Torna il parallelepipedo di ghiaccio di Framerate 0 in unione ai corpi delle tre danzatrici (Teodora Castellucci,Cristina Rizzo e Roberta Zanardo) di Bestiale Improvviso, in un rapporto che si fa dialettico, avvicinando i corpi alla grana del ghiaccio ed il ghiaccio alla sostanza viva dei corpi. La materia di cui il parallelepipedo si compone non è sintetica ma naturale, viva nel suo peso specifico notevole, nutrita dalle cure necessarie a farlo esistere in scena (tre giorni di preparazione preventiva prima dello spettacolo). La scena si fa il luogo della dicotomia che intercorre tra il corpo organico delle performer e quello inorganico del ghiaccio. Elementi apparentemente portatori di essenze divergenti, ma che convergono nell’essere presenza viva sulla scena, l’uno quanto l’altro in grado di evocare una materialità spirituale, di emanare una luce che diffonde dal nucleo concettuale da cui il lavoro prende spunto: l’energia nucleare.
Occupando una posizione preminente che lo rende protagonista della scena, a pari grado degli altri “corpi”, il ghiaccio riconferma il suo essere presenza viva, non elemento scenico ma performer…
Chiara Pirri
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