Bisognerà pur ammetterlo: nessuno di noi, in questa mutevole era, si sente più “inadeguato” nel dichiarare di amare esattamente quei giochi, o quei prodotti di intrattenimento che emozionano i bambini. Siamo adulti e giochiamo ai videogame, guardiamo i cartoni animati, ci emozioniamo dinanzi a telefilm per teenager e siamo capaci di piangere (e quanto) dinanzi agli ultimi capolavori della Pixar. Sul versante opposto – anche questo, sì, dobbiamo ammetterlo – ci sentiamo “inadeguati” dinanzi all’affascinante cambiamento delle modalità di apprendimento e comprensione delle nuove generazioni. Parametri razionali e consequenzialità sembrano lasciare spazio a schemi rizomatici in cui i campi del sapere (e del saper fare) si incontrano e fondono fino a divenire assolutamente simultanei. Adulti-bambini e bambini che richiedono continuamente nuovi stimoli, insomma, si incontrano su un terreno ludico ed estetico comune e assolutamente fertile. Ma in che maniera si pongono arti visive e arti performative in questo strano rapporto?
Giunto alla sua seconda edizione, il festival internazionale e interdisciplinare Uovokids sembra rispondere a questa domanda. Come? Attraverso due giornate di festival laboratorio – che prevedono la presentazione di performance, istallazioni, dj-set, workshop ecc. – dedicate interamente alle famiglie, ai bambini e agli adulti.
Mettendo in risalto la complessità e la gioiosità della figura infantile, Uovokids permetterà ai bambini e alle loro famiglie, l’11 e il 12 febbraio 2012, di esplorare insieme o da soli la musica, l’arte, l’architettura, il design, la web art, e le più svariate declinazioni delle manifestazioni artistiche, in una dimensione tanto interattiva quanto contemplativa, ma sicuramente originale e curiosa.
Organizzato da Uovo in collaborazione con Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, il festival milanese propone più di 18 Eventi curati da artisti provenienti da diversi paesi del mondo.
Si lavora con la fantasia e la creatività. Nel laboratorio Scotchhhati, dei designer Peter Bottazzi e Denise Bonacce, si cerca di recuperare, per un nuovo utilizzo, oggetti vecchi o giocattoli rotti attraverso scotch coloratissimi, mentre particolari strutture di carta da pacchi servono per costruire oggetti e sculture dalle forme immaginarie nel laboratorio Collective Paper Aesthetics della designer Noa Haim (IL/NL).
Bambini dall’animo high-tech? Niente paura. Nuove tecnologie ed interattività sembrano caratterizzare i due appuntamenti curati da Angelo Plessas: il primo, Young Creative On The Screen, è un laboratorio giocoso che invita i bambini ad esplorare le capacità creative del computer attraverso programmi divertenti e semplici da usare; il secondo appuntamento, invece, dal titolo Meta-Play è un’istallazione costituita dalla proiezione di siti web interattivi, ideati dall’artista, con i quali i bambini avranno modo di interagire in un’unica esperienza visiva e sonora.
Simultaneità si diceva prima: Uovokids non abbandona, infatti, l’ambito sonoro e invita i bambini a divertirsi nel gioco di costruzione musicale Buildasound ideato da Mónica Rikić o il laboratorio per bimbi, dagli 0 ai 4 anni, dal titolo Primi Passi Ritmati, pensato da Painè Cuadrelli per dare ai più piccolini un primo approccio con la musica elettronica.
Si passa dal suono alla performance con gli interventi della compagnia Plumes dans la tête guidata da Silvia Costa, in scena negli spazi del museo con Canto d’Amore, una performance incentrata sul tono della voce del soprano Livia Rado e sul suono dell’arpa di Tiziana Tornari. Sempre Plumes dans la tête presenta La ginnastica del guerriero, un laboratorio incentrato interamente sulla forza fisica.
Grande attenzione, infine, ai temi di attualità: il laboratorio Vedo Sento Parlo: un laboratorio sull’antimafia ideato dall’associazione Acmos, invita bambini e adulti a discutere e scoprire i meccanismi della mafia e, soprattutto, a puntare l’attenzione sugli atteggiamenti mafiosi per tentare di contrastarli.
Questi e tanti altri eventi costruiranno le due intense giornate della nuova edizione del festival
Che voi abbiate tre o cento anni, che voi siate bambini fuori o dentro, non importa! Spazio di riflessione sul contemporaneo e sulle sue possibili relazioni con l’infanzia, infondo, Uovokids sarà anche altro: la vostra, meravigliosa, “Isola che non c’è”.
Matteo Antonaci