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Pathosformel al Teatro San Martino di Bologna con La timidezza delle ossa e La prima periferia

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Torna al Teatro San Martino di Bologna la compagnia Pathosformel che presenterà il 26 e il 27 Marzo La prima periferia. Da sempre impegnati in una ricerca radicale che sappia ribaltare i canoni percettivi e le qualità della scena teatrale, i Pathosformel sono ormai uno dei punti di riferimento della nuova scena italiana. Vincitore del Premio Scenario 2007 e del Premio Ubu 2008 per La timidezza delle ossa nonché della sezione spettacolo del Premio Iceberg 2009 per La più piccola distanza, il gruppo riflette sui limiti del teatro e sulla presenza carnale degli attori in scena. Proprio tale presenza è messa in discussione insieme a un radicale ripensamento del sentire carnale, dell’evoluzione del teatro e della storia dell’arte. Tra figura e colore, luce e suono i Pathosformel pongono i loro spettacoli in bilico tra il teatro e la performance costruendo drammaturgie visive ed emozionali capaci di catturare spettatori di settori culturali totalmente differenti.

Martedì 23 e Mercoledì 24 Marzo il Teatro San Martino proporrà La Timidezza delle Ossa, spettacolo nato da un percorso teorico legato alla de-figurazione che mette in discussione la scontatezza della presenza visibile del corpo nella scena teatrale:

Su una superficie bianca riaffiorano quelli che sembrano essere resti umani o reperti di una civiltà sepolta: frammenti che si affermano in rilievo, che sembrano sbocciare da questa materia lattea per generare un bassorilievo in continuo movimento. Setto nasale, femore, nocche e scapole sono scomposti ed esposti attraverso un’epidermide talmente sottile da non riuscire più a celare nulla: sono apparizioni che privilegiano gli spigoli delle ossa e comprimono la forma della carne, modificando la percezione del corpo fino a creare una sorta di danza radiografica.

La Prima Periferia [Leggi la recensione] è invece un ulteriore passo verso l’esplorazione sulle possibilità dell’espressività umana. I Pathosformel studiano le possibilità motorie del corpo nei suoi gesti e movimenti. Attraverso tre modelli anatomici costruiti artigianalmente il gruppo ripropone le posizioni e i movimenti del corpo descritti dall’abate Andrea de Jorio nel 1832:

Un colpo di stato ha ribaltato il peso delle intenzioni, esiliandole e rivelando il corpo come la più semplice massa in balia d’infinite inclinazioni possibili. […]Tre corpi artificiali che hanno abdicato ad ogni impulso e si abbandonano ad essere modellati dall’esterno.[…] È un corpo quasi inerme, che – come un parassita – si nutre impassibile dei miei movimenti. […] Un intreccio inestricabile di arti vivi ed espressivi: un corpo a corpo dove la solidarietà convive con la costrizione e ci consegna un’anatomia nomade, capace di raccontare nel movimento infiniti gesti che sembravano aver esiliato qualsiasi contenuto. Perchè sarà lontano dal corpo – sotto assedio dello sguardo – che ogni minima inclinazione degli arti ritroverà ogni volta in maniera differente il senso svuotato delle singole intenzioni

a cura di Matteo Antonaci

23 e 24 marzo 2010ore 20,00
Teatro San Martino [vai al programma 2009/2010 del Teatro San Martino]
Bologna
La timidezza delle ossa
di Daniel Blanga Gubbay // Francesca Bucciero // Paola Villani
e con la collaborazione di Milo Adami
produzione Pathosformel / FIES Factory One
in collaborazione con Sezione Autonoma – Teatro Comandini,Cesena
durata 20 min
Segnalazione speciale – Premio Scenario 2007
Premio UBU 2008

26 e 27 marzo 2010ore 20,00
Teatro San Martino [vai al programma 2009/2010 del Teatro San Martino]
Bologna
La prima periferia [Leggi la recensione]
di Daniel Blanga Gubbay, Paola Villani
e con Simone Basani, Giovanni Marocco
produzione Pathosformel / Fies Factory One
coproduzione Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto, Uovo performing arts festival
con il contributo di Ufficio Promozione Giovani Artisti-Comune di Bologna
con il sostegno di Teatro di Fondamenta Nuove (Venezia)
in collaborazione con Teatro Franco Parenti – Progetto Residenze
e TEATRI DEL TEMPO PRESENTE, l’ETI Ente Teatrale Italiano per le nuove creatività
durata 40 min

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