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HomeArticoliFestival: reportage e articoliTradizione e innovazione: Vie Scena Contemporanea Festival 2011

Tradizione e innovazione: Vie Scena Contemporanea Festival 2011

Dopo la battaglia di Pippo Delbono

VIE Scena Contemporanea Festival è giunto alla sua settima edizione, che si svolgerà dal 14 al 22 Ottobre 2011 come d’abitudine nelle cinque città emiliane di Modena, Carpi, Vignola, Castelfranco Emilia, Rubiera, ospiti ancora una volta di artisti italiani e internazionali, rappresentanti illustri della scena contemporanea. Il programma è un giusto mix di nomi conosciuti di generazioni diverse: Alvis Hermanis, Pippo Delbono, Motus, Fanny & Alexander, Virgilio Sieni, Antonio Latella, Claudia Castellucci/Societas Raffaello Sanzio, Danio Manfredini, Richard Maxwell/ New York city players, Cèsar Brie… attraverso i quali si esprimono tutti i campi delle arti performative, dal teatro di prosa alla danza, fino all’unione delle pratiche per la nascita di un nuovo linguaggio fuori da possibili classificazioni.

Sarà l’occasione per sbirciare alcuni nuovi lavori nella loro fase più fertile, quella di studio lavori come Mucchio misto workshop, un workshop esperimento d’azione/scrittura creativa che coinvolge giovani  provenienti da zone del Mediterraneo sul tema della rivoluzione,. presentato dai Motus;  ci sarà Amleto-studio, opera attraverso cui Danio Manfredini rilegge la propria storia d’artista e i linguaggi da lui attraversati durante la lunga carriera; spettacoli di stagione: Regno profondo sagace e ironico monologo che Claudia Castellucci rivolge ad un Dio ignoto;  Dopo la battaglia, i quadri drammaturgici di Pippo Delbono riguardo la battaglia interiore dell’uomo; la prima nazionale di Vision Disturbance la metaforica storia di Mondo, donna di trent’anni che non riesce a vedere in profondità di campo, firmata dal talentuoso regista americano Richard Maxwell; la prima assoluta del nuovo spettacolo di Antonio Latella ispirato a Via col vento: Francamente me ne infischio ruota attorno alla figura di una donna senza scrupoli e incapace di riconoscere la sconfitta ma non per questo meno affascinante.

Una settimana di bontà – Ortographe

Ma ci saranno anche artisti “emergenti”, per età o per aver impresso una recente svolta al proprio lavoro: la giovane ma già affermata compagnia Ortographe, il cui lavoro unisce arti visive e arti performative, debutta in prima assoluta con Una settimana di bontà stagione 1; la drammaturga, poetessa, attrice-autrice catalana Angélica Liddel, le formazioni Cristina Rizzo/Lucia Amara, Eleonora Sedioli-Masque/Piersandra Di Matteo, Francesca Proia/Adele Cacciagrano e  Mk/Tihana Maravich, che si sperimentano in azioni teorico-performative, pratica scenica che  nasce dall’incontro tra uno studioso e un performer e si situa a metà tra la riflessione intellettuale su una tematica e la messa in atto della stessa attraverso il corpo del performer. Ciò su cui l’esperimento, ancora poco praticato in Italia, sembra sostenersi è l’effettiva qualità sensuale che spesso il pensiero e la verbalità possono assumere, a fronte di una capacità intellettuale già da tempo riconosciuta alle pratiche performative. Torna al festival per la terza volta il giapponese Toshidi Okada, come sempre abile nel disegnare con apparente semplicità il quadro complesso del Giappone contemporaneo.

Tra prime nazionali e prime assolute, nomi nuovi ma già noti al pubblico e nomi noti da tempo che cercano nuove strade al proprio percorso artistico, novità internazionali e artisti internazionalmente affermati, VIE riconferma la propria vocazione sperimentale, la qualità della sua offerta, sapendo tracciare un percorso all’interno della scena contemporanea tra tradizione e innovazione.

Chiara Pirri

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