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Stagione teatrale 2010-2011, tutti gli spettacoli da non perdere a Roma

L’avaro – Teatro delle Albe

In una città come Roma l’offerta di spettacolo dal vivo è tra le più ampie d’Italia e numeri a parte, quelli li lasciamo alle edizioni dei telegiornali regionali ad apertura di stagione, gli spettatori sono in visibile crescita, per fortuna c’è ancora qualcosa che vi spinge fuori di casa, permettetemi di parlarvi così francamente cari spettatori, cari appassionati di un’arte che molti davano per morta. Di fronte a l’impassibilità dello schermo televisivo, dinnanzi alla noia procurata dall’elettrodomestico ex-catodico (oramai oracolo ultrapiatto e somministratore di immagini iperrealistiche) lo spettacolo diventa una valida alternativa al tinello delle videotristezze. D’altronde se tutto ciò non fosse vero non si spiegherebbe la vitalità del sistema teatrale romano che, se pur alimentato continuamente dal fuoco della passione dei suoi sacerdoti, vede nascere sempre maggiori soggetti.

E allora eccoci di fronte alla stagione 2010/2011 con una miriade di spettacoli davanti e l’interrogativo: cosa e come scegliere? Uno dei ruoli che la critica oggi, a parer mio, deve perseguire è proprio, di nuovo, quello di tenere la barra dritta, senza fingere infallibilità, ma mettendo in campo le proprie conoscenze ed esperienze per accompagnare lo spettatore nuovo, quello che si è affacciato da poco tra platee e botteghini, quello insomma che va preso per mano e consigliato.

Love Machines – Kataklò

Permettetemi perciò di parlarvi ancora direttamente: se siete spettatori di lungo corso o lettori fidati probabilmente potete anche fare a meno di leggere questo articolo (anzi non fatelo proprio, potrebbe risultare così noioso da costringervi ad arrivare sino in fondo), se invece avete il desiderio di essere guidati nel mare di proposte teatrali che la nostra città ha da offrirvi, allora prendete carta e penna, no avete ragione non sprecate la carta, mettete questa pagina tra i preferiti così da poterla consultare quando ne avrete più bisogno.

Cercherò qui di disegnarvi una mappa lunga un’intera stagione per segnalarvi quegli spettacoli che a mio parere sono imperdibili, non si tratta di una costellazione statica di opere teatrali fisse nel tempo di un anno, tanto meno di un bollino di qualità, chi ci segue da sempre sa che non abbiamo mai utilizzato faccine tristi e sorridenti o stelline più o meno colorate (e mai lo faremo), le mie sono semplicemente indicazioni che però, naturalmente, non celano l’embrione di un giudizio.

Per la cronaca: lascio volutamente fuori (evidentemente senza riuscirvi) da questa guida i festival (come Romaeuropa) non perché non abbiano spettacoli validi, al contrario rappresentano un’eccezione qualitativa condensata in un determinato periodo, il festival di Grifasi ad esempio è tutto imperdibile, questo fine settimana per intenderci sarà il turno della Socìetas Raffaello Sanzio con due diverse performance e la proiezione del lavoro sulla Divina Commedia.

Entrando invece nel vivo dei programmi teatrali, ci siamo appena lasciati alle spalle lo spettacolo fiume di Peter Stein (I demoni), definito da tutti un capolavoro (per vari motivi non abbiamo avuto il piacere di vederlo) e siamo già di fronte a uno dei nostri imperdibili: Kvetch, testo di Steven Berkof e regia di Tiziano Panici, dal 5 ottobre Teatro Argot, ho avuto modo di vederlo l’anno scorso e per questo non posso far altro che consigliarvelo (qui la recensione). Dal 10 invece gli occhi saranno tutti puntati sul Teatro Valle prima per le due serate di L’ultimo nastro di Krapp (recensione) e poi dal 15 al 24 per Giorni Felici (vai ai due articoli), entrambi nascono dal felice connubio Bob WilsonSamuel Beckett, nel primo è l’artista americano il protagonista anche performativo della scena, nel secondo sarà Adriana Asti a vestire i panni di Winnie.

Bahamut – Antonio Rezza

Dai fasti del Valle, struttura con la migliore delle programmazioni (ma purtroppo l’ultima costruita insieme all’Eti) ritorniamo al piccolo spazio in via Natale del Grande perché nel cartellone dei giovani per i giovani (parafrasando Katia Ippaso) troviamo il debutto del nuovo lavoro di Roberto Latini, Noosfera – Lucignolo (recensione), imperdibile per la capacità dell’artista romano di trasformare testi e personaggi in creazioni nuove e sorprendenti. Un salto lo facciamo anche al Teatro Orologio, nella sala grande degli spazi gestiti da Mario Moretti, dove troviamo dal 19 ottobre al 7 novembre Il mulino di Amleto alle prese con il Rodrigo Garcia di Dovevate rimanere a casa coglioni (articolo). Il 23 novembre è un’altra data che dovete segnare sul calendario se invece volete assistere all’ultima ricerca del Teatro delle Albe, Ermanna Montanari e Marco Martinelli saranno infatti al Valle fino al 6 dicembre per un’intera monografia sul gruppo di Ravenna. A natale possiamo permetterci un po’ di puro intrattenimento e le fantasmagorie sceniche dei Kataklò faranno al caso nostro, al Teatro Vittoria dal 21 Dicembre. Il periodo natalizio però è anche la stagione preferita da Antonio Rezza per far esplodere tutta la sua forza creativa. Quest’anno, come sempre al Teatro Vascello, dal 7 dicembre porterà un’antologia del suo percorso teatrale, da Pitecus a 7- 14-21- 28 (qui la recensione), passando per Fotofinish e Bahamut naturalmente con il solito speciale capodanno, a scelta ve ne consiglio almeno uno.

Durante l’inverno uno o più salti al Piccolo Eliseo saranno d’obbligo, l’appuntamento che consiglio è quello con la vincitrice dell’ultimo Premio Riccione, Angela Demattè, Carlo Rifici metterà in scena il suo testo, Avevo un bel pallone rosso dall’11 al 16 gennaio.

Finite le vacanze di natale si torna anche all’Argot per altre due imperdibili occasioni, la prima riguarda il debutto del nuovo spettacolo di Andrea Cosentino, Esercizi di rianimazione (dal 18 gennaio), la seconda è invece un lavoro che l’anno precedente mi ha convinto non poco, Delitto e castigo con la regia di Francesco Giuffré (leggi la recensione) dal 25 gennaio.

Angels In America – Ferdinando Bruni e Elio De Capitani

L’epopea di Tony Kushner, Angels in America, messa in scena da Ferdinando Bruni e Elio De Capitani quando arrivò al Teatro India con il primo capitolo lasciò critica e pubblico di stucco creando un vero e proprio evento, come fece poi il Teatro di Roma a farsi sfuggire la seconda parte di quell’opera rimane un mistero, fortunatamente al Teatro Valle, dove ogni palato è soddisfatto, verranno messi in scena entrambi i capitoli dall’8 febbraio: Si avvicina il millennio e Perestrojka.
Sempre a febbraio, dall’11, incuriosito dal lavoro che portarono in scena l’anno passato sulla figura dell’ autore di Accattone e Mamma Roma, vi porto alla Sala Orfeo del Teatro Orologio per l’ultimo spettacolo di Fabio Morgan e Leonardo Ferrari Carissimi (ovvero CK Teatro) su Petrolio di Pasolini.

Seguendo l’ordine cronologico con cui gli eventi si alterneranno, dopo quelle che una volta erano “le cantine romane” (dell’Orologio), facciamo ritorno nel Teatro dove Pirandello fece debuttare (con poca fortuna) Sei personaggi in cerca d’autore, al Valle infatti ci aspetta un altro Molière, dopo quello delle Albe: La scuola delle mogli con la regia Walter Malosti, ma è tutta la monografia sul regista Premio Ubu ad essere imperdibile con Venere e Adone; e un omaggio a Testori. Dischiusa la primavera, a marzo ritorniamo anche al Vascello perché sfogliandone la programmazione troviamo con piacevole sorpresa la presenza di Memè Perlini. Con questo alfiere della ricerca teatrale degli anni ’70 continuiamo il percorso precedentemente intrapreso che vede registi contemporanei immergersi nei classici della drammaturgia. Perlini dal 9 al 27 marzo al teatro diretto dalla Manuela Kustermann sarà infatti in scena di nuovo (questo spettacolo debuttò nel 1997) con i Menecmi di Plauto.

La scuola delle mogli – Walter Malosti

A fine marzo finalmente riusciamo a tornare dalle parti del Teatro di Roma, naturalmente negli spazi del Lungo Tevere, e non che quello programmato fino a questo momento momento sia da disertare, anzi se qualche spettacolo da me proposto avete già avuto occasione di vederlo, l’India è una valida alternativa (Il Lear di Latella e Albertazzi è un esempio). Saranno Ricci e Forte ad animare la primavera dell’ex-miralanza con un nuovo lavoro sui fratelli Grimm, dal titolo appunto Grimless. A questo punto gli autori di Macadamia Nut Brittle e Pinter’s Anatomy aprono le porte a un’estate tutta da seguire al Teatro India, dove troviamo di seguito: i Motus e il loro Alexis, una tragedia greca, lavoro che sul solco di Antigone (vai alla recensione) parte dalla cruda realtà della morte del quindicenne greco Alexandros-Andreas Grigoropoulos, ucciso dalla polizia nel 2008; Orson Welles’ Roast, l’ormai celebre spettacolo di Michele De Vita Conti e Giuseppe Battiston; dal 4 giugno c’è invece il ritorno di Latella, questa volta a Roma porterà il Don Chisciotte; la stagione dell’India, iniziata lentamente, ma cresciuta nel finale, termina con il progetto dell’Accademia degli Artefatti su Gli Orazi e i Curiazi di Bertolt Brecht.

E’ vero vi avevo promesso che avrei rispettato un ordine cronologico, ma dobbiamo fare un salto indietro, per la precisione al 18 maggio dove al Teatro Eliseo non possiamo perdere Interiors ispirato a L’Intèrieu di Maurice Maetrlinck per la regia di Matthew Lenton e ci rimane giusto il tempo per l’ennesimo Latella di stagione, H_L Dopa dal 27 al 29 maggio 2011.

E’ una mappa mobile, potrà modificarsi con la pubblicazione di altri programmi, il Palladium ad esempio ce lo mostrerà solo verso la fine del Romaeuropa Festival, e potrà lievitare con la visione di piacevoli sorprese e spettacoli inattesi.

Andrea Pocosgnich

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