
Voci-Medea
28-29 aprile 2012
Teatro della Dodicesima
Roma
Il ballo di Irene
26-29 aprile 2012
Teatro Artificio
Roma
Comprami
29 aprile 2012
Teatro Furio Camillo
Roma
Un uomo qualunque
28-29 aprile 2012
Teatro Lo Spazio
Roma
Frida Suite
26-28 aprile 2012
Casa delle Culture
Roma
The Women
24 aprile-6 maggio 2012
Teatro dell’Angelo
Roma
Satyricon
13-29 aprile 2012
Teatro Vascello [cartellone]
Roma
Music Hall
24 aprile 2012
Teatro di Radio3
Roma
L’art du rire
27-28 aprile 2012
Il Funaro
Pistoia
Maskarad
28 e 29 aprile 2012
Teatro della Limonaia
Sesto Fiorentino (FI)
Il gioco dell’amore e del caso
24-29 aprile 2012
Teatro della Pergola [cartellone]
Firenze
La passione secondo Shen Te
24 aprile 2012
+
Circo Gulliver
27-28 aprile 2012
Teatro di Rifredi [cartellone]
Firenze
Sarebbe comico se non fosse tragico
27-28 aprile 2012
Teatro Studio Krypton [cartellone]
Scandicci (FI)
In via di definizione
+
Assolo
27 aprile 2012
Teatro il Moderno [cartellone]
Agliana (AR)
Nel bosco – Anteprima
28 aprile 2012
Teatro Pietro Aretino – Kilowatt Spring
Sansepolcro (AR)
Preparatio Mortis [recensione]
28-29 aprile 2012
Teatro Fabbricone [cartellone]
Prato
Cultura e coglioni
22 aprile 2012
Teatro delle Sfide
Bientina (PI)
Spoonface
24-29 aprile
Mercadante Ridotto [cartellone]
Napoli
Dignità autonome di prostituzione
dal 27 aprile al 6 maggio 2012
Teatro Bellini [cartellone]
Napoli
La spremuta. Rosarno, migranti, ‘ndrangheta un monologo
28-29 aprile 2012
Teatro dell’Acquario
Cosenza
Le braci. Primo movimento
28-29 aprile 2012
Teatro Kismet Opera
Bari
Progetto Dancing Hall – Just One Night
25 aprile 2012
Teatro Rossini
Gioia del Colle (BA)
Mia famiglia
28-29 aprile 2012
Teatro Vida
Gravina di Puglia
Medea
27 aprile 2012
Teatro Comunale Karol Wojtyla
Palagiano (TA)
Memorie dal sottosuolo. Il teatro raccontato da spettatori speciali. Incontro con Fausto Malcovati
23 aprile 2012
Lavatoio
Santarcangelo di Romagna
La solitudine delle ombre
27 aprile
Teatro Rasi [cartellone]
Ravenna
È il tuo momento!
Scuole varie
Parma
La bambina dei fiammiferi
28 e 29 aprile 2012
Teatro Comandini [programma Puerilia]
Cesena
Karamazov
26-28 aprile 2012
Teatro Comunale Testoni [cartellone]
Casalecchio di Reno (BO)
Teatro Notturno
fino al 20 maggio 2012
Spazio Notturno Sud [programma]
Bologna
VI zona – Storie di una formazione partigiana
24 aprile 2012
Teatro Duse
Bologna
È festa! Laura Cleri Renato Lori
25 aprile 2012
Teatro delle Ariette
Bologna
Omaggio a ZapruderFilmmakersgroup
23 aprile 2012
Cineteca
Bologna
Sorelle d’Italia
29 aprile 2012
Teatro Gentile [cartellone]
Fabriano
La fiaccola sotto il moggio
26 aprile 2012
Teatro Comunale Fedele Fenaroli
Lanciano (CH)
Corsia degli incurabili
27 aprile 2012
Teatro Comunale Gries
Bolzano
Deserto
27-29 aprile 2012
Spazio Teatro Idra – Wonderland Festival [programma]
Brescia
A perdifiato, ritratto in piedi di Tina Merlin
23 aprile 2012
Teatro Toniolo
Conegliano Veneto (TV)
Questo Pinocchio è differente
29 aprile 2012
Teatro Espace
Torino
Madame Bovary
24-29 aprile 2012
Teatro Gobetti [cartellone]
Torino
La casa di Bernarda Alba
27 aprile 2012
Teatro Civico
Caraglio (CU)
Il Catalogo [recensione]
26-28 aprile 2012
Teatro Orazio Bobbio
Trieste
La città fragile. Seppellitemi in piedi
27 aprile 2012
Teatro delle Maddalene [programma]
Padova
Don Giovanni, a cenar teco
26-28 aprile 2012
Teatro della Tosse [cartellone]
Genova
Il convegno
29 aprile 2012
Villa Bombrini
Genova
Amor fati, l’Anticristo, Morte di Zarathustra
28 aprile 2012
Teatro Akropolis
Genova
Giulio Cesare
fino al 6 maggio 2012
Teatro Piccolo – Strehler [cartellone]
Milano
L’idiota
+
Menabò Performing Stuff
26 – 29 aprile 2012
Vogliamo vivere!
Area Pergolesi
Milano
The World’s Wife
26-29 aprile 2012
Teatro della Contraddizione
Milano
Festival Resistente
I colori del partigiano
24 aprile 2012
+
Le rotaie della memoria
25 aprile 2012
Teatro Oscar
Milano
Canti di lotta e libertà
25 aprile 2012
Teatro Comunale
Basiano (MI)
per quanto possano essere belli gli spettacoli qui selezionati.. ma che cosa c’entrerebbero con la resistenza?.. bah.. forse di più con la resistenza e la liberazione ci starebbero bene i Teatri liberati in questo ultimo anno, dal Cinema Palazzo a Roma (che ha appena fatto un anno di occupazione) al Teatro Valle, l’Asilo a Napoli e il Teatro Garibaldi a Palermo, occupati dai precari dello spettacolo..
occupiamoci di ciò che è nostro! questa è resistenza (immaginando il nuovo, senza essere solo “contro”)
Carissimi,
innanzitutto grazie di aver letto, come sempre.
Colgo al volo il vostro appunto e faccio in parte ammenda. Le attività dei centri da voi citati sono importantissime e vi assicuro che le seguiamo con interesse. Scorrendo le nostre pagine dovrebbe essere chiaro. Senza bisogno che lo ripeta qui a rischio di sembrare permaloso.
Vi chiedo solo di notare due cose che riguardano la linea editoriale specifica del format “Consigli della settimana teatrale”, poiché ogni sezione su questo giornale (come su altri) ha o vorrebbe avere una propria coerenza:
1. Cerchiamo di sollecitare tutte le compagnie e gli spazi a inviarci materiali proprio perché il lavoro di ricerca può crescere meglio e in maniera più capillare se si va a fondo insieme, in dialogo.
2. I Consigli sono focalizzati principalmente sull’offerta per gli spettatori comuni – non tanto gli addetti ai lavori o i lavoratori dello spettacolo, altrimenti non si esce mai dallo stesso stagno. Nella fattispecie nella settimana in questione non abbiamo trovato spettacoli da segnalare, se non forse Orphans al Valle, che può essere stata una svista. Ricordiamoci però sempre che c’è a monte una selezione, non stiamo segnalando TUTTO. Ci sono altri portali che si occupano di offrire questo servizio.
3. Denunciate una non inerenza dei consigli elencati con la Resistenza. Basta scorrere gli altri consigli per capire che la linea che unisce l’elenco è tematica solo in funzione della leggibilità, ma non in relazione ai singoli spettacoli segnalati. Esempio: gli spettacoli di questo consiglio (https://www.teatroecritica.net/2012/03/tutti-alla-festa-dellubiquita-i-consigli-della-settimana-teatrale/) non riguardano davvero l’esistenza di una macchina per il teletrasporto, o questi (https://www.teatroecritica.net/2012/04/autopsia-in-attesa-di-risorgere-i-consigli-della-settimana-teatrale/) non hanno a che fare con l’autopsia. Non è che un modo per alleggerire la leggibilità di quello che altrimenti sarebbe solo un elenco di corsivi e grassetti. Peraltro in questo caso specifico abbiamo anche fornito delle indicazioni storiche, giocando un ulteriore gioco.
Spero di esser stato chiaro e di aver fugato ogni sospetto di complotto ai danni di esperienze che non potremmo che guardare con interesse e rispetto.
grazie di aver letto
Sergio Lo Gatto
Il vostro gioco delle indicazioni storiche pecca di pigro comformismo padano: vi siete chiesti come si sarebbe liberata Napoli dal momento che, a parer vostro, i partigiani napoletani erano “emigrati in Piemonte e Liguria”? Hanno fatto un’escursione per liberare la più grande città del meridione? In realtà un’intera città ha mostrato per prima al resto d’Italia come fare, salvo poi a far passare che si era trattato solo di un gioco di scugnizzi! Così dalla Resistenza alle fabbriche di autobus o alla ricerca spaziale (Irisbus, Aeritalia solo per fare qualche esempio recente), il Sud continua ad essere spossessato della sua forza. Tenevo a dirvelo perchè non penso che abbiate molto in comune con Radiopadania.
sono una singola persona amante del teatro, spettatrice comune anche io. il mio appunto non era da “interna” a queste realtà (per quanto frequentatrice), quindi non sentitevi attaccati da queste, né tantomeno mi interessava soffermarmi sulla selezione degli spettacoli (qualcuno l’ho visto e mi è anche piaciuto!) e ipotizzare intenti complottisti 😉
la vostra selezione sicuramente da spazio ad alcuni spettacoli che ne hanno poco e questo è più che lodevole.
per quanto sia una scelta diciamo stilistica di racconto, l’ossevazione riguardava semplicemente l’accostamento alla resistenza che, vista l’importanza del tema, mi sembrava un po’ superficiale utilizzare a solo scopo di leggibilità o di racconto di una programmazione che poi non sempre è invece inerente al tema, metre il collegamento a realtà come quelle che ho citato mi sembrava calzante, non tanto per la programmazione quanto per il “processo resistente” e innovativo in corso.
ripeto che non voleva mettere in nessun modo in discussione la selezione o i criteri di questa, ad ogni modo grazie della pronta risposta nonostante il tono del commento che riconosco poteva avere una forma meno polemica al di la del contenuto.
saluti e buon lavoro.
Cara Giovanna Franchetti,
che cos’è che esattamente non ti è chiaro in questa frase:
“Benché le lotte antifasciste abbiano avuto luogo principalmente nel centro-nord, il sud può rivendicare migliaia di partigiani, in gran parte operai emigrati in Piemonte e Liguria. E Napoli ha il pregio di essere stata la prima vera e propria città liberata, nel settembre ’43.”
Mi sembra di aver (volentieri) dato a Cesare quel che è di Cesare. Copio qui la stessa frase di congedo usata nel mio commento precedente:
Spero di esser stato chiaro e di aver fugato ogni sospetto di complotto ai danni di esperienze che non potremmo che guardare con interesse e rispetto.
grazie di aver letto
Sergio Lo Gatto
Cara Bagu,
ho risposto in totale serenità, senza polemica alcuna e senza chiedermi, sarò sincero, se facessi parte o no delle realtà per cui rivendicavi attenzione. Dunque davvero se hai intuito qualche acredine me ne scuso, non v’era intenzione.
Capisco quello che dici, ma credo ancora (ed era forte di questa fiducia che mi mettevo domenica a comporre il pezzo) che ci sia modo di far passare certi concetti – siano essi storici, filosofici o politici – senza appesantirli nello stile e soprattutto senza dare alle frasi che li inanellano la responsabilità di un commento, spesso difficile da sostenere. Quello che ho fatto attraverso il pezzo è stato – ovviamente – esprimere un mio sostegno alla memoria della resistenza (cosa che identifica da che parte sto) ma aggiungere a questo dei dati (come la geografia, i nomi delle brigate o dei comandanti, in misura certamente non esaustiva) che erano oscuri a me per primo prima di effettuare certe ricerche. C’è la mia firma, in fondo, e c’è l’intestazione del giornale che l’ha pubblicata, in testa. Questo dà un segno di quello che siamo. E non altro.
Non mi sembra di aver mancato di rispetto ad alcuna memoria. Di certo non più di quanto tanta vuota ideologia vada strumentalizzando in giro in questi ultimi anni.
Grazie ancora
Sergio
grazie per averci segnalato tra i Vs consigli della settimana.
Ci piacerebbe però capire cosa significa con Frida suite… si allude alla nostra programmazione? se è cosi – ci domandiamo come fate a valutarla ? l’ultima volta che siete venuti, se la memoria non ci inganna, è stato in novembre! nel frattempo abbiamo avuto spettacoli bellissimi come “toghe rosso sangue” , “Cherry docs”, “Four women”,” aspettando godot”, “Gaza” ecc ecc. – se si allude a ” l’italia che resiste” il nostro non è un risorgere un pò (da cosa poi? da quello che non abbiamo mai avuto ? ) – purtroppo – ma una continua resistenza.. ( non godendo di nessun contributo e/o aiuto e/o sovvenzione e/o fus e/o aiutino) che condividiamo con le compagnie che ospitiamo.
Se si allude ad altro ..spiegatecelo .. perchè non lo abbiamo capito.
grazie per l’attenzione
Patrizia
Cara Patrizia,
mi scuso per la poca chiarezza, mi riferivo rispetto ad altre molto meno floride stagioni passate. Lo scorso anno incappai in un Materico che purtroppo mi stupì per il livello amatoriale del progetto, tant’è che non ne scrissi proprio. Ad ogni modo mi spiace ci sia da parte vostra (e non solo da parte vostra) tutta questa suscettibilità, come se noi stessimo qui a farci circolare chissà quale puzza sotto il naso. A me non piace stare a raccontare nel dettaglio quello che ci costa questo lavoro di monitoraggio settimanale, sommato a tutto il resto del lavoro che facciamo. E così non mi piace nemmeno ripetere che noi lavoriamo gratis, senza nemmeno qualcuno che paga il biglietto. E se non mi piace ripeterlo è perché credo che l’importante stia nel risultato. E il risultato è proprio che riusciamo a fornire ai lettori e agli spettatori (ancor prima che agli spazi e ai teatri stessi) una mappatura sempre dinamica di quello che sta accadendo. Potremmo limitarci a pubblicare comunicati stampa o a inserire nel nostro sito un software che permette una “ricerca avanzata” per regioni. Servizio che, come già detto, è offerto da altri rispettabilissimi portali. Noi ci aggiungiamo un nostro commento, un nostro lavoro, una nostra attenzione.
Ripeto a te quello che ho detto pochi commenti fa, che i fili tematici che legano i nostri Consigli non pretendono di unire gli argomenti delle produzioni citate. Come potrebbe mai essere? Riporto lo stesso esempio: sarebbe come pretendere che i Consigli che hanno come filo conduttore un improbabile e immaginario viaggio nello spazio-tempo prendessero in considerazione solo gli spettacoli che trattano di fantascienza o le stagioni dei teatri che offrono agli spettatori la possibilità di un teletrasporto direttamente in platea.
Che quest’ironia non venga presa né come sfottò né come polemica, solo come (ennesima, stavolta) dimostrazione di un impegno sincero che mira a fornire un servizio originale e artigianale alla comunicazione teatrale.
Se vi siete sentiti chiamati in causa dalla frase “che sembra risorgere un po’” mi spiace, non era assolutamente voluto, di certo non era riferito alla scarsa qualità di altri spettacoli in cartellone (almeno quest’anno). Perché, dite bene, non abbiamo avuto modo di vedere che due produzioni. E, anche qui, facciamo del nostro meglio con le risorse che abbiamo. Cioè questa passione.
Forse sarebbe bene cominciare a placare certe suscettibilità e provare a rispondere con uno slancio di proposta. Concludo dicendo che anche questi scambi, non sempre di facile interpretazione, ci restituiscono il valore del compito che ci siamo assegnati.
Grazie di aver letto
Sergio