Una lezione-concerto, un incontro per mettere a fuoco ed analizzare la verità della voce umana e la potenza classica della parola. È questa l’occasione che la terza edizione del Laboratorio di drammaturgia sonora de La Sapienza di Roma (dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo), curato dalla professoressa Valentina Valentini con il coordinamento di Walter Paradiso e in collaborazione con il Teatro Potlach, offre a studenti, studiosi e spettatori teatrali aprendo le sue porte, Giovedì 15 Novembre 2011, a Chiara Guidi/Socìetas Raffaello Sanzio.
Da tempo impegnata in una ricerca sulla voce, intesa come chiave drammaturgica che dischiude suono e senso di un testo ma anche come corpo, azione e disegno, l’artista, membro fondante di una delle compagnie che ha rivoluzionato la storia del teatro italiano e apprezzata recentemente a Roma per gli spettacoli Ingiuria, L’ultima volta che vidi mio padre e Flatlandia (recensione), mostra dalle 18 alle 20 presso l’Aula Levi della Vida, in Via dei Volsci 122, il proprio percorso di ricerca.
Punto di partenza è la formulazione di quella tecnica vocale che la stessa Guidi definisce “molecolare”, poiché interamente basata sul trattamento microscopico del profilo sonoro. Ogni singolo suono, ovvero tutta la vastità enciclopedica dei suoni della terra è, per l’artista, fonte di indagine, materiale da ascoltare, imitare e trascrivere su una personale partitura musicale, con notazioni di nuovo conio utili a far ordine nella memoria e ad essere riprodotte.
Queste le basi teoriche e d’indagine per un appuntamento imperdibile, una lezione che si fa spettacolo, una relazione sulla verità retrograda della voce (questo il titolo dell’incontro), un appuntamento ravvicinato con la prassi e il pensiero di una grande artista.
Matteo Antonaci