28-30 ottobre 2011
Fondazione Teatro della Pergola
Compagnia Italiana
Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”I GIOVANI E I MAESTRI – QUALE FUTURO?
Incontro internazionale
International meetingE’ iniziato oggi a Firenze il convegno internazionale “I giovani e i maestri – quale futuro?”, con gli interventi del direttore generale Marco Giorgetti e di Maurizio Scaparro.
Si è inaugurata oggi al Teatro della Pergola la prima giornata del convegno internazionale “I giovani e i maestri – quale futuro?” che ha per tema l’internazionalità nella formazione teatrale, nella promozione e nella circuitazione della produzione della giovane generazione. Delegati delle Scuole di Arte drammatica italiane ed europee e delle principali reti di cooperazione teatrale hanno illustrato le attività internazionali in essere e in prospettiva delle istituzioni che rappresentano che saranno confrontate domani con le esperienze le aspettative di allievi ed ex-allievi insieme alla testimonianza di Daniela Giordano in rappresentanza del Teatro Valle Occupato.
Marco Giorgetti, direttore generale della Fondazione Teatro della Pergola, in apertura del convegno ha portato ai relatori e agli ospiti il saluto del sindaco Matteo Renzi, presidente della Fondazione e di tutto il Consiglio di amministrazione.
Anche il prof.Giuliano Amato, Presidente del Comitato per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ha inviato un ringraziamento “per il bellissimo lavoro con cui Maurizio Scaparro ha onorato al meglio l’Italia dei 150 anni. È un lavoro che rimarrà e che proietta nel futuro le qualità artistiche che nascono, o che comunque fioriscono, da noi.”
“Giovani e Maestri, formazione e internazionalità sono i cardini del futuro della nuova Pergola” ha sottolineato Marco Giorgetti, ricordando in quest’occasione anche le straordinarie esperienze di maestri come Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Orazio Costa, che proprio la Pergola ha ospitato nelle sue sale, fino a vedere esiti e applicazioni del celebre metodo mimico di Costa che sarà ricordato in occasione del centenario della sua nascita.
Maurizio Scaparro ha accolto relatori e pubblico con il primo contributo del convegno che riportiamo integralmente di seguito.
“Cari amici,
abbiamo voluto chiedervi il piacere grande di essere con noi a Firenze per riflettere su “I giovani e i Maestri (con e senza); quale futuro?” e per costruire assieme rinnovate concrete attenzioni in Europa per la formazione professionale, che è anche premessa necessaria per un fondamentale rapporto operativo e creativo tra giovani, teatro e lavoro.
Non ci troviamo certo in un periodo facile per la nostra Europa. E naturalmente anche per il nostro Paese. Con in più il peso necessario di doverlo vivere a 150 anni dall’Unità d’Italia.
Le lotte, le conquiste, i grandi ideali, le delusioni, le tensioni all’Unità (anche culturale naturalmente, e quindi linguistica e teatrale). E poi negli anni le conquiste faticate e difficili della democrazia fino ad oggi, dove tutto sembra immiserito da occultamenti di pensieri, di nuove conoscenze, di ricerca, di fantasia creativa e di ideali alti per costruire il futuro delle nuove generazioni. Viviamo in un’epoca che vede spesso il mercato condizionare la creatività e non viceversa, come invece sarebbe la nostra utopica speranza. Collegare i sogni e le diversità, lavorare meno soli, è un traguardo sempre più necessario per gli artisti e per il pubblico che ci segue.
Credo alla costante analisi creativa dei”frammenti”, cari alla poetica di Roland Barthes, per arrivare a un universo dove si riuniscano, ma in modo armonico, le diversità di questo mondo che viviamo.
Credo che siano molti i problemi e i traguardi che ci uniscono, a partire dalla lotta contro il precariato nel teatro, nella scuola e nella ricerca, perché la verità è che ci troviamo oggi in un momento di grandi trasformazioni, anche scientifiche, come avvengono talvolta nel mondo, con scadenze né previste né forse prevedibili. E il pericolo vero, all’interno del grande territorio del Potere e alle soglie dei grandi cambiamenti dell’umanità, è l’immobilismo (talvolta anche la stupidità) e l’esclusione dei giovani dal futuro sociale e creativo, e con loro anche di quei Maestri che possano rappresentare la memoria del futuro stesso.
Personalmente sono convinto che negli anni che viviamo la battaglia si vincerà in Europa e non solo se sapremo costruire l’incontro fra istituzioni e movimento, non relegando le istituzioni nel ruolo passivo e appassito di conservazione museale e non presumendo che il movimento possa nascere e svilupparsi solo al di fuori delle istituzioni, salvo a ricorrere a loro e ai privati e ai loro stessi controlli politici per un ambiguo sostentamento finanziario.
Possiamo sognare questo, noi che lavoriamo in palcoscenico. Siamo gli eredi di quei comici che con i loro viaggi hanno contribuito a far nascere l’Europa. Siamo i pronipoti di quegli attori shakespeariani che con una loro recita alla corte di Danimarca hanno offeso a morte la coscienza sporca del Re. E siamo fortunatamente anche compagni di strada di chi, in Europa, crede che il movimento e le istituzioni sono sempre gli uomini a doverle costruire, giorno dopo giorno.
Così è anche per la ricerca del linguaggio teatrale, per la creatività, e mi piace ricordare qui, in chiusura, una frase di Andrea Zanzotto, grande poeta italiano che ci ha lasciato nei giorni scorsi: “si è nel labirinto, si è qui per tentare di sapere da che parte si entra e si esce, o si vola fuori, per creare una prospettiva. Ciò avviene appunto nell’attenzione al linguaggio, nella poesia, nell’espressione.
E’ il sublime destino di Munchausen, che si toglie dalla palude tirandosi per i capelli. Noi siamo Munchausen. Lo è la realtà.
Anche per questo, credo, siamo qui assieme oggi. E vorrei, vorremmo, che Firenze e il rinnovato Teatro della Pergola, potessero essere una casa anche vostra, legata alla formazione, alla internazionalità e ai nostri sogni. Lavoriamo anche per questo.”Il convegno prosegue domani affrontando gli aspetti della Cooperazione internazionale nella formazione teatrale e nello sviluppo della generazione del 21.mo secolo sollecitando idee e prospettive per superare il gap tra la formazione e la carriera professionale, e si confronta con le esperienze, le aspettative e le testimonianze di allievi ed ex-allievi, per concludersi domenica con l’ Incontro E: UTSA – Europe: Union of Theatre Schools and Academies.