Un sogno nella notte dell’estate, così Massimiliano Civica ha intitolato il suo ultimo lavoro, è una scommessa e un rischio per un festival come Romaeuropa votato alla sperimentazione dei linguaggi. Contribuire alla produzione e ospitare un regista come Civica dimostra però che le linee su cui la sperimentazione viaggia sono molteplici, come molteplici sono però anche i pubblici. Quando il primo ciclone Civica passò col suo Mercante di Venezia a scardinare le sicurezze teatrali di generazioni di attori e addetti ai lavori conquistando l’Ubu, ci fu una vera e propria spaccatura che comunque si ripeteva di sera in sera anche tra gli spettatori paganti. Questo non poteva non accadere anche al Teatro Vascello dove ieri sera (26 ottobre) ha debuttato proprio A Midsummer Night’s Dream tradotto come abbiamo ricordato sopra.
Dunque ancora Shakespeare, affrontato proprio col medesimo approccio recitativo che aveva diviso nel Mercante e con quel minimalismo scenografico che sembrava urlare “il mio teatro ha bisogno di attori, copioni e al massimo delle sedie”. Anche in questo caso la provocazione del regista reatino è deflagrante proprio perché il grado zero di recitazione che agli attori viene richiesto deve invece divenire il mezzo per rappresentare qualcosa che è tutto fuorché una commedia priva di emozioni e vitalità. In tutti e tre i plot scritti da Shakespeare vi è indubbiamente un vitalismo quasi orgiastico: nell’intreccio riguardante la corte di Teseo e Ippolita dove i sentimenti di due coppie di giovani ateniesi, Lisandro ed Ermia, Demetrio ed Elena (Francesca Sarteanesi–Armando Iovino e Elena Borgogni–Mauro Pescio), devono scontrarsi con l’autorità genitoriale e la non completa corrispondenza degli affetti, nel mondo delle fate che mescolandosi al primo ne sconvolge i piani e infine in quello dei maniscalchi, rozzi appassionati di teatro che vogliono metter su uno spettacolo per festeggiare il matrimonio di Ippolita e Teseo; ecco in questo intrecciarsi di giovani innamorati, uomini e donne che stanno per convolare a nozze, fate, diavoletti e scapestrati manovali col piglio per la commedia, si rischierebbe facilmente di trasformare il palco in una grande festa dionisiaca, Massimiliano Civica invece cerca e trova la geometria shakespeariana e tiene i tre mondi separati connotandoli con semplici, ma funzionali, cambi di luce e di costume; o applicando vere e proprie maschere recitative come succede nel caso di Puck/Egeo, due personaggi per un attore, Mirko Feliziani, dall’inesauribile maestria nel vestire con un certo distacco queste maschere e capace di trovare una limpida meccanica del gesto che non ci fa mai stancare di guardarlo muoversi; oppure nella doppia coppia Teseo-Ippolita e Titania-Oberon giocata dallo stessa duo attoriale (Oscar de Summa e Valentina Curatoli), gioco in questo caso affidato solo al cambio di costumi che insieme alle lanterne poste sulla ribalta conferisce al mondo delle fate di Civica un’atmosfera orientale, quasi da teatro tradizionale giapponese. Lontano da tutto il resto, neanche fosse un altro spettacolo, è la vicenda degli artigiani, qui il regista si lascia andare al comico senza timore, Alfonso Postiglione e Gli Omini (Riccardo Goretti, Francesco Rotellelli, Luca Zacchini, con la Sarteanesi impegnata invece nel ruolo di Ermia) ringraziano, prendono l’occasione al volo e insieme a Diego Sepe e Nicola Danesi fanno divertire il pubblico arrivando a toccare vette di comicità demenziale salvifiche per far scorrere con più facilità le due ore di commedia.
Lo spettacolo prodotto dallo stabile dell’Umbria può non piacere, lo hanno dimostrato anche gli spettatori che senza pietà hanno abbandonato la sala a metà, il lavoro fatto da Civica sugli attori d’altronde come al solito crea dibattito, si può non essere d’accordo con il suo punto di vista che vede nello studio e rappresentazione del sottotesto un accademismo inutile che opacizza il mistero dei personaggi visto come qualcosa di gran lunga più interessante rispetto a una interpretazione terza che un attore o un regista potrebbero dare di quel mistero stesso, ma non gli si può non riconoscere un rigore estremo nelle sue idee. Dietro l’apparente semplicità con cui gli attori pronunciano (e non recitano) le battute in quel veloce ritmo ormai divenuto marchio di fabbrica, nell’apparente neutralità, si nasconde un lungo lavoro non solo sulla recitazione, ma anche sulla traduzione del testo in una complessa ricerca in equilibrio tra tradizione e modernità. In questo senso va visto anche l’allestimento: una scena nera con due file di sedute in legno (quelle tipiche delle chiese, dipinte anch’esse di nero) sulle quali gli attori prendono posto una volta usciti di scena, una poltrona (sempre nera e dallo stile regale) e un boccascena sul fondo, ovvero un sipario, incombente simbolo della metateatralità shakespeariana. Con questa oscurità monocromatica si scontrano le bianche vesti degli ateniesi e i colorati e contemporanei vestiti dei saltimbanchi-operai, geometrie insomma che si rincorrono nell’esperienza visiva oltre che drammaturgica della scena.
Andrea Pocosgnich
visto alla prima del 26 ottobre 2010
Teatro Vascello – Romaeuropa Festival
Roma
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Prossime date in calendario per la tournée di Un sogno nella notte dell’estate:
3 – 7 NOVEMBRE 21.00 (DOM.17.00) PERUG I A – TEATRO MORLACCHI
13 NOVEMBRE 21.00 CITTÀ DI CASTELLO (PG) T EATRO C OMUNALE
14 – 15 NOVEMBRE 21.00 (LUN. 15.00) NARNI (PG) TEATRO COMUNALE
16 NOVEMBRE 21.15 PISA T EATRO SANT ‘ANDREA
19 – 20 NOVEMBRE 21.00 GENOVA TEATRO DELLA TOSSE
21 NOVEMBRE 21.00 SPOLETO (PG) TEATRO NUOVO
22 NOVEMBRE 21.00 FOLIGNO (PG) TEATRO POLITEAMA C LARICI
23 – 25 NOVEMBRE 21.00 BOLOGNA A RENA DEL SOLE
11 – 12 DICEMBRE 21.00 ( DOM .16.30) PARMA TEATRO D UE
14 – 15 DICEMBRE 21.00 ( MERC 17.00)GUBBIO (PG) TEATRO COMUNALE
16 – 19 DICEMBRE 21.00( DOM .15.30) CESENA (FC) TEATRO B ONCI
7 GENNAIO 21.00 BEVAGNA (PG) TEATRO C OMUNALE
8 GENNAIO 21.00 PANICALE (PG) TEATRO C OMUNALE
9 – 11 GENNAIO 21.00 TERNI (PG) TEATRO S ECCI
18 GENNAIO 21.15 SIENA T EATRO DEI RINNOVATI
13 – 16 GENNAIO 21.00 ( GIO .17.30, DOM 19.00) CAGLIARI TEATRO MASSIMO
19 GENNAIO 21.15 ARCIDOSSO (GR) TEATRO COMUNALE
20 GENNAIO 21.00 MARSCIANO (PG) TEATRO COMUNALE
21 GENNAIO 21.00 GUALDO TADINO (PG) TEATRO COMUNALE
22 GENNAIO 21.00 UMBERTIDE (PG) TEATRO COMUNALE
25 – 30 GENNAIO 20.45 ( SABATO DOPPIA .17.30) (DOM.17.30) CATANIA TEATRO VERGA
2 – 4 FEBBRAIO 21.00 CROTONE TEATRO APOLLO
5 – 6 FEBBRAIO 21.00 RENDE (CS) TEATRO COMUNALE
8 – 9 FEBBRAIO 21.00 LAMEZIA TERME (CZ) TEATRO POLITEAMA
11 – 12 FEBBRAIO 20.45 LECCE C ANTIERI K OREJA
22 FEBBRAIO 21.00 CERVIGNANO (UD) T EATRO PASOLINI
24 – 25 FEBBRAIO 21.00 (VEN.15.00) MODENA TEATRO S TORCHI
UN SOGNO NELLA NOTTE DELL’ESTATE
Uno spettacolo di Massimiliano Civica
Costumi Clotilde
Oggetti di scena Paola Benvenuto
Maschere Atelier Erriquez & Cavarra
Tecniche del corpo Alessandra Cristiani
Tecniche della voce Francesca Della Monica
Supervisione tecniche di ventriloquismo Samuel Barletti
Con Elena Borgogni, Valentina Curatoli, Nicola Danesi, Oscar De Summa, Mirko Feliziani, Riccardo Goretti, Armando Iovino, Mauro Pescio, Alfonso Postiglione, Diego Sepe, Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Luca Zacchini
Prodotto da Teatro Stabile dell’Umbria / Compagnia Il Mercante
Con il sostegno alla produzione di Romaeuropa Festival 2010
Lo spettacolo è dedicato alla memoria di Andrea Cambi
devo dire che
alcune perplessità sugli innamorati
che riflettono un po’ il lavoro “alla civica” del mercante e degli spettacoli precedenti.
Ma la lettura del testo è semplice e basilare, nonché rivoluzionaria nella sua lettura quasi filologica e quasi reazionaria
(rivoluzionario nel suo reazionarismo).
Poi la parte dei comici è geniale nella regia e nell’interpretazione
chi pensa che sia trash ha ragione
è MAGNIFICAMENTE TRASH
e anche qui il lavoro sul testo è schiacciante!
l’unica cosa è la fata rappresentata con la luce
e con la voce di Feliziani (che è un DIO)
è un po’ troppo mutuata dal fiore magico (stesso testo) fatta da Brook
ma bello
GRANDE CIVICA
GRANDI GLI OMINI (anche Francesca sradicata fuori)
GRANDISSIMO FELIZIANI