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Festival Villa Adriana 2011: da domani a Tivoli la scena internazionale con Nekrosius, Chaplin, Platel

Alain Platel – Les ballets C de la B

Anche quest’estate, come di consueto da cinque anni a questa parte, i suggestivi luoghi di Villa Adriana a Tivoli si fanno palcoscenico per il Festival prodotto dalla Fondazione Musica per Roma.

Ancora una volta il Festival sfoggia una programmazione di respiro internazionale e di altissima qualità, capace di valicare i limiti di genere: circo che diventa danza grazie alla magica poesia dei corpi messi in scena da Victoria Chaplin (figlia del comico e poetico Charlie Chaplin) e Jean Baptiste Thierrée (già attore di Brook e Fellini) in Le cirque invisible. Tornano a Roma dopo molti anni e aprono il Festival il 16 Giugno con il loro circo di acrobati, funamboli, illusionisti: un’arte essenziale in grado di creare atmosfere surreali.

La musica che si fa teatro attraverso le parole e la presenza di Vinicio Capossela, ospite del festival il 21 Giugno con Marinai, Profeti e Balene, progetto che trova ispirazione nella letteratura di viaggio e di mare da Omero a Dante, Conrad a Melville, per evocare la grande metafora di tutti i tempi: la vita ed il fato come un viaggio per mare.

Allo stesso tempo il festival dimostra di essere in grado di stare nel genere, che questo sia teatro, danza o musica, in modo eccellente, originale e contemporaneo, grazie a nomi che fanno la storia della ricerca internazionale.

Alain Platel, grande nome della danza contemporanea, e la compagnia “Les ballets C de la B” da lui creata nell’84, sono ospiti del festival con due spettacoli Aut of Context. For Pina (25 e 26 Giugno) e Gardenia (7 e 8 Luglio).

Caligola – Eimuntas Nekrošius

Il lavoro di Platel, fin dal suo esordio come coreografo-regista negli anni ‘80 ha sempre teso verso un “universo di differenze” con valenza etica ed estetica, costituendolo a partire dall’eterogeneità di formazione e provenienza che caratterizza i danzatori ed i performer che negli anni hanno collaborato con lui e con la compagnia. A confermare di ciò, Aut of Context. For Pina è una coreografia scritta collettivamente dai nove interpreti, in cui si ricerca “un linguaggio del corpo collegato con l’inconscio”. Gardenia invece è il racconto intimo di nove personaggi in bilico tra l’essere donna e l’essere uomo, che prende ispirazione da un film ambientato in un locale di cabaret di Barcellona. L’amore per la differenza, come caratteristica prima del mondo, conferma essere il punto focale della poetica dell’artista belga, anche attraverso i due lavori presenti al festival e diversissimi fra loro.

Altro grande nome della scena contemporanea internazionale, ma sul versante teatrale è Eimuntas Nekrosius, anche quest’anno ospite di Villa Adriana, il 1 e il 2 Luglio per la prima europea del suo ultimo spettacolo Caligula. Dopo aver affrontato con successo Čecov, Gogol’, Puškin, Tolstoj e Dostoevskij, Nekrosius si volge al grande scrittore francese Camus che in “Caligula” narra dell’aspirazione di un uomo ad un regno di “libertà senza limiti”. Ancora una volta il teatro del regista lituano si dimostrerà capace di narrare attraverso una recitazione attoriale emotiva e plastica, particolarmente attenta alla partitura fisica oltre che all’espressività e ad una cura della visione che prevede un utilizzo unico e narrativo degli oggetti in scena.

Accolto a Villa Adriana anche Pippo Delbono, anch’egli in veste di artista internazionale, seppur in principio italiano, con  Amore e Carne, spettacolo attraverso cui incontra la musica di Alexander Balanescu, musicista ormai avvezzo al teatro dopo la felicissima collaborazione con Chiara Guidi (Societas Raffaello Sanzio) per Ingiuria. Il violino del musicista rumeno rievoca nella memoria del regista il ricordo del padre che tornato da lavoro si metteva a suonare, e contemporaneamente rappresenta l’incontro con una terra, la Romania, bella e amara. La voce e il violino si sono raggiunte mescolandosi con le parole di Pasolini, Rimbaud, Whitman, Eliot, per cercare di superare le distanze mantenendo le differenze.

Per la musica, oltre al già citato Capossela, il festival ospiterà il “Concerto piano solo”, musiche di Shumann, Beethoven, Chopin, Debussy eseguite da Haochen Zhang, enfant prodige già vincitore di numerosi premi internazionali  tra cui la prestigiosa medaglia d’oro al Nancy Lee and Perry R. Bass al tredicesimo Van Cliburn International Piano Competition. Dicono di lui che sia dotato “di senso dei tempi musicali e di sfumature tonali da grandissimo narratore”.

Qualità, internazionalità, novità, incontrano la storia e il romantico scenario della villa romana, dando vita ad un evento che ha dell’eccezionalità, un’imperdibile occasione per godere dell’arte del presente in uno scenario del passato, ma soprattutto un festival che ormai rientra a pieno titolo tra gli appuntamenti più importanti per le arti performative e la musica in Italia.

Chiara Pirri

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