Qualcuno di noi è quasi in viaggio per Bassano del Grappa o Andria, qualcun altro lo sarà verso Forlì, chi scrive a breve se ne tornerà nella capitale. Per chi a fine agosto avesse già voglia di un po’ di buon teatro che faccia respirare, ha a disposizione l’ottimo programma di Contemporanea Festival. Basta riempire una macchina di gente e benzina e puntarla verso sud. Tre alternative: via Tuscolana, via Casilina o via Latina. Vanno tutte bene per raggiungere Colleferro e Segni, i due comuni in cui si svolge il festival.
Dopo un prefestival a cura di Lunaif per i borghi di Carpineto Romano, Segni, Palestrina, Colleferro e Anagni, si parte il 26 a Segni con Contrakkolpo Teatro in collaborazione con PatriamuertA (Cile) e lo spettacolo N.N., tra fiabesco e surreale; il 27 l’interattivo Juke-box spaziale di Immobile Paziente porterà il pubblico ad scegliere “spuntini performativi” a bordo di un’astronave; Simone Cristicchi replica il suo ormai popolare Li romani in Russia [leggi la recensione], recital sulla campagna d’invasione del 1941-43 arriva invece il 28.
Si riprende poi il 1° settembre con il capolavoro di Babilonia Teatri Made in Italy [leggi la recensione]; apre la serata successiva il Virus di Capotrave, in cui Luca Ricci dirige Simone Faloppa e Pietro Naglieri nel buio di un’epidemia; tocca poi a Teatro Deluxe, che fa un viaggio fino alla decadente spiaggia atlantica di Brooklyn con Coney Island, degradata terra di mare e divertimenti…e al sempre notevole InvisibilMente di Menoventi. Conclude la serata il vincitore del Premio Scenario 2011, Infactory di Matteo Latino, che è in scena con Fortunato Leccese in una cupa parabola dell’uomo “che diviene vitello”.
Il 3 settembre, nel Piazzale della Piscina Comunale di Colleferro c’è poi l’evento forse più atteso, quello in cui Ulderico Pesce va a denunciare, con lo spettacolo Asso di Monnezza (parte di Storie di Scorie) i clan della Camorra e le finte ditte di fertilizzante per l’agricoltura. Proprio in un paese in cui la presenza di inceneritori e discariche scopre il fianco alle ecomafie. Si torna a Segni con le Sincronie di errori non prevedibili di Santasangre, nello stesso Capanno Culturale dove il giorno seguente Margine Operativo chiude la rassegna con Omicidi, Jazz e Black Power, liberamente tratto dal romanzo New Thing di Wu Ming 1 sulla vicenda di Sonia Langmut, giovane giornalista scomparsa dopo aver indagato sulla repressione del movimento degli afroamericani a New York.
Il progetto del fecondissimo Kollatino Underground di Roma (in collaborazione con Atelier di Scenografia ArdisLab – Ravenna e con il contributo della Regione Lazio) riparte da alcuni punti saldi, prospettive etiche e di militanza che valgono come boe nel mare della crisi. Innanzitutto c’è da lanciare nuovamente l’allarme, alzando al massimo il volume della sirena, mentre certe attività ancora attendono i saldi dei contributi 2010; c’è il gusto di concludere l’estate a spasso per il fresco di città storiche, fuori dal caos delle grandi città ma, ancor più importante, lontano dai riflettori del teatro commerciale; c’è l’“atto d’amore” verso un teatro che vuole tornare ad essere “terapeutico, sociale, educativo, generando strumenti di critica all’esistente”.
Sergio Lo Gatto