gentile direttore,
il 7 gennaio compariva sul blog Vietatoparlare.it un post che polemizzava, evidentemente senza conoscere i fatti in prima persona, con il lavoro di Romeo Castellucci contestato in Francia da militanti di ispirazione cristiana oltranzista. Il suddetto post si avvale, a mio avviso a sproposito, di una mia intervista ad Attilio Scarpellini e di altre sue considerazioni apparse sulla vostra rivista, Teatro e Critica. Ho replicato il giorno stesso, segnalando, al di là delle mie personali opinioni, tre errori oggettivi che da soli valgono a smontare quanto riportato nel post. Ma i moderatori del sito, a tre giorni dal mio commento, non hanno ancora pubblicato la mia replica, vietandomi contretamente di parlare (se mi passa il gioco). Per questo mi rivolgo alla vostra rivista, tirata in causa nell’articolo, affinché questi tre errori vengano esplicitati e chi si aggira per la rete abbia – speriamo – un controaltare con cui formarsi un’opinione più completa. Di seguito trovate il commento censurato.
Un caro saluto
Graziano Graziani
commento:
Vorrei segnalare tre errori nella ricostruzione da voi fatta in questo articolo. Mi permetto di farlo perché l’intervista a Scarpellini l’ho fatta io e ho anche visto in
prima persona lo spettacolo di Romeo Castellucci – in Italia è già passato – che ho anche recensito.
Primo: nello spettacolo non c’è alcun lancio di pietre né di escrementi. Lo spettacolo si divide in due parti: nella prima c’è un figlio che accudisce il padre malato che non riesce a trattenere le proprie feci (lì sì ci sono escrementi, finti, in scena); nella seconda c’è il volto di Cristo ritratto da Antonello da Messina che sparisce, intriso di un umore nero, per poi però riapparire integro. Nessuno lancia alcunché. E la scritta che appare sul finale – secondo errore – non è “tu non sei il mio pastore” ma “tu sei il mio pastore” (“you are my shepherd”).
Immagino che gli errori provengano dalla fonte citata, l’articolo del 4 gennaio 2012 su Rai Vaticano blog intitolato “Il dovere di non tacere”. L’articolista Antonello Cannarozzo si deve essere basato su informazioni di seconda mano, inerenti alla polemica scoppiata a Parigi.
Per una descrizione più dettagliata dello spettacolo rimando alla mia recensione (dell’ottobre 2010, quindi piuttosto precedente ai fatti imputati e da essa non influenzati): http://grazianograziani.wordpress.com/2010/10/15/dietro-il-volto-del-figlio-di-dio-il-nuovo-lavoro-della-societas-raffaello-sanzio/#more-2244
Terzo errore, di carattere più specificatamente teatrale, ma non meno importante: il giudizio di Scarpellini sul “teatro polveroso”, di cui parla nell’intervista che gli ho fatto, riguarda il teatro degli stabili pubblici. Castellucci è invece un rappresentante del teatro di ricerca e contemporaneo, che si situa agli antipodi di quei teatri stabili e dunque anche agli antipodi di quel giudizio del critico Scarpellini.
Saluti
Aggiornamento a Domenica 15 gennaio 2012
Gentile direttore,
in data 14 gennaio, e presumibilmente in seguito al link di questa mia lettera da voi pubblicata all’articolo originario, il blog Vietatoparlare.it ha pubblicato il mio commento. Quindi, pur restando in piedi i tre appunti da me fatti al pezzo, va segnalato che la mancata pubblicazione è presumibilmente da attribuire a problemi di spam. D’altra perte non mi è stato possibile interagire direttamente con l’amministratore del blog poichè esso, alla data del mio commento come a quella odierna, non riportava possibilità di contatti diretti.
vi ringrazio per lo spazio accordatomi
un saluto
graziano graziani
Leggi anche:
# Atlante XIII – L’arte e il nuovo Medioevo
# Sul concetto di volto nel figlio di Dio: ovvero il destino dei Padri secondo Romeo Castellucci
Spiacente per la replica non pubblicata, ma non c’è stata alcuna censura. Purtroppo si cerca sempre la ragione più difficile: l’inserimento del commento non era andato a buon fine, non so se per cause tecniche o errore dell’utente, ma provvedo a inserirlo ora manualmente. Stamattina invece ho ricevuto i pingback da questa pagina e sono andato a vedere, e quindi eccomi qui. Mi dispiace, ma la replica non è mai pervenuta alla moderazione e questo ha scatenato l’equivoco. Ad ogni buon conto per fugare nel futuro simili situazioni ho provveduto ad eliminare totalmente l’invio dei commenti alla moderazione prima della loro pubblicazione. Preciso ad ogni buon conto, che il sito “vietatoparlare.it” non intende zittire nessuno ma al contrario dare spazio proprie a fatti che vengono sottaciuti nei canali ufficiali dei media mainstream. Ritengo che le osservazioni del Sig. Graziani siano corrette e il riferimento alla sua intervista, che si riferiva eslusivamente ai teatri stabili, sarà cancellata con l’aggiunta di una una precisazione al riguardo. Il giudizio sullo spettacolo però non cambia ed il motivo è semplice e resta.