Che nel corpo possa risiedere una verità assoluta e inafferrabile coscientemente, ma portatrice di vivide emozioni, è testimoniato da performance come quella di Francesca Foscarini, Kalsh. Nella contrazione di ogni muscolo costruttore di movimento risiede la volontà del corpo di rinascere di affrontare il mondo che lo circonda. E anche il viso dell’appassionata performer tradisce quella ricerca emozionale dirompente nella scrittura del corpo che riempie lo spazio diventando significante. Andrea Pocosgnich
L’animalità e insieme la dolcezza, forza intima e candore. Questi i sentimenti che stimola Kalsh, nel suo perimetro interiore: anche in un nucleo drammaturgico non pienamente svolto, la coreografia accoglie la percezione, l’evoluzione dello spettacolo da corpo disteso a corpo eretto si apre a una molteplicità di sguardi e pertanto lascia vivo lo spettacolo, in movimento assieme alla sua forza nuda. Simone Nebbia