Si sposa bene con la città pugliese che ospita il Festival Castel dei Mondi lo spettacolo presentato da Cantieri Teatrali Koreja: il bianco dei mattoni e dei palazzi di Andria, le sue strade strette di ciottoli e il tanto pubblico presente nel cortile del Palazzo Ducale si intrecciano e si ritrovano per alcuni versi nell’immaginario ricreato da Iancu, un paese vuol dire. È come volgere lo sguardo indietro e rivedere facce, situazioni o accadimenti provenienti da un tempo lontano in questo racconto scritto da Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno: una giornata dell’agosto 1976 riportata dagli occhi innocenti di un bambino, qui metafora di un Paese fatto di tradizioni, di attaccamento religioso, di gente curiosa e grottesca e che riempie di colore quel cielo “iancu” di una cittadina del Sud Italia. «Un paese vuol dire non essere soli» afferma più volte in scena il brillante Fabrizio Saccomano, completamente vestito di bianco e seduto per tutto il tempo dello spettacolo su una sedia.
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Questo contenuto è parte del progetto Situazione Critica
in collaborazione con Il Tamburo di Kattrin