HomeArticoliFestival: reportage e articoliVertigine: continua il dibattito sul festival

Vertigine: continua il dibattito sul festival

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Il dibattito su Vertigine non si è ancora esaurito, dopo la risposta di Graziano Graziani, consulente al programma del Festival, gli acuti e ironici commenti di Daniele Timpano, e il pensiero di un altro critico e operatore teatrale, Simone Nebbia, ecco l’opinione di Fabio M. Franceschelli, tra le altre cose autore di Appunti per un teatro politico.

Cercando di rendere la fruizione e la partecipazione alla discussione di facile lettura abbiamo raggruppato i quattro interventi in questa pagina:

Il programma di Vertigine 2010: qualche considerazione sugli spettacoli selezionati all’Auditorium

di Andrea Pocosgnich
Sono arrivate più di 420 domande, ognuna con il proprio video, possibile che gli artisti selezionati sono soggetti come Fibre Parallele, Gaetano Ventriglia o Babilonia Teatri, ognuno di loro con il proprio cavallo di battaglia, cioè con quegli spettacoli di cui tutti abbiamo già apprezzato la bellezza e la forza, in questo caso parlo di Mangiami l’anima e poi sputala, Otello alzati e cammina e Made in Italy (vincitore del Premio Scenario 2007). Lavori insomma di tre o quattro anni fa fa che vengono riproposti per una sera sola. Con quale intento? Quello di farli conoscere a un pubblico popolare? Secondo voi uno spettatore che evita di andare a vedere Ventriglia al piccolo Teatro Argot, e ha tempo almeno una settimana per farlo, avrà voglia di assistere al suo lavoro che si terrà per una sera sola all’Auditorium? …

Ancora su Vertigine: la risposta di Graziano Graziani

Caro Andrea
visto che ho lavorato al festival Vertigine come preselezionatore e poi come consulente, provo a rispondere alle molte domande del tuo articolo su Teatro e Critica a proposito dei criteri di selezione. Per fare chiarezza sulle intenzioni dell’operazione, che evidentemente non si evincono dal solo programma (ma nei materiali del festival la cosa è più esplicita). Provo a rispondere direttamente ai tuoi interrogativi.

1. con quali criteri sono stati scelti spettacoli già vecchi?

il bando era volutamente molto aperto. orientato al nuovo teatro (leggi, la scena contemporanea di ricerca; è difficile dare parametri “oggettivi” per definire un campo estetico, e poi l’eventuale definizione potrebbe precludere la scelta di qualcosa di imprevisto) e agli artisti under35. ma è solo un orientamento. si poteva partecipare anche se si è over35 e si fa prosa. Ed era aperto a produzioni già fatte, anche se avevano qualche anno. (Tra l’altro, hanno mandato i propri materiali anche realtà ben più conosciute e finanziate di quelle selezionate)

2. Nel cartellone di Vertigine si affollano nomi che forse sono nuovi per i frequentatori dell’Auditorium, ma non per chi segue il teatro di ricerca (a parte qualcuno)

L’obiettivo di Vertigine è anche trovare un pubblico nuovo a questoteatro. Si stanno facendo incontri con i corsi delle tre università di roma, e con le quinte liceo…

Vertigine: l’opinione di Simone Nebbia

[…] per tutti noi il mondo ha un colore assai diverso da quello di altri cieli, viviamo un ambiente marginale che non ha nemmeno una sua collocazione artistica precisa, siamo carbonari dell’arte, siamo. Ma ci piace questa indipendenza, ci fa vivere degnamente e con coerenza. E soprattutto lo diciamo, non in tanti, ma è bello questo fermento che dice le cose, che non le tiene più celate in nome di chissà quale equilibrio, che si pone in discussione dialettica e non recede al confronto. Per questo, non per invidie e incongruenze di giudizio, sono felice di un progetto come Vertigine che finalmente apre le porte di una stanza che puzza sempre un po’ di chiuso. Ci saranno quindici compagnie che potevano essere il doppio e so di scelte dolorose ma, e parlo con coscienza…

Vertigine: l’opinione di Fabio Massimo Franceschelli

Quant’è difficile entrare con lucidità dentro la questione “Vertigine”. Difficile per come è stata posta nel recente dibattito, difficile per la polemica che ha scatenato nell’ambiente del c.d. “teatro indipendente”, polemica che solo in parte (forse per pudore) mostra tutte le sue sfaccettature nei precedenti interventi di Pocosgnich, Graziani, Timpano, Nebbia. Difficile infine perché un po’ tutti gli artisti che si riconoscono in questo movimento hanno inviato materiale a Vertigine, e quindi è facile supporre che dietro le lamentele più o meno sussurrate (e vi assicuro che ce ne sono tante) alberghi il livore degli esclusi. Se anche fosse sarebbe umano, io stesso ho inviato due proposte ma non sono tra i selezionati… e non è che la cosa mi abbia reso felice. Però qualcosa si può provare comunque a dire, abbiamo tutti il diritto di dire anzi, ne abbiamo il dovere.facile supporre che dietro le lamentele più o meno sussurrate (e vi assicuro che ce ne sono tante) alberghi il livore degli esclusi. Se anche fosse sarebbe umano, io stesso ho inviato due proposte ma non sono tra i selezionati… e non è che la cosa mi abbia reso felice. Però qualcosa si può provare comunque a dire, abbiamo tutti il diritto di dire anzi, ne abbiamo il dovere.

Vai al programma di Vertigine 2010

Vai all’articolo sul bando di Vertigine

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