Homeno home pageVariazioni - Massimo Zenga a Kilowatt 2010 - dal documento dei Fiancheggiatori

Variazioni – Massimo Zenga a Kilowatt 2010 – dal documento dei Fiancheggiatori

Il suo lavoro si articola attraverso un simbolo preciso: un metronomo che ne articola il movimento e, dunque, la drammaturgia. Tuttavia, nonostante la tecnica efficace di ricerca di plasticità ed eleganza, resta nell’esercizio e il ritmo di questa ottima tecnica non stimola un interesse ulteriore, decretando del surrealismo il sentore ma non l’urgenza. Simone Nebbia

Se la performatività intesa come gesto drammaturgico del corpo è stata presente in tutti i lavori selezionati dai visionari di Kilowatt, la danza come linguaggio e visione estetica dello spazio scenico ha avuto un ruolo altrettanto determinante. Ecco allora che nell’ultima serata facciamo la conoscenza di Massimo Zenga, artista capace di affidarsi non solo al gesto danzato, ma anche a seduzioni mimiche non prive di ironia. Accattivante nell’incipit, dove Zenga affida il proprio corpo a un metronomo che scandisce non solo la ritmica del gesto, ma ingabbia anche l’anima in una profonda solitudine, nel proseguo lo spettacolo abbandona un’idea centrale per diventare una serie di occasioni teatrali poco efficaci se non in qualche sprazzo. Andrea Pocosgnich

Vai a un altro spettacolo di Kilowatt 2010

Telegram

Iscriviti gratuitamente al nostro canale Telegram per ricevere articoli come questo

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Pubblica i tuoi comunicati

Il tuo comunicato su Teatro e Critica e sui nostri social

ULTIMI ARTICOLI

Devozione e smarrimento. Giorgina Pi legge Roberto Zucco

A Romaeuropa Festival un altro atteso debutto: Giorgina Pi, regista del collettivo romano Bluemotion, si confronta con l'ultima opera di Bernard-Marie Koltès, Roberto Zucco....