Frankenstein
ossia il Prometeo Moderno
scritto e diretto da Stefano Massini
liberamente ispirato al libro di Mary Shelley
Sandro Lombardi dà viso e voce alla Creatura
con (in ordine di apparizione) Luisa Cattaneo, Silvia Frasson, Amerigo Fontani, Alessio Nieddu, Daniele Bonaiuti, Simone Martini, Antonio Fazzini, Roberto Posse
scene Laura Benzi
luci Roberto Innocenti
costumi Micol J. Medda, Caterina Bottai
Teatro Metastasio Stabile dellaToscana/ Teatro delleDonne – CentroNazionale di Drammaturgia
in collaborazione con Festival della Creatività 2008
dal comunicato stampa:
Abbiamo un’estate lontana nel tempo, una villa a Ginevra, un gruppo di giovanissimi che il tempo ci consegnerà come maestri della poesia e della letteratura: da qui, dalle intemperanza degli ospiti, dalla romantica ed emancipata morale che li riunisce, nasce un capolavoro della letteratura, Frankenstein di Mary Shelley. «Fu un’estate piovosa e poco clemente» ricorda Mary nel 1831, «la pioggia incessante ci costrinse spesso in casa per giornate intere». In un’atmosfera di autosuggestione, alimentata da un discreta dose di eccessi, la compagnia legge, scrive e riflette sugli esperimenti condotti nel XVIII secolo da Erasmus Darwin, che affermava di esser riuscito a rianimare la materia morta, e sul galvanismo, possibilità di ricomporre e ridare vita alle parti componenti un essere vivente. Stefano Massini, dopo il tributo a Voltaire e all’Europa dei Lumi con il suo La commedia di Candido, approda all’Inghilterra dei primi dell’Ottocento e al capolavoro di Mary Shelley, nel quale riconosce la storia di un’ossessione: «Ed eccoci al formidabile gioco di specchi che rendec apolavoro la visione di Mary Shelley: mentre tutti siamo Frankenstein, al tempo stesso ci scopriamo tutti anche la sua Creatura, abbandonata e sola in un oceano di non senso, inchiodata a quel Caucaso di solitudine che tanto colpì Cesare Pavese nella sua giovanile traduzione del Prometheus Unbound di Percy Shelley. Il racconto di Mary Shelley offre una perfetta occasione per addentrare il coltello nella carne viva. Impietosamente. Un’inchiesta sullabile confine che separa la scienza dal territorio inesplorato dell’oltre. Oltre la vita. Oltre il tempo circoscritto della mortalità fissata. La partita a scacchi immaginata da Bergman trova adesso una rivoluzione inattesa: davanti alla Morte il Cavaliere rovescia la scacchiera e si ribella ad ogni verdetto. D’ora innanzi sarà l’Uomo stesso a dare la vita».
in scena
dal 9 al 14 febbraio 2010
Fonderie Limone Moncalieri [vai al programma 2009/2010 delle Fonderie Limone – Teatro Stabile di Torino]
Torino