Per essere una rubrica di bandi e occasioni teatrali al tempo della crisi di certo non siamo messi malissimo, anzi c’è un’ evidente volontà di proporre il nuovo, di dare spazio al contemporaneo, di correre sul filo dell’utopia. Sì perché è di utopia che bisogna parlare quando di questi tempi c’è chi si appresta ad aprire un nuovo spazio artistico/teatrale, mettendo in gioco le proprie vite, le proprie sostanze. É il caso dello Spazio Pergolesi luogo di prossima apertura situato nel centro di Milano a due passi da Corso Buenos Aires e nei pressi di metro Caiazzo.
Almeno su carta, sembra essere il luogo artistico per eccellenza e promette di dedicarsi al contemporaneo offrendo spazi polivalenti per 380 m² con 12 videoproiettori che permettono di proiettare a 360°su tutte la pareti della sala.
È in questo luogo che l’associazione MAISONFOU terrà la prima rassegna intitolata Fuori rotta ispirandosi a J-L Nancy:
Con passo precario / e audacissimo», dissemina segnali di futuro: la poesia è «anticipazione». Se è così, allora può ancora avere il suo senso praticarla come utopia, a cominciare dal distaccarsi dall’idea di bellezza che la nostra epoca fa circolare […]. Disgusto e sguardo protesi in avanti: in questo senso, la poesia, spinta dal «fuoco del desiderio», agisce come una forza conoscitiva chiaroveggente. Non rassegnazione, dunque, ma ribellione profetica; non il linguaggio della consolazione, che addomestica ogni conflitto vitale, ma il linguaggio del confronto e del dolore. Con il giusto disprezzo nei confronti di tutto l’establishment culturale e sociale. Fare poesia è andare fuori rotta.[…]
Proprio per dare corpo a questa nuova rassegna, ma soprattutto per creare nuovi legami con giovani realtà artistiche operanti sul territorio nazionale MAISONFOU cerca tre compagnie/artisti che partecipino tra novembre 2010 e giugno 2011 a Fuori rotta.
La selezione avverrà tramite video da spedire o linkare via mail e il termine ultimo di scadenza è fissato per il 12 settembre. Alle compagnie selezionate verrà offerto dal 50% al 70% dell’incasso a seconda delle spese e del numero di artisti.
a cura di Andrea Pocosgnich