E’ ora di tornare al Teatro Valle! La sala gestita dalll’Ente Teatrale Italiano, dopo un coraggioso inizio di stagione con le monografie dedicate a Vacis, Scimonte e Sframeli, Emma Dante, artisti insomma che a Roma si vedono non molto facilmente, artisti che cercano di andare oltre i canoni tradizionali, ha dedicato la seconda parte di questo calendario, comunque nel complesso positivo, a personaggi di spicco della tradizione: (Toni Servillo, Glauco Mauri, Mariangela Melato) in questa lista di teatro sicuramente non vivacissimo per intenti di innovazione ed età anagrafica, può essere però interessante andare a dare un’occhiata a questa produzione dello Stabile di Catania: Come spiegare la storia del comunismo ai malati di mente.
Lo spettacolo è da vedere se non altro per la scelta del testo che in questo caso ricade su un’opera del rumeno Matei Visniec. L’autore, classe 1956, ha studiato nella Romania di Ceauşescu dove naturalmente la censura reprimeva qualunque forma artistica lontana dai canoni del regime, le opere di Visniec, scritte tra il ’77 e l’ ’87, non ebbero perciò la possibilità di andare in scena. Dall 1987 inizia a lavorare e vivere in Francia e dall’ ’89 è uno degli autori più rappresentati in Romania.
Il testo, in scena al Valle dal 27 aprile con la regia di Gianpiero Borgia e ben 12 attori, e pubblicato da Visniec nel 2000 racconta la storia di un manicomio russo, dove nel 1953, anno della morte di Stalin, il direttore afferma di aver trovato la cura per i propri pazienti. L’assurdo sta nella cura stessa, ovvero raccontare loro la storia del comunismo.
Ecco una clip video e uno stralcio delle note di accompagnamento:
L’opera di Visniec è esente da qualsivoglia tendenza moralistica: nessun precetto, nessuna condanna, nessuna indignazione. Lungi dal realizzare una ricostruzione storica, l’autore racconta prima di tutto una storia. E lo fa utilizzando gli strumenti del poeta, non dello storico, in uno stile immaginifico e ostentatamente barocco, creando un mondo poetico grottesco e paradossale, ma proprio per questo iperrealista, perché paradossali e grottesche sono le forme del delirio di cui cade vittima la Comunità degli Uomini quando arriva ad estremizzare un’ideologia.
a cura di Andrea Pocosgnich
in scena
dal 27 aprile al 9 maggio 2010
Teatro Valle [vai al programma 2009/2010 del Teatro Valle]
orari: 20,45; domenica e mercoledì: 16,45; martedì 4 maggio: ore 19,00; mercoledì 5 maggio: ore 16,45
durata 2 ore circa
Roma
Teatro Stabile di Catania
COME SPIEGARE LA STORIA DEL COMUNISMO AI MALATI DI MENTE
di Matei Visniec
traduzione Sergio Claudio Perroni
con Angelo Tosto, Gianpiero Borgia, Annalisa Canfora, Christian Di Domenico, Giovanni Guardiano, Camillo Mascolino, Daniele Nuccetelli, Alessandra Barbagallo, Giorgia D’Acquisto, Salvo Disca, Marzia Longo, Chiara Seminara
scene Giuseppe Andolfo
costumi Giuseppe Avallone
musiche Papaceccio M.C. e Francesco Santalucia
movimenti coreografici Donatella Capraro
luci Franco Buzzanca
regia Gianpiero Borgia