C’è un comune denominatore negli spettacoli che apriranno la prima Rassegna teatrale di artisti e compagnie emergenti Pre-visioni, in scena a Genova al Teatro della Tosse dal 27 al 30 aprile 2011, un fondo di substrato che anima l’emergenza di maturazione delle generazioni più giovani, in quest’epoca della dispersione e della precarietà. La squadra di bowling di Beppe Casales– il primo spettacolo in rassegna – e L’Operazione di Rosario Lisma che è fuori concorso e già vincitore di Nuove Sensibilità 2008, hanno in comune proprio l’età, il desiderio di affermare una sparuta ma vivace coscienza generazionale, che sappia far ridestare dall’assopimento quella voglia di emergere e affermare le proprie qualità.
Aprendo il sito di Beppe Casales, autore di questo La squadra di bowling, subito salta agli occhi la definizione di sé che l’artista non cela all’occhio che indaga: attore-autore-anarchico, queste tre A pesano come macigni perché definiscono un percorso anche senza saperne la carriera data per data; dunque un teatro come missione politica, quello di Beppe Casales, attore tra gli altri di Toni Servillo e Anna Bonaiuto formatosi con Laura Curino e con Paolo Rossi, poi autore di testi la cui matrice politica è fin troppo espressa per negarla: La spremuta sui fatti di Rosarno del gennaio 2010, il tradimento della rivolta anarchica in Salud-La guerra di Spagna, gli eloquenti Appunti per la rivoluzione fino al tristemente attuale Einstein aveva ragione, monologo che rintraccia la complicata avventura della sperimentazione nucleare. Quest’ultimo spettacolo invece, che vede la luce proprio qui a Genova, sarà una storia a tre voci (con lui anche Davide Iacopini e MarcoTaddei), tre ragazzi al confine della maturazione mai davvero concreta.
L’Operazione di Rosario Lisma invece viene da lontano – dal 2008 – ma ci riguarda molto da vicino: lo spettacolo pone uno spunto di riflessione attorno alla figura del critico e le sue storture, l’abuso di potere di cui questo ambiente è stato vittima e che non si nasconde ma si svela, dietro la macchina creata dall’artista che ha al suo attivo partecipazione a grandi opere, ultima fra tutte I Demòni di Peter Stein, e conta molti anni di carriera alle spalle; questo suo lavoro, per quattro attori, ruota attorno a quattro terroristi degli anni di piombo, dando vita a una commedia: non stupisce dunque, nel grottesco gioco della trasfigurazione, che lo spettacolo si occupi di definire e interrogarsi sulla figura dell’attore, proprio in relazione alla presenza costante di quel critico che finisce vittima di uno strampalato rapimento. Questa è, la loro operazione.
Dunque due testi, di Casales e Lisma, interamente dedicati a chi vorrebbe farcela ma ha le porte sbarrate da una gerontocrazia inalterabile e tentacolare: per una rassegna che vuole rintracciare le qualità assopite di una generazione in cerca di sé, pare proprio l’inizio migliore.
Simone Nebbia
Questo contenuto è parte del progetto Situazione Critica [leggi il comunicato stampa] in collaborazione con Il Tamburo di Kattrin