25 anni sono passati dalla prima edizione di Volterra Teatro, il festival “contro” per eccellenza. Nato e cresciuto intorno alla Casa di Reclusione, organizzato dall’Associazione Carte Blanche e diretto da Armando Punzo, è da sempre simbolo di un grido di libertà, di emergenza, di lotta per la cultura in ogni sua forma. “La piazza e il carcere”, questi i due temi che, simboli di questo festival a suo modo unico, guideranno il passaggio dentro il primo quarto di secolo. Il progetto “Per un teatro stabile in carcere” condensa tutto il proprio senso nel sottotitolo “Un’occupazione di teatro, poesia, arte, musica e talenti: la presa della Bastiglia può cominciare!” Il celebre Carcere, la Fortezza entro cui opera l’omonima compagnia di Punzo, “diventerà una nuova Bastiglia”, ospitando gli interventi site specific degli artisti che in questi anni ne hanno fatto la storia, trasformandosi in un “luogo deputato”, così come nel teatro medievale si denominavano le aree in cui lo spettacolo aveva luogo. Ed erano luoghi a loro modo sacri. I riflettori brillano sulla prima fase del nuovo lavoro della Compagnia della Fortezza, Romeo e Giulietta – Mercuzio non vuole morire, con cui gli attori detenuti presentano la loro peculiare lettura del dramma shakespeariano.
Il resto del programma è, come al solito, di prima scelta. Il Teatro delle Albe, con la sempre ipnotica Ermanna Montanari, si impossessa dell’antica chiesa del Carcere con Siamo asini o pedanti? scritto da Marco Martinelli, interprete poi di una “lettura registica” de L’asino cillenico del Nolano di Giordano Bruno. Il nuovo lavoro di Pippo Delbono, Amore e carne, prende vita grazie al violino del rumeno Alexander Balanescu. Fanny & Alexander entra in carcere con due spettacoli del ciclo O-Z: Him e West, rispettivamente con i due (straordinari) Marco Cavalcoli e Francesca Mazza. Quest’ultima è anche protagonista de Le troiane, episodio, riadattato apposta per Volterra, di Spara-Trova il tesoro-Ripeti di Mark Ravenhill opera dell’Accademia degli Artefatti di Fabrizio Arcuri.
La Compagnia Teatro dell’Argine porta nella Casa La stagione delle piogge di Nii Omar Hunter, “racconto di un diluvio reale e metaforico che sta sommergendo il mondo rendendolo tutto uguale facendo scomparire le differenze sotto un unico manto di acqua”. Il sapore del grande – e sempre imprevedibile – evento aleggia poi attorno al lavoro di Antonio Rezza e Flavia Mastrella IO, che i due hanno accompagnato con le parole “Entriamo in carcere con il rimpianto di non esserci finiti prima”. Il teatro fisico della Compagnia Tardito/Rendina torna al festival con Il compito e Libero Fortebraccio Teatro/Roberto Latini risponde all’invito proponendo la seconda tappa del progetto Noosfera: dopo Lucignolo si passa sul Titanic. La ricerca di Isole Comprese Teatro arriva a Volterra con Orazione Intima, tratto da Lettera agli analfabeti di Antonin Artaud e quella del Teatro delle Ariette con Compleanno di terra, che racconta 20 anni di lavoro della compagnia emiliana. Gli spettacoli vincitori del Premio Scenario e Scenario Ustica 2011 e i due segnalati comporranno la vetrina Generazione Scenario, dedicata alle nuove realtà emergenti.
Spazio, poi, alla poesia – con Giacomo Trinci e Lidia Riviello e l’opera Ezra, Arthur e gli altri: Mercuzi a Volterra – e al video, con le animazioni del pittore Enrico Pantani, Abbiamo capito quando tacere. La musica del Quartiere Tamburi e i fiati di Controquintetto scenderà dalla torre del Maschio a salutare gli spettatori.
Vivissima, dunque, la cornice che si occuperà di ospitare anche la presentazione del libro Nannetti a cura di Lucienne Peiry sull’opera di Oreste Ferdinando Nannetti, del cui “libro di pietra”, inciso sul muro esterno del Padiglione Ferri dell’ex manicomio di Volterra durante l’ora d’aria, restano solo le foto di Pier Nello Manoni. Pippo Delbono presenterà invece il suo Dopo la battaglia; Lapo Ciari Armando Punzo e la scena imprigionata – Segni di una poetica evasiva e Laura Gobbi e Federica Zanetti Teatri Re-esistenti – Confronti su teatri e cittadinaze.
Grande attesa anche per la prima edizione della Festa della Luce, lunga tutta un weekend. Si parte dal centro storico di Pomarance, dove si potrà assistere alle spettacolari proiezioni di Danny Rose nel Gran ballo d’Italia, “uno spettacolo in partitura unica per luci, immagini, voci e paesaggi sonori”; si prosegue con Cenografia – Viaggio in Italia, viaggio storico a metà tra cena e performance; Trance Continental Experience, un viaggio nella musica etnica da tutto il mondo e i‘Illusionista, “poetry lecture” dall’opera di Italo Calvino.
Gli spettacoli non sono l’unico pane che si può assaggiare a Volterra, vista la nutritissima sezione mostre, come quella fotografica con cui Stefano Vaja racconta la fortunata tournée di Hamlice – Saggio sulla fine di una civiltà, evento protagonista anche nell’arte ormai celebre di Renzo Francabandera, giornalista/critico/cronista e illustratore, presente con la mostra Dentro il fuori: sguardi sulle anime in transito. Dedicata all’illustrazione per l’editoria è invece l’atelier di Roberto Mastai – Storie da colorare.
Se la laboriosissima e agguerrita Debora Pietrobono terrà un laboratorio teorico-pratico dal titolo Il mestiere dell’operatore teatrale, sull’organizzazione e la cura dei progetti teatrali e culturali, l’ultimo evento da segnalare riguarda più da vicino proprio il settore della critica.
I colleghi di Krapp’s Last Post, web magazine da anni attiva nella divulgazione della cultura e dell’approfondimento teatrale su campo nazionale e non solo, organizzano in seno all’ospitale festival di Volterra Teatro la prima vera e propria riunione plenaria di redazione. Come sappiamo bene, fare critica e cronaca teatrale oggi significa aprirsi a una collaborazione fondamentale: quella con il territorio. Ecco perché alcune di queste redazioni sono cresciute, nel tempo, attraverso una complicata gestione delle risorse totalmente virtuale. Per la prima volta il quotidiano online attualmente più diffuso sul territorio italiano tenta di riunire attorno a un tavolo tutte le proprie energie. Lo farà con due appuntamenti: un laboratorio teorico-pratico dal titolo Artigiani nel web. Editoria on line e l’esperienza 2.0 di klpteatro.it, condotto da Daniela Arcudi (direttore responsabile KLP) e Bruno Bianchini e un’assemblea aperta dal titolo (Per) (un) Teatro tra le nuvole. Gli stati generali di Krapp’s Last Post.
In questi mesi di grande fermento, generato sì dall’emergenza ma anche da tanta rinnovata passione, è forse utile fare un punto della situazione, ma soprattutto è prezioso farlo guardandosi davvero negli occhi. Per qualcuno sarà la prima volta. Confidiamo che quello sguardo allarghi ulteriormente orizzonti e prospettive, tra le braccia di un festival che dimostra di volerli far esplodere nella maniera più libera.
Sergio Lo Gatto